SIAE ed "equo" compenso: in arrivo un aumento delle tariffe

SIAE ed "equo" compenso: in arrivo un aumento delle tariffe

Fa discutere la proposta di aumento delle tariffe destinate all'equo compenso, che si applica a ogni realtà che produca o importi sul territorio Italiano apparecchiature o supporti in grado di registrare audio o video, a prescindere che siano protetti da copyright o no.

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142 Commenti
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Althotas19 Dicembre 2013, 07:43 #61
La SIAE rispecchia perfettamente il nostro Governo, sia nella mentalità che nell'operato. Di seguito alcune informazioni degne di nota, e sono solo il frutto di qualche rapida ricerca sul Web.


SIAE - Organigramma al 6 novembre 2013:

Presidente: Gino Paoli
Direttore generale: Gaetano Blandini
Vicedirettore generale: Sabina Riccardelli
(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Societ...tori_ed_Editori)


[B][COLOR="Blue"]Estratto da[/COLOR][/B]: "Atto Senato - Interrogazione a risposta scritta 4-06311 presentata da GIOVANNI LEGNINI, martedì 29 novembre 2011, seduta n.638" (Fonte: http://parlamento16.openpolis.it/at...umento/id/72042)

"in data 14 luglio 2011 è stato approvato il bilancio consuntivo 2010 della SIAE, che presenta una perdita per l'esercizio 2010 di 18.696.871 euro, di fatto interamente ascrivibile alla costituzione di Fondi rischi per far fronte al disavanzo del bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2010 del Fondo pensioni SIAE (4.169.000 euro) e svalutazione di anticipazioni per il 100 per cento delle somme anticipate negli anni 2009 e 2010 (13.443.664 euro), imputabili alla gestione del Fondo pensioni per il personale di ruolo della SIAE, giustificando tale decisione, tra l'altro, con il rischio che gli ulteriori esborsi futuri per la SIAE non risultino integralmente fronteggiati da adeguato patrimonio del Fondo;

il bilancio consuntivo è stato approvato dal commissario straordinario nonostante le perplessità della società di revisione Ernst & Young e nonostante il collegio dei revisori della SIAE, nella sua relazione al bilancio consuntivo 2010, abbia espresso parere negativo alla costituzione di tali fondi rischi, ritenendoli ingiustificati e dichiarando, tra l'altro, che l'ipotesi di rischio paventata dalla gestione commissariale appare ad oggi remota, poiché nel lungo periodo il credito della SIAE risulta ampiamente compensato dal valore degli immobili del Fondo e quindi il collegio dei revisori non può condividere la svalutazione degli anticipi erogati e l'accantonamento al fondo rischi effettuato dalla gestione commissariale;

nei due anni di permanenza del dottor Blandini a direttore generale della SIAE sono stati assunti 7 nuovi dirigenti, tra cui il dottor Gianfranco Cerasoli con l'incarico di responsabile delle relazioni industriali, che risulta rivestire anche l'incarico di dirigente sindacale UIL presso il Ministero per i beni e le attività culturali, in palese contrasto con quanto previsto dalla circolare n. 11 emanata il 6 agosto 2010 dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta, che prevede limitazioni per il conferimento degli incarichi dirigenziali sulle strutture che gestiscono il personale dovute alla titolarità attuale o passata di cariche in organizzazioni sindacali o partiti politici e all'aver avuto rapporti di collaborazione con tali organizzazioni;

nel mese di settembre 2011 è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente della SIAE, con un costo stimato a regime per la società di oltre 2 milioni di euro;

nel mese di ottobre 2011 il direttore generale della SIAE, Gaetano Blandini, ha disdetto tutti gli accordi vigenti relativi al personale non dirigente, con il dichiarato intento di procedere a drastici tagli sotto i profili normativi ed economici, giustificando tale provvedimento con la necessità di risanare il grave stato di crisi economico-finanziaria in cui si trova la SIAE e ipotizzando l'esubero di circa 200 dipendenti di ruolo;

[B][COLOR="Red"]il dottor Gaetano Blandini percepisce un compenso annuo di 350.000 euro, cui si aggiungono 50.000 euro per la funzione di responsabile per la sicurezza e 100.000 euro a titolo di premio per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati, che è stato erogato per l'anno 2010 all'interessato nonostante il bilancio consuntivo in perdita[/COLOR][/B];

attualmente in SIAE risultano attribuite circa 100 consulenze esterne, per un costo annuo stimabile in oltre 4 milioni di euro"


[B][COLOR="Blue"]Estratto da wikipedia[/COLOR][/B]: "Società Italiana degli Autori ed Editori" (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Societ...tori_ed_Editori)

"Equo compenso - tassazione preventiva

La SIAE acquisisce un compenso (denominato equo compenso) sui dispositivi di memorizzazione venduti in Italia. Ciò significa che esiste una tassazione preventiva su pellicole fotografiche, musicassette, VHS, CD, DVD, HD DVD, Blu ray, masterizzatori, hard disk, pendrive, schede di memoria, personal computer, decoder, lettori MP3, telefoni cellulari, ecc. poiché viene assunto a priori che vi si registrerà una copia privata di materiale protetto dai diritti d'autore, indipendentemente dal fatto che poi ciò realmente accada. L'ammontare complessivo degli introiti da equo compenso viene stimato, da Confindustria e Assinform, in 300.000.000 Euro all'anno. A fronte di ciò, la SIAE dichiara che tuttavia non può essere pienamente soddisfatta dei livelli di compenso che il decreto oggi fissa, non ritenendolo ancora pienamente "equo. 15-Gen-2010".

"Eventi non lucrativi

[COLOR="Red"]La SIAE può esigere il compenso anche per eventi di natura non lucrativa. Vi sono stati vari casi emblematici che hanno sollevato molte critiche:

Richiesta di pagamento ad un'associazione che aveva improvvisato una piccola festa con dei bambini di Chernobyl che avevano cantato una canzone popolare bielorussa per ringraziare le famiglie del Progetto accoglienza di Chernobyl che li avevano ospitati in Italia.

Richiesta di pagamento al Circolo Pensionati ed Anziani di Predazzo per aver cantato alcune canzoni della tradizione locale durante la tradizionale festa degli ultranovantenni del paese.

Richieste di pagamento per il noleggio dello spartito dell'inno nazionale della Repubblica Italiana.

Richiesta di pagamento forfettario per l'attività di fotocopiatura nelle biblioteche universitarie.

Richiesta di pagamento per la trasmissione di trailer che includono musica.

La pretesa della SIAE di richiedere compensi per diritto d'autore anche per le attività didattiche è stata oggetto di un'interrogazione al Governo da parte del senatore Mauro Bulgarelli, che ha anche proposto di valutare l'opportunità di estendere anche in Italia il concetto del fair use."
[/COLOR]

"Squilibri di ripartizione e di diritto

Il 65% degli artisti registrati alla SIAE alla fine dell'anno percepisce in ripartizione dei diritti meno di quanto versa all'ente per la quota di iscrizione.

Nelle deliberazioni assembleari il peso del voto non è uguale per tutti i soci ma in funzione di quanto percepito dall'associato.

La SIAE svolge un ruolo preponderante nel Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore in base a norme poste in essere quando vigeva il Diritto corporativo.

La SIAE detiene nel territorio italiano un monopolio legale (ovvero concesso dallo Stato) sull'attività di intermediazione. Più volte è stato sollevato il problema dell'effettiva correttezza di una posizione del genere. Alcuni enti, come la FIMI, hanno chiesto che venisse modificato l'articolo 180 in favore di un mercato più concorrenziale.

Negli ultimi anni è in vigore una complessa "Ordinanza di Ripartizione dei diritti" che di fatto fa sì che per alcune classi e attività (ad esempio i "concertini", non vi sia certezza per l'autore di percepire i diritti, che pur i locali pagano."

"Confusione della materia

[B][COLOR="Red"]La SIAE mette sullo stesso piano copyright e diritto d'autore, impedendo la libertà di un autore di condividere la propria opera con chiunque, anche senza scopo di lucro. Infatti secondo l'art.27 del Regolamento Generale della società: è vietato all'iscritto di rilasciare direttamente permessi di utilizzazione, anche se a titoli gratuito, ossia rilasciare opere e/o altro materiale sotto differente licenza (ad esempio Creative Commons).[/COLOR][/B]"

"Proposta di abolizione

I radicali propongono da sempre l'abolizione del monopolio SIAE e in merito hanno presentato numerose proposte di legge"


[B][COLOR="Blue"]Articolo di Sergio Rizzo apparso sul Corriere della sera il 26 giugno 2012[/COLOR][/B] (Fonte: http://www.corriere.it/cronache/12_...a404235e2.shtml)

[B][SIZE="3"]La grande famiglia dei dipendenti Siae
Quattro su dieci legati da «parentela»[/SIZE][/B]

Stipendio di 64 mila euro e benefit: bonus lavanderia
e di penna. Eppure ci sono 189 cause di lavoro

"ROMA - Per far sentire i propri dipendenti come in famiglia la Siae non ha rivali: pensa anche al bucato. Chi va in missione può far lavare e stirare camicie e mutande a spese dell'azienda. Dieci euro e 91 centesimi vale la speciale «indennità lavanderia» quotidiana che scatta in busta paga dopo il quarto giorno passato fuori sede.

Quanti lo ritengono un privilegio anacronistico non sanno che la Società degli autori ed editori è anche tecnicamente un gruppo familiare. Al 42 per cento. Nel senso che ben 527 dei 1.257 assunti a tempo indeterminato (il 42 per cento del totale, appunto) vantano legami di famiglia o di conoscenza. Ci sono figli, nipoti, mariti e mogli di dipendenti ed ex dipendenti. Ma anche congiunti di mandatari (cioè gli esattori dei diritti) di sindacalisti e perfino di soci. E poi rampolli di compositori e parolieri, perfino delle guardie incaricate della vigilanza nella sede centrale.

La lista è sterminata, con intrecci che attraversano ogni categoria. Dei 559 entrati alla Siae durante gli anni per chiamata diretta, ben 268 sono parenti. Idem 57 dei 128 reclutati tramite il collocamento obbligatorio. E 55 dei 154 che hanno superato le selezioni speciali. Ma perfino 147 dei 416 assunti per concorso hanno rapporti di parentela.

I nomi dicono poco o nulla. Ciò che importa è che in questo clan familiare gigantesco finora tutto sia filato liscio, senza bisogno di mettere nulla per iscritto. Ecco spiegato perché alla Siae non esiste nemmeno un contratto di lavoro vero e proprio. I rapporti fra l'azienda e i dipendenti, come hanno toccato con mano il commissario Gian Luigi Rondi, i suoi due vice Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino, nonché i loro collaboratori, sono regolati da micro accordi che hanno determinato condizioni senza alcun paragone in realtà aziendali di questo Paese. Cominciando dallo stipendio: 64 mila euro in media per i dipendenti e 158 mila per i dirigenti. Con un sistema di automatismi che fa lievitare le buste paga a ritmi biennali fra il 7,5 e l'8,5 per cento. Per non parlare della giungla dei benefit che prevede, oltre alla già citata indennità per il bucato, quella che in Siae viene chiamata in modo stravagante «indennità di penna». Altro non è che una somma mensile, da un minimo di 53 a un massimo di 159 euro, riconosciuta a tutto il personale per il passaggio dalla «penna» al computer. C'è poi il «premio di operosità», la gratifica per l'Epifania, tre giorni di franchigia per malattia senza obbligo di certificato medico, 36 giorni di ferie... Le conseguenze? Sono nelle cifre delle perdite operative accusate dalla Siae negli ultimi anni: 21,4 milioni nel 2006, 34,6 nel 2007, 20,1 nel 2008, 20,9 nel 2009, 27,2 nel 2010. Cifre cui dà il suo piccolo contributo anche il costo del contenzioso. Perché si litiga anche nelle migliori famiglie. Nonostante condizioni di favore che non hanno eguali nel panorama degli enti pubblici o parapubblici, negli ultimi cinque anni i dipendenti della Siae hanno attivato 189 cause di lavoro. Con un costo medio per l'azienda di un milione 469 mila euro l'anno.

Insomma, un bagno di sangue. Del quale ancora non si vede la fine. I commissari hanno tagliato 2,8 milioni di spese generali e un milione e mezzo di costi della dirigenza, sperando poi di risparmiarne altri 3 rivedendo gli accordi con i mandatari: un groviglio di 605 agenzie disseminate irrazionalmente sul territorio con dimensioni medie ridicole, se si pensa che il ricavo medio di ciascuna è di 128 mila euro l'anno. Ma il vero problema è quello del personale, perché finora tutti tentativi di normalizzare la situazione applicando un qualsiasi contratto di lavoro sono miseramente naufragati nella melma di uno stato d'agitazione proclamato dai sindacati interni.

La questione fa il paio con la vicenda del Fondo pensioni, istituito nel 1951, che deve provvedere al pagamento degli assegni di quiescenza del personale ed è una delle cause principali del dissesto che ha portato un anno fa al commissariamento. Ha un patrimonio interamente investito in immobili, con un valore di mercato di 205 milioni. Ma che non rende praticamente nulla. Tanto che finora, per riuscire a pagare le pensioni, la Siae ha dovuto mettere costantemente mano al portafoglio, aggravando non poco il proprio conto economico. Basta dire che il Fondo ha assorbito 130 milioni di contributi aziendali, con la previsione di ingoiarne altri 60 nei prossimi dieci anni.

Nel tentativo di rimetterlo in sesto, e anche in conseguenza delle nuove regole sugli investimenti degli enti previdenziali, sono stati istituiti due fondi immobiliari. Il che ha scombinato i piani di vendita di alcuni stabili di proprietà della Siae a condizioni favorevolissime: minimo anticipo e dilazioni di pagamento quarantennali. Parliamo degli immobili a destinazione residenziale occupati fra l'altro dai dipendenti della Società degli autori ed editori. Che hanno una caratteristica comune: su 37 affittuari, 34 sono sindacalisti. Fra di loro figura anche il contabile dello stesso Fondo pensioni. Si tratta di Roberto Belli, responsabile della Slc-Cgil nonché fratello di una dipendente attualmente in servizio e di una ex dipendente Siae (rispettivamente Antonella e Patrizia Belli), destinatario di una recentissima e sorprendente contestazione disciplinare. Il 13 giugno la direzione generale gli ha spedito una lettera dove si dice che una verifica condotta dalla Ria&partners, la società di revisione del bilancio del Fondo, ha fatto saltare fuori alcuni bonifici per un totale di 30 mila euro che insieme ad alcuni assegni e versamenti, c'è scritto, «non risultano autorizzati e non trovano riscontro nelle registrazioni contabili». Denaro, dicono i documenti bancari, trasferito dal conto Bancoposta del Fondo stesso ai conti correnti bancari personali di Belli e della sua compagna. Inevitabile, adesso, la richiesta di spiegazioni convincenti.

Sergio Rizzo"


Che dire? Davanti a quanto sopra, a me il Conte Dracula sembra un novellino a confronto. Ma come può il Popolo italiano, ormai ridotto alla fame, tollerare simili situazioni?

Se non ne avete avuto ancora abbastanza, potete leggere anche questo articolo uscito qualche giorno fa "Equo compenso, la Siae batte cassa: da gennaio nuova tassa su smartphone, tablet, computer e Smart TV": http://notizie.tiscali.it/articoli/...t-computer.html
Atarix7119 Dicembre 2013, 08:13 #62

Ma dov'è il problema?

Fatta la legge trovato l'inganno. quella cariatide in crisi creativa rispondente al nome di gino paoli ritiene corretto applicare una ulteriore tassa sull'intenzione, sulla probabilità e non sull'avvenuto fatto? Benissimo e noi compriamo in paesi dove questo "compenso" - che negli ambienti mafiosi viene chiamato pizzo - non esiste. Io ho sempre acquistato su internet tutto quello che ho di elettronico, a ginevra ho acquistato un ipad ed un ipad mini in un apple store risparmiando 200 e rotti euro, i cd musicali li acquisto dagli stati uniti (mai fermati alla dogana) o comunque da amazon, dove costano molto meno che nei negozi. L'ignoranza di massa è una brutta bestia, meglio combatterla.
Una domandina all'esimio paoli la vorrei fare anche io: lui, in quanto presidente della siae potrebbe mettere la mano sul fuoco sul fatto che nessuno dei dipendenti - dal primo all'ultimo, dirigenti compresi ovviamente - di quell'associazione a delinquere legalizzata abbia in casa materiale artistico digitale piratato? E lui le tasse le paga tutte fino all'ultimo centesimo oppure si ritiene superiore a certe cose? Quis custodiet ipsos custodes caro paoli? Eravate quattro amici al bar, ma pensavate solo ad ubriacarvi, non a cambiare il mondo in maniera oggettiva...
Althotas19 Dicembre 2013, 08:28 #63
Originariamente inviato da: Atarix71
Fatta la legge trovato l'inganno. quella cariatide in crisi creativa rispondente al nome di gino paoli ritiene corretto applicare una ulteriore tassa sull'intenzione, sulla probabilità e non sull'avvenuto fatto? Benissimo e noi compriamo in paesi dove questo "compenso" - che negli ambienti mafiosi viene chiamato pizzo - non esiste.

Non è quello il modo per "combattere" certe situazioni, quel sistema non muterebbe la situazione del Paese. Quando un corpo è stato attaccato da un parassita, che gli succhia le risorse vitali ed in cambio non gli dà nulla, l'unica cura possibile è estirpare il parassita.
gd350turbo19 Dicembre 2013, 08:47 #64
Originariamente inviato da: Therinai
Non è solo una tua impressione, l'equo compenso è di fatto un balzello per mantenere il carrozzone siae E la siae tutela gli autori sotto la sua cupola, e qua si apre un altro discorso che non approfondisco perché non lo conosco nel dettaglio e perché è materia di discussioni ormai perenni, ovvero come la siae distribuisce i soldi raccolti tra i vari autori.
Il concetto è che quello che la siae incassa tra dirittid d'autore ed equo compenso finisce in un unica cassa e il malloppo viene annualmente distibuito agli autori... ma qui davvero vado a memoria e "a naso" e ora mi sto dedicando a tutt'altro e non ho tempo per approfondire.


Okey va bene...

cè una società che prende i soldi e li divide tra gli artisti, va bene...
ma questa società NON PUO' avere un buco di decine di milioni !

Se prendi 100 milioni, togli le spese, e distribuisci il restante...
Come fai ad avere un buco del genere ?
Distribuisci soldi che non hai ?
Dare soldi che non si possiedono, è una cosa legale ?
Se vado in negozio e pago con un assegno a vuoto, commetto un reato !
Quindi è giusto dare un equo compenso per la pirateria a una società che lei stessa si comporta in maniera diciamo " poco legale" ?
Budiulik19 Dicembre 2013, 09:03 #65
bene, quando entrerà in vigore tutti si sentiranno più tranquilli scaricando canzoni piratate, e chi già non lo fa sarà invitato a farlo. Tu, ragazzo che salvi le foto sull'HD esterno, mettici anche 5 film scaricati da emule per ottimizzare la spesa per l'acquisto dell'HD!!
Seph|rotH19 Dicembre 2013, 09:46 #66
Originariamente inviato da: Estwald
L'equo compenso, per quanto mi riguarda, non è una "forma di sussidio".

Il musicista o più in generale l'artista che non riesce ad arrivare a fine mese col frutto del proprio lavoro è una persona che molto probabilmente ha comunque diritto ad un sussidio di disoccupazione (che SIAE o meno gli verrà garantito) e avrà comunque diritto ad una pensione (che SIAE o meno gli verrà garantita, seppur la minima, come è stata garantita anche ad altre categorie che hanno versato poco o nulla all'INPS). In altre parole l'anello debole della categoria che sta sotto la SIAE ha già determinate garanzie anche senza l'equo compenso perché tutti già paghiamo perché questo sia possibile.

Che non è granchè sensato. Se fallisco come informatico, vado a fare il cameriere, non pretendo un sussidio o una pensione perchè ho fallito come informatico e quello volevo fare.

Non è che uno ha il diritto di vivere di musica, se ci riesce con le sue gambe bene, se fallisce fa dell'altro, come tutte le persone normali.
prrrkkk19 Dicembre 2013, 10:11 #67
paoli fa parte dei pseudo-artisti venduti a escremento-set non dovrebbe avere neanche il diritto di parlare. questa vicenda è strettamente connessa alla azione proposta da agcom per censurare il web.

il tutto serve a fare cassa ma anche per rialzare gli asfittici ascolti di escremento-set, e quindi riportare in alto i voti di forza-escremento
Marci19 Dicembre 2013, 10:14 #68
La cosa più divertente è, che in tutto questo magna magna, gli artisti non vedranno un centesimo
Marci19 Dicembre 2013, 10:16 #69
Originariamente inviato da: gd350turbo
Okey va bene...

cè una società che prende i soldi e li divide tra gli artisti, va bene...
ma questa società NON PUO' avere un buco di decine di milioni !

Se prendi 100 milioni, togli le spese, e distribuisci il restante...
Come fai ad avere un buco del genere ?
Distribuisci soldi che non hai ?
Dare soldi che non si possiedono, è una cosa legale ?
Se vado in negozio e pago con un assegno a vuoto, commetto un reato !
Quindi è giusto dare un equo compenso per la pirateria a una società che lei stessa si comporta in maniera diciamo " poco legale" ?

Mi duole avvisarti che, ultimamente, in Italia l'andazzo sia proprio quello
gd350turbo19 Dicembre 2013, 10:18 #70
Originariamente inviato da: Marci
Mi duole avvisarti che, ultimamente, in Italia l'andazzo sia proprio quello


Lo so... ( purtroppo )
era una domanda retorica !

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