Core Ultra 9 285K e Core Ultra 5 245K alla prova: luci e ombre per Intel Arrow Lake

Core Ultra 9 285K e Core Ultra 5 245K sono tra noi con un carico di novità che però non si traduce in prestazioni da primato a tutto tondo. Le nuove CPU Intel messe alla prova mostrano passi avanti sul fronte dei consumi e delle temperature, nelle prestazioni in produttività pur perdendo l'Hyper-Threading, ma non migliorano le performance in gaming rispetto alla generazione precedente né tantomeno alla concorrenza targata AMD.
di Manolo De Agostini pubblicato il 24 Ottobre 2024 nel canale ProcessoriArrow LakeCoreIntel
Intel introduce oggi i primi processori Core Ultra 200S, la nuova gamma di CPU che segna tante prime volte per il suo comparto desktop. Come abbiamo già spiegato qualche settimane fa in occasione dell'annuncio, i Core Ultra 200S nome in codice Arrow Lake sono le prime CPU desktop di Intel basate su un design disaggregato, dove il chip non è più un unico blocco monolitico ma l'insieme di tanti chip con funzionalità diverse, poi fatti operare insieme mediante una tecnologia di packaging avanzato. Nel caso specifico, Forevos 3D.
L'altra novità riguarda i processi produttivi: come per Lunar Lake, progetto che muove i Core Ultra 200V, anche Arrow Lake è perlopiù prodotto da TSMC e non da Intel. Quest'ultima ha avuto non pochi problemi negli ultimi anni sul fronte dei processi produttivi, ma con Intel 3 e Intel 18A sembra sulla strada giusta per ritornare su un cammino produttivo autonomo, e speriamo anche convincente.
Novità assoluta è la presenza a bordo di una NPU, la stessa vista sui processori mobile Core Ultra 100 "Meteor Lake". Come spiegato una miriade di volte nell'ultimo anno, la NPU è un componente pensato per svolgere carichi di intelligenza artificiale in locale con efficienza; si affianca alla CPU e alla GPU, non le sostituisce, ma è decisiva e complementare.
Ulteriore elemento differenziante rispetto al passato è l'assenza di Hyper-Threading su queste CPU. I design ibridi dalla 12a alla 14a generazione conservano l'HT sui P-core, mentre con Arrow Lake - e come avvenuto con Lunar Lake - sparisce questa tecnologia che ha segnato per anni le CPU Intel. A un core corrisponde quindi un thread.
I processori Core Ultra 200S Arrow Lake integrano architetture aggiornate per i P-core, gli E-core, la GPU integrata basata sul progetto Xe-LPG e hanno un controller di memoria DDR5 nuovo di zecca, capace di gestire moduli anche ad altissima frequenza che prendono il nome di CUDIMM. Tutto questo, però, richiede un nuovo socket LGA 1851 e quindi una motherboard con chipset della serie 800.
Se non l'avete ancora fatto, potete approfondire questi e altri aspetti nell'articolo già online, parliamo ora dei primi modelli ad arrivare sul mercato, le soluzioni K e KF, accompagnati dalle schede madri basate sul chipset Z890.
Core Ultra 9 285K e Core Ultra 5 245K in redazione
Intel ci ha fornito due modelli per questo lancio, il Core Ultra 9 285K e il Core Ultra 5 245K, vertice e coda della gamma di soluzioni K. In mezzo c'è il Core Ultra 7 265K. E non mancano le versioni KF, con iGPU disattivata, per i modelli 265K e 245K, mentre non c'è al momento un 285KF. Ricapitoliamo le specifiche tecniche di questi processori prima di vedere come si comportano rispetto ai predecessori e alcuni concorrenti diretti dalla gamma AMD.
Come al solito, la K indica il moltiplicatore sbloccato. Va inoltre aggiunto che tutti i modelli hanno una NPU da 13 TOPS e, in quelli dove è prevista, la GPU è nella configurazione con 4 Xe-core. Il Core Ultra 9 285K ha 24 core, suddivisi in 8 P-core e 16 E-core, e 24 thread. C'è la GPU Xe-LPG, la NPU e il chip può spingersi fino a un clock massimo di 5,7 GHz sui P-core, 300 MHz in meno rispetto ai 6 GHz del Core i9-14900K. L'edizione speciale 14900KS, inoltre, può arrivare a 6,2 GHz. Il clock massimo degli E-core, invece, è 4,6 GHz, cioè 200 MHz superiore ai modelli della gamma 14000.
Core Ultra 9 285K | Core i9-14900K | Core Ultra 7 265K | Core i7-14700K | Core Ultra 5 245K | Core i5-14600K | |
Core / thread | 24 / 24 | 24 / 32 | 20 / 20 | 20 / 28 | 14 / 14 | 14 / 20 |
NPU | Sì | - | Sì | - | Sì | - |
Cache L2 | 40 MB | 32 MB | 36 MB | 28 MB | 26 MB | 20 MB |
Cache L3 | 36 MB | 36 MB | 30 MB | 33 MB | 24 MB | 24 MB |
P-core Base Clock | 3,7 GHz | 3,2 GHz | 3,9 GHz | 3,4 GHz | 4,2 GHz | 3,5 GHz |
P-core Max Boost | 5,7 GHz | 6 GHz | 5,5 GHz | 5,6 GHz | 5,2 GHz | 5,3 GHz |
E-core Base Clock | 3,2 GHz | 2,4 GHz | 3,3 GHz | 2,5 GHz | 3,6 GHz | 2,6 GHz |
E-core Max Boost | 4,6 GHz | 4,4 GHz | 4,6 GHz | 4,3 GHz | 4,6 GHz | 4 GHz |
GPU | Intel Graphics, 4 Xe-core, 64 EU | UHD Graphics 770, 32 EU | Intel Graphics, 4 Xe-core, 64 EU | UHD Graphics 770, 32 EU | Intel Graphics, 4 Xe-core, 64 EU | UHD Graphics 770, 32 EU |
GPU Clock Base / Boost | 300 MHz / 2000 MHz | 300 MHz / 1,65 GHz | 300 MHz / 2000 MHz | 300 MHz / 1,6 GHz | 300 MHz / 2000 MHz | 300 MHz / 1,55 GHz |
Processor Base Power (PBP) | 125W | 125W | 125W | 125W | 125W | 125W |
Maximum Turbo Power (MTP) | 250W | 253W | 250W | 253W | 159W | 181W |
I modelli Core Ultra 7 265K e KF hanno 20 core - 8 P-core e 12 E-core - e 20 thread. Entrambi hanno la NPU, si spingono a un clock massimo di 5,5 GHz. Il predecessore di questa CPU, il Core i7-14700K, può toccare i 5,6 GHz di punta sui P-core, 100 MHz in più dei 5,5 GHz del 265K/KF. Anche in questo caso, gli E-core di Arrow Lake possono lavorare a frequenza maggiore, con un vantaggio di 300 MHz sui corrispettivi integrati in Raptor Lake Refresh.
Chiudono la prima ondata i Core Ultra 5 245K e 245KF, entrambi con 14 core - 6 P-core + 8 E-core - e 14 thread. I P-core si spingono fino a un clock massimo di 5,2 GHz, che è 100 MHz inferiore a quello del Core i5-14600K. Gli E-core di Raptor Lake Refresh si fermano a 4 GHz, mentre quelli di Arrow Lake arrivano anche per questi modelli a 4,6 GHz, segnando un gap importante.
Configurazione di prova
Abbiamo provato il Core Ultra 9 285K e il Core Ultra 5 245K su una piattaforma ASUS ROG MAXIMUS Z890 Hero con memorie G.Skill DDR5-8200 (CL40-52-52-131), aggiornata all'ultimo BIOS fornito dal produttore prima del lancio. Nel firmware abbiamo impostato il profilo Intel Default Settings e la modalità Performance, in cui PL1 e PL2 sono pari a 250W per il Core Ultra 9 285K e 159W per il Core Ultra 5 245K. I processori sono stati raffreddati con l'ASUS ROG Ryujin III 360 ARGB Extreme. Insomma, abbiamo usato il kit fornito da ASUS e di cui potete trovare ulteriori immagini qui.
Abbiamo provato tutte le piattaforme con VBS - Virtualization Based Security - di Windows 11 24H2 disabilitata, al fine di permettere a tutte le CPU di esprimersi al meglio senza restrizioni. VBS impone un degrado prestazionale, ed è attivata di default in Windows 11, ma per evitare influenze abbiamo preferito disabilitarlo in questo test, assicurando comunque un campo da gioco equo per tutte le CPU. Per i test che hanno richiesto l'uso di una GPU, abbiamo usato una GeForce RTX 4080 SUPER Founder Edition con driver 565.90.
Il Core i9-14900K e Core i5-14600K sono stati provati su una piattaforma ASUS ROG MAXIMUS Z790 DARK HERO aggiornata all'ultimo BIOS disponibile, con memoria Corsair Dominator Titanium a 7200 MT/s con timing CL34-44-44-96. Abbiamo raffreddato le CPU con un be quiet! Light Loop da 360 mm, un dissipatore più che valido di cui avevamo già scritto qui. Anche in questo caso la prova è stata svolta con il profilo Intel Default Setting su Performance, quindi PL1 = PL2 a 253 Watt per il 14900K e PL1 = PL2 a 181 Watt per il 14600K.
I processori Ryzen 9 9950X, 7950X e Ryzen 7 7800X3D sono stati testati sulla scheda madre ROG CROSSHAIR X870E HERO di ASUS, con memorie G.Skill DDR5-6400 CL32-39-39-102. Per il raffreddamento abbiamo usato un Cooler Master MasterLiquid 360 Ion.
Consumi dei nuovi Core Ultra 200S
Abbiamo verificato i consumi e le temperature dei nuovi Core Ultra 200S sotto il carico di Cinebench 2024 multi-core, per oltre 10 minuti. Tutte le rilevazioni sono state prese con il software HWINFO64, che fa riferimento ai sensori della CPU e della piattaforma in generale, e con una GeForce RTX 4080 SUPER installata su ogni postazione.
Possiamo vedere che in questo specifico carico il nuovo processore top di gamma di Intel, il Core Ultra 9 285K, raffreddato dal dissipatore ASUS ROG Ryujin III 360 ARGB Extreme, raggiunge un consumo massimo di 230 Watt e una temperatura massima di 76 °C. In tale scenario, i P-core hanno raggiunto un clock di 5,4 GHz e gli E-core di 4,6 GHz.
Questo dato si confronta con il Core i9-14900K che tocca 253 Watt e un massimo di 83 °C, raffreddato da un be quiet! Light Loop. Sul fronte dei consumi, quindi, c'è un calo del 9% per il 285K rispetto al 14900K in questo scenario, con una riduzione simile della temperatura.
Il Core Ultra 5 245K, sempre sulla stessa piattaforma ASUS Z890, ha raggiunto una temperatura massima di 70 °C, ma perlopiù ha stazionato tra i 65 e i 68 °C. Il consumo della CPU Core Ultra 5 ha raggiunto un picco di 129 Watt. I P-core toccano i 5 GHz e gli E-core i 4,6 GHz.
Il Core i5-14600K messo di fronte allo stesso carico ha operato a 5,2 GHz per i P-core e 4 GHz sugli E-core, con un consumo di 180 Watt e toccando una temperatura di 85 °C. Osserviamo con il Core Ultra 5 un calo dei consumi poco sotto il 30%, davvero impressionante.
Abbiamo tracciato i consumi delle CPU anche al test single-core di Cinebench 2024. Il Core Ultra 9 285K ha raggiunto i previsti 5,7 GHz sui P-core e i 4,6 GHz sugli E-core, con un consumo al package di 35 Watt e una temperatura di 50 °C. Il Core i9-14900K, nello stesso scenario, tocca i 6 GHz sui P-core e i 4,4 GHz sugli E-core, con un consumo di 73 Watt e una temperatura rilevata al package di 71 °C. In questo caso i consumi calano del 50%!
Il Core Ultra 5 245K nel test single-core di Cinebench 2024 si è fermato a un massimo 48 °C (ma con temperature quasi sempre tra 40 e 45 °C) e un consumo di 29 Watt circa al package. I P-core hanno raggiunto un massimo di 5,2 GHz, mentre gli E-core i soliti 4,6 GHz. Il Core i5-14600K ha invece raggiunto i 50 Watt e una temperatura di 50 °C, con un clock massimo di 5,3 GHz per i P-core e di 4 GHz per gli E-core. In questo caso la temperatura non è scesa, ma il consumo è sceso poco più del 40%.
Per quanto riguarda il gaming, abbiamo svolto un test con Cyberpunk 2077. In questo scenario il Core i9-14900K ha operato a 75 °C e richiesto 185 Watt, mentre il nuovo Core Ultra 9 285K non ha richiesto più di 91 Watt con una temperatura operativa di 57 °C. Il nuovo chip abbassa i consumi del 50% nel titolo specifico, offrendo - ve lo anticipiamo - prestazioni simili.
Il Core Ultra 5 245K ha riprodotto il titolo di CD Projekt mantenendosi alla stessa temperatura di 57 °C del 285K e consumando 80 Watt, a fronte dei 137 Watt richiesti dal Core i5-14600K che sale fino a 68 °C. Anche qui il consumo scende del 42% circa.
Osserviamo quindi un netto passo avanti di Intel su un fronte che da troppi anni aveva tralasciato - per molteplici ragioni. Ma questi miglioramenti come si raffrontano rispetto alle CPU AMD? Abbiamo svolto test simili con le CPU Ryzen 9 9950X e Ryzen 7 7800X3D.
Il top di gamma AMD, raffreddato dal dissipatore Cooler Master, nel test multi-core di Cinebench 2024 ha raggiunto 200 Watt, con temperatura di 78 °C. Il processore ha toccato solo su alcuni core 5,2 GHz. Il Ryzen 9 9950X sembra quindi consumare meno, ma se teniamo conto del punteggio, osserviamo un pareggio: il 9950X tocca 200W e raggiunge 2198 punti, il Core Ultra 9 285K raggiunge 230W e 2529 punti, quindi il nuovo processore Intel consuma sì il +15%, ma è anche più veloce della stessa percentuale.
Vediamo nello scenario single-core, sempre con Cinebench 2024. Il Ryzen 9 9950X tocca 60 Watt, con una temperatura al package intorno ai 61 °C. In questo scenario alcuni core si spingono fino a 5,7 GHz. In questo caso la battaglia la vince nettamente Intel, con una richiesta di 35 Watt a cui si aggiungono prestazioni maggiori. Anche la temperatura è nettamente a favore del nuovo processore Intel.
Diamo un'occhiata anche all'ambito gaming. Il processore Ryzen 9 9950X ha toccato 73 °C e richiesto 160W, valore ben più alto del 285K che si ferma a 91 Watt. Insomma, Intel ha fatto un ottimo lavoro sui consumi in ambito single-core e di carico leggero, migliorando anche in multi-core dove è più o meno al livello di AMD. Chiaramente questi sono test "singoli", ma a ogni modo indicativi dei passi avanti e dei cambiamenti.
Concludiamo dando un'occhiata al consumo in gaming del Ryzen 7 7800X3D, l'attuale CPU al vertice delle prestazioni nel settore. Sempre in Cyberpunk 2077, il processore si è fermato a 79 Watt e 67 °C, un consumo simile al Core Ultra 5 ma con prestazioni superiori.
Prestazioni Core Ultra 9 285K e Core Ultra 5 245K: produttività
I Core Ultra 200S perdono l'Hyper-Threading, ma l'architettura totalmente nuova di P-core ed E-core ci fa sperare in miglioramenti nell'ambito della produttività. Diamo anzitutto un'occhiata ai test single-core di Cinebench 2024 e POV-Ray.
In Cinebench 2024 il vantaggio del Core Ultra 9 285K sul Core i9-14900K si è attestato al 3,6%, in POV-Ray è del 5,3%. Un miglioramento non eccezionale, frutto dell'architettura migliorata ma frenato da un leggero calo della frequenza di punta sui P-core.
Passiamo all'ambito multi-core, sempre con i test di Cinebench 2024 e POV-Ray. Nel primo caso un balzo del 14-15% sul Core i9-14900K, nel secondo di quasi il 25% segnalano come il passaggio da Gracemont a Skymont per gli E-core, così come l'aumento della frequenza operativa, sia decisamente benefico.
Nel test con Corona 10 il boost è del 19%, in V-Ray 6 della stessa percentuale e così anche con IndigoBench, nel test Supercar, mentre è del 6% in quello Bedroom.
Nel classico test di rendering Blender BMW osserviamo un miglioramento prestazionale del 24%, mentre per quanto riguarda il test denominato "Benchmark", la differenza è del 4%, sempre a vantaggio del Core Ultra 9 285K. Da quanto vediamo, a seconda del tipo di carico di lavoro c'è una variabilità nel vantaggio tra il 285K e il 14900K che va dal 4% al 25% circa. È chiaro che le nuove architetture aiutano, soprattutto sul fronte E-core, ma si sconta l'assenza dell'Hyper-Threading.
Nei due test di Handbrake il Core Ultra 9 285K è davanti al 14900K del 15%, e del 20% nel test "Max threads" di 3DMark. Con 7-Zip registriamo un calo prestazionale soprattutto nella decompressione, dove il Core i9-14900K è davanti del 12,5%. Chiudiamo questa parte dei test con PCMark 10, dove la frequenza leggermente più alta sui P-core e il maggior numero di thread conferiscono al Core i9 un leggerissimo vantaggio.
Se confrontiamo invece il Core Ultra 5 245K e il Core i5-14600K, vediamo un generale vantaggio del nuovo arrivato con punte fino al 20%, con il tallone d'Achille della decompressione e un leggero passo indietro in PCMark 10.
Per quanto riguarda AMD, ci concentriamo sul top di gamma Ryzen 9 9950X. Il processore è in genere più lento nella produttività rispetto al 285K, ma non è sempre vero: a volte il processore Intel è davanti nettamente, ma capita anche a quello AMD, più rapido nella decompressione del 30%.
I nuovi Core Ultra 200S ben figurano quindi nell'ambito della produttività, anche se non sempre sono più veloci dei predecessori o della concorrenza, sebbene lo siano spesso. D'altronde l'assenza dell'HT per un parco software che da anni lo supporta, è qualcosa da considerare. Così come l'ottimizzazione dei programmi stessi.
Prestazioni Core Ultra 9 285K e Core Ultra 5 245K: gaming
Passiamo al gaming, ambito importante per queste CPU. A partire da Arrow Lake, l'ottimizzazione Intel APO è abilitata per impostazione di default nel BIOS e in Windows tramite un driver di Windows Update. APO è disponibile tanto su Core Ultra 9 quanto su Core Ultra 5, anche se in modo ancora più limitato, mentre non lo è su Core i5. Di seguito vedete una schermata dei titoli supportati da APO su Core Ultra 9 285K.
Intel ha messo le mani avanti prima del lancio dicendo che le prestazioni sono generalmente simili tra il Core Ultra 9 285K e il Core i9-14900K e, nella decina di giochi che abbiamo provato a risoluzione 1080p (dove la CPU impatta di più), è vero diverse volte: DiRT 5, Forspoken, F1 24, Avatar, Borderlands 3 e Watch Dogs Legion sono alcuni esempi di comportamento molto simile tra Core Ultra 9 285K e Core i9-14900K.
Il Core Ultra 9 285K svetta sul 14900K in Wukong, con un +25%, ma è dietro in Shadow of the Tomb Raider, Cyberpunk 2077, Hitman 3 e Metro Exodus. In questi giochi il 14900K è più veloce rispettivamente del 5%, 6%, 21% e 25% rispetto al Core Ultra 9 285K.
Come si può vedere, la scelta migliore è inequivocabile: il Ryzen 7 7800X3D, il più veloce di tutti. Se dovessimo tracciare una linea e fare una media, il Core i9-14900K nei nostri test è il 4% più veloce del Core Ultra 9 285K. Il 7800X3D è più veloce rispetto al nuovo arrivato del 9% circa.
Core Ultra 5 e Core i5 sono appaiati, con prestazioni pressoché identiche nella nostra suite. Confrontandoci con qualche collega, c'è chi ha visto il Core i5 davanti leggermente come nel caso del Core i9, ma la sostanza non cambia. Insomma, i Core Ultra non migliorano le prestazioni in gaming rispetto ai Core 14000 e non superano la migliore soluzioni attuale di AMD su quel fronte. Se quindi siete principalmente giocatori, prestazionalmente parlando, i Core Ultra 200S non cambiano lo status quo. Certo, a meno che non vogliate prestazioni simili ai Core 14000 ma con consumi molto più bassi.
Hyper-Threading, l'assenza fa differenza?
Le CPU Intel Core Ultra 200S sono prive di Hyper-Threading, aspetto che ha sicuramente un peso in molteplici scenari. Intel ha dovuto "compensare" con l'architettura, ma quanto? O meglio, quale sarebbe il gap tra i Core 14000 e i Core Ultra 200S se anche i primi non avessero l'Hyper-Threading? Dato che è disabilitabile da BIOS, abbiamo fatto dei test in merito.
Come potete vedere, il gap tra il Core Ultra 9 285K e il Core i9-14900K senza Hyper-Threading è palpabile e arriva anche fino al 50%, anche se abbiamo registrato un leggero calo in PCMark 10, che però è un test di contorno che a volte riserva qualche sorpresa.
Il Core Ultra 5 245K messo a confronto con il Core i5-14600K senza Hyper-Threading è decisamente più veloce. Dalla differenza del 3% in PCMark 10 al +25% nel test multi-core di Cinebench 2024, con una punta del 38% in una prova con IndigoBench.
In definitiva, è vero che si perde l'HT e sicuramente c'è un impatto in diversi scenari, ma le nuove architetture alla base di P-core ed E-core di Arrow Lake fanno un grande lavoro. Abbiamo svolto i test senza HT anche in ambito gaming, ma non sembra esserci un impatto sostanziale, quindi onde evitare grafici inutili, non li abbiamo aggiunti.
Conclusioni
Quando Intel ha annunciato le CPU Core Ultra 200S abbiamo parlato di un "nuovo inizio" per la casa di Santa Clara nel settore desktop. Le tante novità presentate con Arrow Lake segnano una discontinuità con il passato che aspettavamo da molto tempo: il design basato su chiplet, in primis, che darà a Intel più flessibilità in futuro.
Parlando con alcuni colleghi di testate europee, siamo arrivati a chiederci: può essere questo il momento Zen di Intel? In parte, ci sono similitudini, ma anche differenze dalla svolta vissuta da AMD nel 2017. Se ben ricordate, le prime CPU Ryzen 1000 erano mediamente competitive, buone in alcuni frangenti, meno in altri, ma non ancora al vertice del settore.
Lo stesso scenario lo vediamo con i Core Ultra 200S, piuttosto competitivi nell'ambito della produttività, non eccezionali lato gaming ma sicuramente sufficienti anche in tale scopo.
Quello in cui veramente Arrow Lake differisce dai Ryzen di allora è la piattaforma: manca chiarezza sul destino del socket LGA 1851, se durerà per una o due generazioni, o forse di più. Con AM4 AMD si impegnò a un supporto che dura ancora oggi, e AMD ha fatto lo stesso con il socket AM5. Non sappiamo se arriverà Arrow Lake Refresh o un qualche design nuovo di zecca compatibile con le motherboard Z890, e questo pesa sia sul nostro giudizio che nella scelta d'acquisto degli appassionati.
Come abbiamo visto in questa prova, non è tutto rose e fiori dal punto di vista prestazionale, in particolare nel gaming dove le nuove CPU non sono migliori delle proposte precedenti: molte volte vanno in modo simile, altre sono più veloci in modo netto e in alcuni titoli più lente in modo evidente. Insomma, il comportamento è spesso imprevedibile.
Come per il lancio dei Ryzen 9000 questa estate, abbiamo ravvisato non pochi problemi con i firmware e Windows (nel caso specifico 11 24H2), tanto che riteniamo ci sia del margine per rendere le prestazioni dei Core Ultra 200S più stabili in futuro, soprattutto in gaming. Non sappiamo se sia Microsoft o chi produce l'hardware, ma le prestazioni talvolta non sono del tutto prevedibili.
AMD ha lavorato in questi mesi per migliorare la situazione e si appresta a introdurre il Ryzen 7 9800X3D tra poche settimane. Questo sviluppo, e comunque il già presente sul mercato Ryzen 7 7800X3D, rappresentano il vero problema per Intel sul fronte gaming.
La tecnologia 3D V-Cache di AMD permette di avere le massime prestazioni in gaming senza dover acquistare necessariamente le CPU più costose. Qualcosa a cui Intel può controbattere con i Core Ultra 5 / i5, in linea teorica, perché rimane il problema della mancata visibilità sulla durata di vita del socket, oltre al 9800X3D ormai dietro l'angolo.
Arrow Lake va nella direzione giusta perché calano i consumi e le temperature, perché è un prodotto tecnologicamente all'avanguardia, anche se perlopiù realizzato da TSMC. Non cambia lo status quo, Intel deve fare meglio in futuro, ma bocciarlo del tutto senza appello secondo noi sarebbe ingeneroso. Insomma, in un panorama di nubi dense e scure per Intel – la situazione societaria è nota a tutti – siamo più propensi a vedere i timidi raggi di Sole che si affacciano qua e là. Sarebbe troppo facile dire, com'è, che è un incompiuto, senza tenere conto da dove si arriva e dove Intel vuole andare.
Riassumendo: le CPU Core Ultra 200S sono competitive nell'ambito della produttività, anche se la perdita dell'Hyper-Threading può influire con determinati carichi di lavoro. Nel gaming, sono altalenanti e non migliorano nel complesso quanto visto con i Core di 14a Gen. Intel ha fatto ottimi progressi sul fronte dei consumi e delle temperature, ambiti da anni ritenuti dei veri e propri talloni d'Achille.
AMD, complessivamente, può vantare lo scettro delle prestazioni, che molto probabilmente consoliderà in gaming con l'arrivo del Ryzen 7 9800X3D. In più, AMD ha dalla sua una piattaforma AM5 che dovrebbe durare ancora diversi anni, dando all'utente la possibilità di spendere meno sul lungo periodo.
Temiamo quindi che la "percezione" finale dei Core Ultra 200S non sarà del tutto positiva, perché se ti chiami AMD e presenti i Ryzen 1000 dopo anni di prodotti insoddisfacenti allora è una "buona ripartenza", ma se ti chiami Intel ci si aspetta molto di più.
Per noi la strada imboccata da Intel è per molti versi giusta, ma c'è tanto lavoro da fare affinché possa riconquistare la posizione che ha occupato per molti anni. Latita la comunicazione, tanto sulla longevità della piattaforma quanto sui progetti futuri, quindi è difficile dire quanto sarà lunga quella strada.
Ogni speranza è legata al processo Intel 18A, foriero di innovazioni come RibbonFET e PowerVIA, oltre alle architetture in scaletta, sempre che non avvengano grandi cambiamenti a Intel come società nel suo insieme, viste le problematiche finanziarie e le voci di una possibile acquisizione.
NOTA: prossimamente daremo uno sguardo alla GPU integrata (sebbene queste CPU nascano per essere accoppiate a GPU dedicate) e alla NPU, nuovo componente che merita più tempo per essere valutato a fondo. Dovrebbe anche arrivarci un Core Ultra 7 265K.
100 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe perde (tanto) vs 7800x3D in giochi
sempre peggio dei sopracitati nei consumi
per me non è gran motivo per l'acquisto, ma almeno oggi lato produttività se la gioca quasi alla pari con 9950x
Saranno tempi bui lato desktop fino al 2026.
Lunga vita al socket AM4.
Lunga vita al socket AM4.
lunga vita si, e incredibilmente puoi montarci anche un 5700/800X3D, cpu da gamer di due generazioni fa su ddr4, che in game ancora se la batte pure contro i core ultra
povera intel, umiliazioni a go-go
non aggiunge nulla ma migliora sicuramente la serie 14, che ricordiamo è nata male con consumi e throttling incalzante e degradazione dell'hardware (poi risolto in gran parte)
alla fine tutto si giocherà sullo street price, non sono pessimi prodotti, sono solo overpriced ad ora
e bene che pure AMD ora ha una finestra per "tirare il fiato" senza dover doppiare un concorrente che ha linfa anche da molte altre branche (notebook e server dove comunque rimane prevalentemente blu)
Troppi indizi di piattaforma immatura.
Posso condividere il discorso sul "momento Zen" per una nuova architettura Intel, molto diversa dal passato.
Ma il problema è che ci sono fin troppe incognite su questo lga-1851, in termini di upgrade
Mentre a distanza di 7 anni, sulla mia b350 di 110 euro con Ryzen 1700, ho messo un 5700x3d (ma avrei potuto mettere persino un 5950x con maggiori accortezze, alla stessa cifra con cui ho pagato al tempo il 1700).
Oggi una z890 costa minimo 220 euro.
Prendo un 245k a 340 euro, con prestazioni simili ad un 9700x. Il Pc muore così?
No grazie. Tanto vale spenderli per una Am5, e so già che 9950x3d è supportato, e con ogni probabilità anche un "10950x3d", e si parla di supporto piattaforma al 2027. Nessun mi obbliga all'upgrade, ma preferisco poterci contare
Per un po' è meglio fare lo svuota magazzini (al Black Friday io punterei ad una B660 + Ryzen 7700 + 48/64GB ddr5 6000), le nuove cpu, Intel ed Amd, possono aspettare il 2025, inoltrato.
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