Chi è Lisa Su, la donna che ha risollevato AMD

Chi è Lisa Su, la donna che ha risollevato AMD

Lisa Su è attualmente la donna più in vista in ambito tecnologico. Il CEO di AMD è riuscita negli ultimi anni a risollevare le sorti della casa di Sunnyvale dopo anni di sofferenza e ora guarda a nuovi traguardi grazie all'arrivo delle nuove console e una proposta di processori altamente competitiva.

di pubblicato il nel canale Processori
AMDRyzenZen
 

Lisa Su è LA donna dell’industria dei semiconduttori statunitense. Un’industria fatta per la stragrande maggioranza di uomini, ma che negli ultimi anni sta vedendo sempre più presenze femminili ritagliarsi un ruolo di primo piano: un chiaro segno che qualche barriera sta cadendo. Lisa Su oggi è presidente e amministratore delegato (CEO) di AMD, ma prima d’insidiarsi su una poltrona scomodissima sul finire del 2014, ha ricoperto ruoli di assoluto prestigio in altre realtà dell’industria.

Ma chi è la donna che prese una gloriosa realtà sull’orlo del baratro per ridarle la speranza di tornare a competere con un colosso come Intel? Lisa Su nasce il 7 novembre 1969 e quindi quest’anno compirà 51 anni. Ironia della sorte, come AMD. La casa di Sunnyvale, cosi è soprannominata l'azienda in quanto nata proprio lì, anche se ora opera il quartier generale è a Santa Clara, è stata fondata infatti l'1 maggio 1969.

Lisa Su, al principio della sua carriera, ha lavorato in società come Texas Instruments, IBM e Freescale Semiconductor ricoprendo ruoli sia in campo ingegneristico che amministrativo. Oggi la vediamo spigliata dominare il palco degli eventi in cui AMD presenta le sue novità: CES, Computex e non solo, Lisa Su comanda il palco e dimostra al tempo stesso un ardore e una competenza che pochi altri CEO possono vantare.

Ti cattura. Posso dirlo a ragion veduta dato che ero a pochi metri di distanza da lei, in prima fila, mentre presentava per la prima volta i processori EPYC di seconda generazione o i Ryzen 3000. Lo senti che quando presenta non sta recitando un copione, che sa bene di cosa parla ed è sicura nel farlo. Niente iperbole, proclami poco veritieri, ma una narrazione incalzante e avvincente, fatta di numeri concreti.

D’altronde da chi per sette anni è stata nel settore ricerca e sviluppo di IBM, lavorando su diverse tecnologie per la produzione di semiconduttori, è difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Lisa Su è una delle grandi figure dell’hi-tech mondiale di questi anni e abbiamo pensato di ripercorrerne la vita, per quanto possibile, in modo da conoscerla meglio. Scopriamo quindi il percorso compiuto da questa figura carismatica del settore hardware.

L’infanzia e gli studi

La dottoressa Lisa Su nasce a Taiwan, precisamente nella città costiera di Tainan, il 7 novembre 1969. Taiwan è la patria di moltissime aziende del settore hardware e di molte personalità di spicco che poi hanno trovato una nuova casa e una vita lavorativa prolifica negli Stati uniti. Questo è così vero che per un certo periodo è circolata una voce, poi rivelatasi infondata, di una parentela (cugini) tra Lisa Su e Jen-Hsun Huang, fondatore e CEO di Nvidia.

Lisa si trasferì con i genitori negli Stati Uniti all’età di 3 anni, quindi va considerata più statunitense che taiwanese. Da subito i genitori la incoraggiarono a studiare matematica e scienze, forse come retaggio del lavoro del padre, uno statistico. Lo spirito imprenditoriale sfoggiato negli ultimi anni in AMD sembra però essere tutta farina del sacco della madre, ex commercialista poi diventata imprenditrice. Quando si dice che la mela non cade mai troppo lontana dall’albero.

Con un imprinting di questo genere, non stupisce sapere che Lisa dimostrò da subito un’innata curiosità nel capire “come funzionavano le cose”, tanto che a 10 anni smontava e riparava le macchine telecomandate di suo fratello (chissà che liti!). Il suo primo computer fu un Apple II, un valido alleato in un percorso di studi che la portò a laurearsi alla Bronx High School of Science di New York nel 1986.

Poi il salto al Massachusetts Institute of Technology (MIT), dove scelse di studiare ingegneria elettronica. La frequentazione del MIT, così come lo stage estivo presso Analog Devices, accrebbe l’interesse di Lisa per i semiconduttori. Dopo aver ottenuto una laurea magistrale al MIT nel 1991, Lisa studiò come dottoranda fino al 1994, concludendo con una tesi intitolata “Extreme-submicrometer silicon-on-insulator (SOI) MOSFETs”. Tra le altre cose, Lisa Su può vantare oltre 40 pubblicazioni tecniche.

La carriera prima di AMD

Il primo impiego di Lisa Su nel mondo dei semiconduttori risale proprio al 1994, con l’ingresso di Texas Instruments, dove lavorò presso il Semiconductor Process and Device Center (SPDC) fino al febbraio 1995, quando ebbe la sua prima grande occasione: il salto in un’azienda storica, tuttora al vertice dell’innovazione: IBM. Lisa Su venne assunta per le sue competenze in fisica, tanto che assunse il ruolo di vicepresidente del semiconductor research and development center di IBM.

In quella veste Lisa Su giocò un ruolo di primo piano nel favorire l’uso di collegamenti in rame, anziché alluminio, nei semiconduttori. Fino a quel momento l’industria si era imbattuta in problemi produttivi derivanti dalla presenza di impurità nel rame. Superandoli, IBM e Lisa Su portarono una ventata di novità nell’industria che permise a partire dal 1998 di accelerare i chip del 20%.

L’incrocio ricorrente nella carriera di Lisa Su tra l’ambito manageriale e ingegneristico si ripeté nel 2000, quando divenne assistente tecnico per un anno dell’allora CEO di IBM Lou Gerstner. In seguito, si occupò dei progetti emergenti, lavorando su alcuni specifici tra i quali un microprocessore per telefoni e dispositivi portatili a basso impatto energetico.

Pochi sanno inoltre che Lisa Su fu una figura centrale nella collaborazione tra IBM, Sony e Toshiba per la creazione del Cell, processore al centro della console Playstation 3. Il team guidato da Lisa Su creò infatti un processore a nove core che poi venne applicato alla nuova console della casa nipponica. La sua carriera nelle fila della gloriosa realtà statunitense continuò fino al 2007, quando a giugno si unì a Freescale Semiconductor come CTO (Chief Technology Officer), ossia direttore tecnologico.

In tale veste prese in carico la divisione ricerca e sviluppo, divenendo poi vicepresidente senior e general manager della divisione networking and multimedia, dove si occupò di marketing, strategia globale e non solo.

L’approdo in AMD

Era il 15 dicembre 2011 quando AMD annunciò di aver assunto la dottoressa Lisa Su, allora 42enne, come vicepresidente senior e general manager della Global Business Unit. Il suo approdo nelle fila della casa di Sunnyvale si deve a Rory Read, presidente e CEO in quel periodo. Il compito assegnatole era quello di supervisionare le divisioni di AMD impegnate nei mercati client, commerciale, grafico - sia consumer che professionale - e quello delle console da gioco.

“Siamo fortunati ad avere la dottoressa Su nel nostro gruppo dirigente", disse Read. "In qualità di uno dei dirigenti più rispettati e tecnicamente preparati nel settore dei semiconduttori a livello mondiale, vanta un'impressionante capacità nel portare sul mercato tecnologie di calcolo all’avanguardia, sviluppare profonde relazioni con i clienti e trasformando le organizzazioni aumentando parallelamente la quota di mercato".

Lisa Su iniziò a lavorare in AMD il 3 gennaio del 2012, presso gli uffici di Austin, in Texas, approdando in un momento non facile per l’azienda. Un anno più tardi infatti AMD chiudeva i conti dell’anno con un fatturato di 5,42 miliardi, una perdita operativa di 1,06 miliardi e una netta 1,18 miliardi. Alcuni analisti iniziarono a parlare di AMD come di un’azienda in cui non si poteva investire, una macchina brucia soldi, un morto che camminava.

L’azienda pagava anni di processori non del tutto competitivi rispetto a quelli di Intel, schede video non all’altezza delle concorrenti di Nvidia e scelte di business non sempre azzeccate come quella di puntare sul mercato dei cosiddetti microserver (acquisì Seamicro nel 2012 per 334 milioni di dollari) o quella di progettare CPU server basate su architettura ARM.

I problemi nacquero però anni prima, nel 2006, con l’acquisizione di ATI Technologies, azienda canadese impegnata nel settore grafico. Si trattò di una fusione lungimirante, perché permise ad AMD di dotarsi del know how grafico che oggi risulta decisivo in molteplici settori. Il problema è che AMD strapagò ATI e questo, unitamente a una ritrovata competitività di Intel con l’architettura Core, mise i conti sotto pressione. Non va inoltre dimenticato il problema del bug TLB che colpì i processori Phenom e Opteron nel 2007, che certo non favorì la casa di Sunnyvale.

Nel 2008 AMD fu costretta a dismettere il suo ramo produttivo – poi diventato l’odierna Globalfoundries. Dirk Meyer, allora direttore operativo, divenne CEO al posto Hector Ruiz e nel 2009 tagliò 1100 posti di lavoro. Lo stesso anno AMD ricevette una boccata d’ossigeno in termini finanziari grazie al pagamento di 1,25 miliardi di dollari da parte di Intel, legato a dispute legati in corso da diversi anni, che vedevano la casa di Santa Clara accusata di tattiche anticompetitive contro AMD.

L’arrivo dell’architettura Bulldozer nel 2011, seguita dagli affinamenti Piledriver, Steamroller ed Excavator, non riportarono AMD a una chiara competitività contro Intel e così la situazione si fece sempre più complicata e difficile. Fu così che si arrivò al giugno 2014, con la riorganizzazione dell’azienda in due macro divisioni (Computing and Graphics Business Group / Enterprise, Embedded and Semi-Custom Business Group) e il primo salto di carriera di Lisa Su nel ruolo di COO - Chief Operating Officer. Lisa Su era a un passo dalla poltrona di CEO e già in molti la vedevano seduta sullo scranno. Mancava poco.

Ottobre 2014, Lisa Su diventa CEO di AMD 

Passarono infatti solo quattro mesi, Rory Read si dimise e Lisa Su divenne presidente e quinto CEO della storia di AMD. A Rory Read va riconosciuta la scelta di aprire l’azienda alla progettazione per conto terzi, ossia la creazione di chip “semi custom”: in questo modo AMD diversificò le proprie entrate, sostenendosi grazie agli introiti legati alle console di Microsoft e Sony per cui realizzò il chip centrale. Si trattò di una grande mossa e non a caso l’intera operazione fu guidata in prima persona da Lisa Su.

Fatto il cosiddetto “lavoro sporco”, a Lisa Su fu messa nelle mani la possibilità di ripensare interamente il futuro di AMD. D’altronde cosa c’era da perdere? Pensate un po’ a quello che fece Steve Jobs al suo ritorno in Apple: analizzò ogni progetto e decise di cancellarne alcuni e portarne avanti altri. Ebbene Lisa Su face la stessa cosa. Il piano del nuovo CEO era semplice quanto ambizioso: dismettere qualsiasi investimento non fruttuoso, puntare sui settori tecnologicamente nelle corde di AMD, razionalizzare la linea di prodotti e continuare a diversificare con oculatezza.

Fu così che nel 2015 nacque il Radeon Technologies Group, una divisione interamente dedicata a tutti gli aspetti delle tecnologie grafiche. Per guidarla AMD scelse nientemeno che Raja Koduri, oggi a capo della divisione grafica di Intel. Lo stesso anno Lisa Su e altri dirigenti annunciarono una nuova strategia a lungo termine che intendeva puntare sulla capacità dell’azienda di realizzare architetture x86 ad alte prestazioni e chip grafici per focalizzarsi su tre aree di crescita: gaming, datacenter e piattaforme immersive.

Un annuncio non casuale: AMD stava lavorando a una nuova microarchitettura x86 e alle sue successive versioni dal 2012, grazie all’opera di Jim Keller, ex ingegnere dell’azienda, fautore di architetture come la famosa K8. Quell’architettura si chiamava Zen. Il resto è storia degli ultimi quattro anni. I primi processori basati su architettura Zen debuttarono nel secondo trimestre 2017, dimostrando fondamenta solide per tornare a competere con Intel, grazie all’alto numero di core e thread unito a prezzi davvero molto allettanti. 

L’evoluzione Zen+ e l’attuale Zen 2, unitamente a un periodo difficile per Intel, che ha tardato a presentare nuove architetture e introdurre migliori processi produttivi, permettono ad AMD e Lisa Su di guardare all’anno in corso e ai successivi con grandissima fiducia e la prospettiva di guadagnare quote di mercato in tutti i settori. A distanza di quasi sei anni dal suo insediamento nel ruolo di CEO, le scelte operate da Lisa Su e dal suo team hanno dato ad AMD prospettive nuove.

Tra queste citiamo la decisione di tornare nel mondo dei server, assolutamente lungimirante trattandosi di un mercato enorme e punto di partenza di un’innovazione che si riverbera poi in tutti gli altri ambiti. È proprio pensando a quelle che oggi conosciamo come CPU EPYC che sono nate di conseguenza le proposte Ryzen e Threadripper. Un tempo AMD riuscì a conquistare il 26% del mercato server, durante l’epoca d’oro degli Opteron (pre-2006): nel 2017 l’azienda è ripartita dallo 0% e oggi punta a raggiungere nuovamente la doppia cifra, seppur si parli di un 10%.

“Quando sono diventata CEO ho guardato il mercato per capire dove avremmo avuto la possibilità di distinguerci e ho capito che il settore dei datacenter avrebbe continuato a crescere. È davvero difficile conquistarlo, ma abbiamo investito le giuste risorse e stiamo vincendo”, disse in un’intervista Lisa Su al Corriere della Sera.

Per continuare su questa strada bisognerà continuare a innovare e fare scelte sagge. “Una delle cose più importanti per un CEO è quella di non essere isolato”, ha dichiarato Lisa Su. Per questo s’interfaccia spesso con gli ingegneri, incontra i clienti e legge persino i forum e i commenti su internet. Per quanto AMD abbia fatto passi da gigante, la sfida è ancora di quelle da Davide contro Golia. "Siamo significativamente più piccoli [rispetto ai nostri concorrenti], quindi stiamo combattendo una grande battaglia", ha aggiunto.

E per combattere, servono persone intraprendenti, capaci di un guizzo e di vedere lontano. "Se sei attratto da un lavoro molto stabile e alla mano, non fa per te". Su dice che AMD punta su persone che "vogliono correre un rischio, fare qualcosa di molto speciale nel settore e combattere la battaglia con meno risorse e più libertà”. Difficile dire come andrà la guerra: le forze in campo rimangono molto diverse, anche se AMD ha piani a lungo termine validi e definiti. Non sembrano esserci all’orizzonte passi falsi, quindi molto dipenderà da una concorrenza che in questi anni ha permesso il ritorno in corsa della casa di Sunnyvale. E di Lisa Su che cosa ne sarà?

Quale futuro per Lisa Su?

Concludiamo questo “speciale” su una grande donna e dirigente del settore hardware vestendoci da Divino Otelma per parlare del futuro di Lisa Su. Non abbiamo informazioni concrete sulla futura vita lavorativa di Lisa Su, ma quest’anno raggiungerà i sei anni come CEO e i nove anni complessivi in AMD.

Non si tratta di un periodo breve se pensiamo a come il mondo del business statunitense spinga sempre a cercare nuove avventure. Pensiamo poi alle responsabilità di un dirigente di questo calibro: la mole di lavoro e così alta che nove anni pesano effettivamente molto di più, e non sarebbe del tutto sbagliato cercare nuovi stimoli. D’altronde siamo certi che qualora volesse, un posto da qualche parte lo troverebbe immediatamente.

Il punto è: rimanendo confinata al settore della progettazione hardware, quale altra realtà potrebbe darle più sfide da vincere di AMD? Crediamo che la lista non sia molto lunga. Lisa Su è stata accostata negli anni passati a IBM e Intel, notizie smentite nel giro di poche ore, e riteniamo che il regno di questa grande dirigente sulla casa di Sunnyvale sia destinato a durare ancora.

D’altronde AMD sembra essere tornata sui giusti binari, ma far percorrere un lungo viaggio al treno a fronte dei forti venti contrari che soffieranno nei prossimi anni è tutt’altro che scontato. Per cui riteniamo che Lisa Su siederà sul trono di AMD per ancora diverso tempo. Ne siamo certi? Ovviamente no, e forse la nostra è solo una speranza. Del futuro non vi è certezza. Un possibile nome per la successione? Allo stato attuale suggeriremmo Mark Papermaster, dirigente tecnologico di AMD e con lo stesso lignaggio tecnico - imprenditoriale di Lisa Su.

58 Commenti
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nickname8810 Marzo 2020, 17:23 #1
A risollevare le sorti di AMD sono stati gli ingegneri che han lavorato al progetto Zen e il salto di qualità di GF.

A promuovere un prodotto valido sono bravi tutti rispetto invece a promuovere prodotti indifendibili, come quelli che si sono ritrovati fra le mani i precedenti CEO.
Poi è chiaro che interverranno i soliti fanboy che diranno che Bulldozer non era male.
azi_muth10 Marzo 2020, 17:41 #2
Originariamente inviato da: nickname88
A risollevare le sorti di AMD sono stati gli ingegneri che han lavorato al progetto Zen e il salto di qualità di GF.

A promuovere un prodotto valido sono bravi tutti rispetto invece a promuovere prodotti indifendibili, come quelli che si sono ritrovati fra le mani i precedenti CEO.
Poi è chiaro che interverranno i soliti fanboy che diranno che Bulldozer non era male.


Hai una visione un po' distorta di quello che fa un CEO in un'azienda.
E' un CEO non Marketing Manager. E' la persona che in azienda da gli indirizzi strategici, sceglie la dirigenza e quindi anche la squadra che sviluppa o no prodotti di successo e quindi se ne assume la responsabilità finale anche per questo sono la "faccia" dell'azienda quando presenta prodotti al mondo o agli azionisti.
nickname8810 Marzo 2020, 17:45 #3
Originariamente inviato da: azi_muth
Hai una visione un distorta di quello che fa un Ceo in un'azienda.
E' un CEO non Marketing Manager.
E' la persona che in azienda da gli indirizzi strategici, sceglie la dirigenza e quindi anche la squadra che sviluppa o no prodotti di successo e quindi se ne assume la responsabilità finale.


Eh si certo perchè adesso è merito di Lisa Su se Keller è arrivato in AMD vero ?
Gli altri che l'han preceduta invece tutti fessi che non l'hanno ingaggiato, nè sapevano a quali altre figure rivolgersi, tutti ignoranti tranne Lisa SU

Non sarà che forse a quell'epoca era già impegnato altrove e/o ha sempre rifiutato, come forse altri figure ?
Anche se conosci le figure professionali che potrebbero aiutarti c'è anche bisogno che queste ultime sia libere e disponibili accettando l'offerta, e questo dipende molto più da queste ultime che dal CEO di AMD.

Spesso trovarsi al posto giusto al momento giusto ha molto più peso, dubito che se questa Lisa Su fosse giunta in AMD 5 anni prima avremmo la stessa considerazione a quest'ora, anzi forse non ci sarebbe neppure più.

E soprattutto scommetto che secondo la tua logica anche la qualità dei PP di GF dipendevano dai CEO AMD vero ?
Darius_8410 Marzo 2020, 17:48 #4
Lisa Su è stata assunta a Gennaio 2012.
Pochi mesi dopo, in Agosto, è stato assunto Jim Keller, quindi due anni prima (dai uno e mezzo a far il fiscale) che lei divenisse CEO.

Sicuramente lei ci ha messo del suo dopo, ma direi che il grosso del merito va al reparto engineering e, soprattutto, al Dio Keller
azi_muth10 Marzo 2020, 18:23 #5
Originariamente inviato da: nickname88
Eh si certo perchè adesso è merito di Lisa Su se Keller è arrivato in AMD vero ?
Gli altri che l'han preceduta invece tutti fessi che non l'hanno ingaggiato, nè sapevano a quali altre figure rivolgersi, tutti ignoranti tranne Lisa SU

Non sarà che forse a quell'epoca era già impegnato altrove e/o ha sempre rifiutato, come forse altri figure ?
Anche se conosci le figure professionali che potrebbero aiutarti c'è anche bisogno che queste ultime sia libere e disponibili accettando l'offerta, e questo dipende molto più da queste ultime che dal CEO di AMD.

Spesso trovarsi al posto giusto al momento giusto ha molto più peso, dubito che se questa Lisa Su fosse giunta in AMD 5 anni prima avremmo la stessa considerazione a quest'ora, anzi forse non ci sarebbe neppure più.

E soprattutto scommetto che secondo la tua logica anche la qualità dei PP di GF dipendevano dai CEO AMD vero ?


Guarda che i risultati di un'azienda dipendono in larga parte da chi li gestisce, chi trova gli indirizzi strategici, chi trova i soldi per finanziare le attività e mette insieme il team di persone giuste.
Per sviluppare un buon prodotto che abbia successo ci vuole chi per anni crea le basi economiche per finanziare per lo sviluppo, decide cosa sviluppare, quando è il momento di svilupparlo e magari nel frattempo deve tenere a galla l'azienda convincendo azionisti e finanziatori a tenere duro.
Tu puoi avere i tecnici migliori del mondo ma se hai un ceo che è un pirla l'azienda può benissimo andare gambe all'aria prima o presentare prodotti avanzatissima ma che non vendono.
La storia dell'industria tecnologica è piena di esempi.

Tu fai diventare i CEO dei piazzisti...ma non è così che funziona...
BVS10 Marzo 2020, 18:24 #6
Originariamente inviato da: azi_muth
Hai una visione un po' distorta di quello che fa un CEO in un'azienda.
E' un CEO non Marketing Manager. E' la persona che in azienda da gli indirizzi strategici, sceglie la dirigenza e quindi anche la squadra che sviluppa o no prodotti di successo e quindi se ne assume la responsabilità finale anche per questo sono la "faccia" dell'azienda quando presenta prodotti al mondo o agli azionisti.


Il CEO è quello che quando sistema un azienda si prende il merito, quando la rovina si prende una buonuscita
Gyammy8510 Marzo 2020, 18:39 #7
Non mi pare che nel 2011/2012 le gpu fossero tanto male, anzi, e ATI è stata acquistata mentre era all'apice, 5 miliardi li valeva tutti

Originariamente inviato da: nickname88
Eh si certo perchè adesso è merito di Lisa Su se Keller è arrivato in AMD vero ?
Gli altri che l'han preceduta invece tutti fessi che non l'hanno ingaggiato, nè sapevano a quali altre figure rivolgersi, tutti ignoranti tranne Lisa SU

Non sarà che forse a quell'epoca era già impegnato altrove e/o ha sempre rifiutato, come forse altri figure ?
Anche se conosci le figure professionali che potrebbero aiutarti c'è anche bisogno che queste ultime sia libere e disponibili accettando l'offerta, e questo dipende molto più da queste ultime che dal CEO di AMD.

Spesso trovarsi al posto giusto al momento giusto ha molto più peso, dubito che se questa Lisa Su fosse giunta in AMD 5 anni prima avremmo la stessa considerazione a quest'ora, anzi forse non ci sarebbe neppure più.

E soprattutto scommetto che secondo la tua logica anche la qualità dei PP di GF dipendevano dai CEO AMD vero ?


Lisa Su si è portata dietro Keller e Papermaster, poi bulldozer è stato quello che è stato, ma loro lavoravano già a zen, il loro modo di lavorare è quello, non tirano per le lunghe progetti non buoni ma ricominciano da zero
azi_muth10 Marzo 2020, 19:44 #8
Progetti di questa portata sono sempre portati a buon fine da un'ottima squadra di persone serve un regista non una rockstar...
Poi il capo architettura di Ryzen non era Keller ma Michael Clark....
bagnino8910 Marzo 2020, 19:56 #9
Davvero un gran donna Lisa Su.

Non so come se la passerebbe oggi AMD senza una personalità come lei.
bmw320d150cv10 Marzo 2020, 20:45 #10
quando ho letto ATI mi è scesa la lacrima...
troppi ricordi...

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