Intel Core 2 Duo: è il momento di Conroe

Intel svela finalmente caratteristiche tecniche e prestazionali delle cpu Conroe, vero e proprio oggetto del desidero degli appassionati da molti mesi a questa parte. Core 2 Duo è il nome commerciale di queste soluzioni, il cui debutto sul mercato in volumi è atteso per le prossime settimane
di Paolo Corsini pubblicato il 14 Luglio 2006 nel canale ProcessoriIntel
Introduzione
In occasione del Developer Forum Fall 2005 di San Francisco, svoltosi alla fine del mese di Agosto, Intel ha mostrato per la prima volta in pubblico la propria nuova architettura di processore, destinata a sostituire quella Netburst utilizzata da tutte le versioni di processore Pentium 4 e Pentium D. Parliamo di Core, nome che è diventato ben noto nei mesi seguenti e che identifica il nuovo approccio Intel per i processori desktop, notebook e server.
la prima dimostrazione pubblica di un processore Conroe; IDF Fall 2005
Sino a non molti anni fa Intel ha condotto una campagna marketing e commerciale incentrata sui MHz, unità di misura della frequenza di funzionamento di un processore, utilizzati quale discriminante di scelta di un processore al posto di un altro. Alla base di questo, due semplici considerazioni
- l'architettura Netburst, alla base dei processori Pentium 4 e Pentium D, era stata sviluppata da Intel mirando alla più elevata frequenza di clock possibile. L'obiettivo iniziale era quello di raggiungere i 10 GHz, ma nel corso dell'evoluzione dell'architettura Intel si è dovuta scontrare con problemi di current leakage (eccessivo consumo del processore, con conseguenze in termini di dissipazione e temperature di funzionamento) che hanno di fatto limitato a 3,8 GHz la più veloce cpu Netburst mai introdotta sul mercato;
- la scelta della rivale AMD di sviluppare, con il progetto K7 prima e con quello K8 in seguito, delle architetture che operassero a frequenze di funzionamento non eccessivamente elevate ma che riuscissero in ogni caso a garantire elevata efficienza; nonostante l'inferiore frequenza di clock le soluzioni K8, meglio note come Athlon 64, sono infatti state in grado di sopravanzare quelle Pentium 4 e Pentium D sino ad ora.
Quest'oggi Intel presenta ufficialmente le cpu Core 2 Duo, meglio note con il nome in codice di Conroe. Il paradosso è che per la prima volta, nel panorama dei processori desktop di Intel, abbiamo il debutto di cpu che sono sensibilmente superiori alle precedenti top di gamma del produttore americano in pressoché ogni ambito di utilizzo, benché operino con frequenze di funzionamento inferiori.
Molto spesso la frequenza di clock di un processore viene equiparata ai cavalli di un'automobile: più è elevata, più potente sarà il sistema. L'evoluzione delle cpu AMD, e le novità introdotte quest'oggi da Intel, testimoniano come questa comune opinione sia sbagliata: sono le caratteristiche di un'architettura, delle quali la frequenza di funzionamento è solo uno degli elementi, a determinare le potenzialità di un processore.
Alcuni anni or sono Intel ha capito che l'evoluzione dell'architettura Netburst era destinata a scontrarsi con un limite, quello del current leakage citato in precedenza. L'utilizzo di processi produttivi sempre più sofisticati, con transistor divisi da distanze in nanometri sempre più ridotte, ha amplificato gli effetti della dispersione di corrente che si verificano all'interno di un processore, effetti che vengono ulteriormente ingranditi all'aumentare della frequenza di funzionamento. Per mantenere la propria roadmap fatta di processori con frequenza di clock sempre più elevata, Intel è stata costretta a scendere a grossi compromessi in termini di dissipazione termica. Il Core Prescott, introdotto con le cpu Pentium 4, ha permesso di incrementare ulteriormente le frequenze di clock sino a 3,8 GHz ma ha richiesto un allungamento del numero di stadi delle pipeline del processore, con un conseguente peggioramento delle prestazioni a parità di frequenza di clock rispetto al Core Northwood utilizzato in precedenza.
La situazione si è spinta sino ad un punto per il quale l'architettura Netburst doveva necessariamente essere abbandonata. Non solo è diventato impossibile per Intel riuscire a produrre processori dal clock più elevato senza scendere a pesanti compromessi in termini di sistemi di raffreddamento; la rivale AMD ha continuato a sviluppare la propria architettura K8, introducendo soluzioni Dual Core e guadagnando importanti quote di mercato nel segmento desktop, grazie ad un generale margine di vantaggio in termini prestazionali rispetto alle soluzioni Intel.
Se una svolta radicale era quello di cui Intel aveva bisogno, è questo quello che ha ottenuto: l'architettura Core ricorda per molti versi quella delle soluzioni K8, in quanto opera ad una frequenza di clock complessivamente ridotta rispetto alle soluzioni Pentium 4 e Pentium D. A bilanciare abbiamo prestazioni velocistiche incredibilmente elevate, non solo se confrontate con quelle delle precedenti soluzioni Intel ma anche con quelle della rivale AMD.
La famiglia Core 2 Duo comprende al momento attuale 5 processori, con costi che vanno dai 183 dollari ai 999 dollari della soluzione top di gamma. Nelle pagine seguenti analizzeremo le caratteristiche tecniche ed architetturali di questi processori, oltre a confrontare le prestazioni delle 3 cpu Core 2 Duo top di gamma a confronto sia con quelle Athlon 64 X2 di AMD, che con quelle Pentium D che andranno a sostituire.