Overclocking delle cpu

Pagina tecnica che illustra le techiche con le quali è possibile innalzare la frequenza di lavoro del processore. E' presente una guida passo-passo, nonché un database degli overclock consigliati a seconda del tipo di processore utilizzato.
di Paolo Corsini pubblicato il 01 Maggio 2001 nel canale ProcessoriChe cosa indica il termine overclock?
L'overclock è uno degli argomenti più gettonati nel panorama delle cpu x86; da tecnica riservata a pochi appassionati, per giunta guardati con sospetto, è diventata una pratica molto diffusa, grazie sia alla crescente diffusione di informazioni via web sia ai processi produttivi dei processori, sempre più capaci di fornire cpu con elevata tolleranza a frequenze di clock fuori specifica.
Partiamo da una premessa: che cosa è l'overclock? Questo termine indica quell'insieme di tecniche attraverso le quali è possibile aumentare la frequenza di funzionamento di un processore, rispetto a quella di default (cioè per la quale è stato venduto). Ad esempio, se abbiamo un processore con frequenza di clock di default di 400 Mhz e lo portiamo a funzionare a 420 Mhz otteniano, a tutti gli effetti, un overclock, anche se molto ridotto (si tratta di un aumento della frequenza complessiva del 5%). Overclock, letteralmente, significa andare oltre la frequenza di clock, cioè di funzionamento, originaria.
In chiave generale, overclock indica l'aumento della frequenza di funzionamento di un qualsiasi componente elettronico operante ad una determinata frequenza di lavoro; restando nel panorama dei personal computer è possibile individuare numerosi componenti funzionanti ad una determinata frequenza di clock e, pertanto, overcloccabili (almeno teoricamente): giusto per citare un esempio, è possibile aumentare la frequenza di lavoro dei chip delle schede video. In queste pagine ci limiteremo ad analizzare solo i processori.
Perché overcloccare? Quali sono i benefici?
Overcloccare vuol dire aumentare la frequenza di funzionamento di un componente elettronico, nel nostro caso del processore; poter utilizzare una cpu con frequenza di funzionamento più elevata implica, com'è ovvio, maggiori prestazioni. Se si ottiene una frequenza di funzionamento di 450 Mhz da un processore che ha frequenza di default di 300 Mhz, si ottengono le medesime prestazioni della versione a 450 Mhz di default del processore in oggetto (naturalmente ipotizzando che tutti gli altri componenti rimangano invariati e che si utilizzino le stesse frequenze di lavoro per tutti i bus di sistema); in parole povere, raggiungendo una determinata frequenza di funzionamento in overclock si ottengono le medesime prestazioni della versione operante di default proprio a quella frequenza.
Il costo di questa operazione è, nella maggioranza dei casi, ridotto all'acquisto (o alla fabbricazione) di sistemi di raffreddamento opportunamente dimensionati (si vedrà in seguito il perché), pertanto non comparabile all'acquisto ex novo della versione di frequenza superiore del processore in possesso.
Tutto questo è lecito? La risposta è si, con alcune precisazioni. In primo luogo, quando si acquista un processore se ne diviene possessori, pertanto è possibile farne quello che meglio si crede (compreso usarlo come fermacarte o posacenere); questo non vale con il software, in quanto di un programma si acquista la licenza d'uso, non il possesso del programma stesso (e, salvo diversamente stabilito, non è possibile modificarne il codice). In secondo luogo, l'alterazione dei parametri di funzionamento del processore porta ad immediato decadimento della garanzia; a tutti gli effetti l'overclock è una manomissione del processore, con le conseguenze in termini di annullamento della garanzia che tale manovra comporta.
Trattandosi di modifica delle caratteristiche di funzionamento di un componente elettronico, l'overclock implica alcuni rischi; vediamoli qui di seguito.