Recensione MacBook Pro 16'' M4 Pro: potenza ed efficienza al top

Il nuovo MacBook Pro 16" con chip M4 Pro offre prestazioni eccezionali grazie al potente processore ARM realizzato a 3 nm, mantenendo un'ottima efficienza energetica. Il display Liquid Retina XDR introduce la tecnologia Quantum Dot e l'opzione nano-texture, mentre le novità hardware includono Thunderbolt 5 e una webcam da 12 MP con Center Stage.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 22 Novembre 2024 nel canale AppleAppleMacBookmacOS
Apple ha recentemente presentato la nuova generazione di MacBook Pro, portando sul mercato i potenti chip M4, M4 Pro e M4 Max. Questi processori, basati su architettura ARM e realizzati con processo produttivo a 3nm di seconda generazione, promettono un significativo balzo prestazionale rispetto ai già eccellenti M3. In particolare, il MacBook Pro 16" equipaggiato con M4 Pro in nostro possesso si pone come soluzione di riferimento per professionisti e creativi alla ricerca del perfetto equilibrio tra potenza ed efficienza.
Il design del MacBook Pro 16" rimane sostanzialmente invariato rispetto alla generazione precedente, confermando l'apprezzata scocca unibody in alluminio e il display Liquid Retina XDR. Le novità più interessanti si trovano sotto il cofano, con il chip M4 Pro che introduce una nuova configurazione dei core CPU e GPU, oltre a un significativo incremento della larghezza di banda della memoria. Tra le novità hardware degne di nota troviamo il supporto a Thunderbolt 5, che offre velocità di trasferimento dati fino a 120 Gbps, e l'introduzione di una webcam da 12 MP con tecnologia Center Stage. Il display, già eccellente, migliora ulteriormente con una luminosità SDR che raggiunge i 1000 nit e l'opzione di trattamento nano-texture per ridurre i riflessi: il vero game changer di quest’anno per i professionisti.
In questa recensione approfondita, analizzeremo nel dettaglio le prestazioni del nuovo MacBook Pro 16" con M4 Pro, confrontandole con le generazioni precedenti per avere una visione più generale su cosa aspettarsi dai nuovi processori ma soprattutto per capire anche quale MacBook Pro è giusto per l’uso che se ne deve fare. Particolare attenzione sarà dedicata all'efficienza energetica, un aspetto in cui Apple ha sempre eccelso anche con prestazioni elevate.
MacBook Pro: uno stile unico da vero laptop premium
Per capire meglio la prova sappiate innanzitutto che tra le mani per un paio di settimane abbiamo avuto il modello di MacBook Pro 16 pollici con M4 Pro (CPU 14-core, GPU 20-core e Neural Engine 16‑core) con 48GB di memoria unificata e un’unità SSD da ben 2TB. Di listino è un MacBook Pro da 4.319€ che può essere configurato dall’utente sullo store online di Apple e che è espressamente rivolto ad un pubblico di professionisti che ha bisogno di tanta potenza nel quotidiano per i loro progetti.
Apple ha rilasciato durante l’evento di fine ottobre tre diverse versioni di processori: M4, M4 Pro e M4 Max che possono essere individualmente configurate, solo in fase di acquisto, aggiungendo come al solito memoria unificata ma anche unità SSD di vario taglio. Nello specifico Apple propone queste configurazioni da cui partire:
MacBook Pro M4 Series | PREZZI |
MacBook Pro 14'' con M4 (CPU a 10-Core - GPU a 10-Core - 16GB+512GB) | 1.949€ |
MacBook Pro 14'' con M4 (CPU a 10-Core - GPU a 10-Core - 16GB+1TB) | 2.179€ |
MacBook Pro 14'' con M4 (CPU a 10-Core - GPU a 10-Core - 24GB+1TB) | 2.409€ |
MacBook Pro 14'' con M4 Pro (CPU a 12-Core - GPU a 16-Core - 24GB+512GB) | 2.499€ |
MacBook Pro 14'' con M4 Pro (CPU a 12-Core - GPU a 16-Core - 24GB+1TB) | 2.999€ |
MacBook Pro 14'' con M4 Max (CPU a 14-Core - GPU a 32-Core - 36GB+1TB) | 3.899€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Pro (CPU a 14-Core - GPU a 20-Core - 24GB+512GB) | 2.999€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Pro (CPU a 14-Core - GPU a 20-Core - 48GB+512GB) | 3.459€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Max (CPU a 14-Core - GPU a 32-Core - 36GB+1TB) | 4.199€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Max (CPU a 16-Core - GPU a 40-Core - 48GB+1TB) | 4.799€ |
Come già detto, il design del nuovo MacBook Pro 16" rimane sostanzialmente invariato rispetto alla generazione precedente. Troviamo quindi la stessa scocca unibody in alluminio, caratterizzata da linee pulite ed essenziali, disponibile nelle colorazioni Space Black e Silver. Le geometrie di questi nuovi portatili con la Mela sono frutto della rivoluzione estetica vista ormai più di tre anni fa con una parte inferiore dalla forma meno smussata e graduale rispetto alle generazioni immediatamente precedenti. Un’estetica che, come abbiamo già sottolineato, richiama i portatili Apple del passato come i "Powerbook" e "iBook" e che in qualche modo non è altro che un voler elargire un tributo al passato guardando al contempo al futuro e alla modernità.
La qualità costruttiva è ai massimi livelli, senza percepire flessioni o scricchiolii anomali anche applicando una discreta pressione su tutto lo chassis. Le dimensioni sono identiche al modello 2023 (35,57 x 24,81 x 1,68 cm), così come il peso che si attesta sui 2,15 kg. Non si tratta certo del portatile più leggero e sottile della sua categoria, ma la robustezza e la dissipazione termica ne beneficiano. La portabilità rimane comunque ottima per un dispositivo di questa potenza. La dotazione di porte include:
- 3x Thunderbolt 5 (USB-C)
- 1x HDMI 2.1
- 1x jack audio da 3,5mm
- 1x lettore di schede SDXC
- 1x MagSafe 3 per la ricarica
In questo caso la grande novità è rappresentata dalle porte Thunderbolt 5, che offrono una larghezza di banda fino a 120 Gbps, praticamente il triplo rispetto alle Thunderbolt 4. Questo si traduce in trasferimenti dati ultrarapidi e nella possibilità di collegare fino a tre display 6K esterni, oltre allo schermo integrato. Per la precisione fino a due display esterni con risoluzione fino a 6K a 60 Hz tramite Thunderbolt, oppure un display esterno con risoluzione fino a 6K a 60 Hz tramite Thunderbolt e un display esterno con risoluzione fino a 4K a 144 Hz tramite HDMI. Un display esterno supportato con risoluzione 8K a 60 Hz o un display esterno con risoluzione 4K a 240 Hz tramite HDMI. Una soluzione particolarmente interessante per i professionisti che lavorano con flussi video ad altissima risoluzione.
Si mantengono tutte le altre peculiarità che ci avevano colpito positivamente: c’è il connettore di alimentazione MagSafe che aveva fatto il suo ritorno, dopo la sua mancanza negli anni addietro, che scongiura danni catastrofici nel caso il cavo di alimentazione venga strattonato accidentalmente. Oltretutto essendo il connettore d'alimentazione principale garantisce all’utente di poter usufruire liberamente delle altre porte Thunderbolt USB-C che comunque sono in grado di alimentare il portatile. La presenza di un lettore di schede SD SDXC UHS-II integrato farà felici fotografi e videomaker visto che consente di scaricare velocemente materiale foto/video per operazioni al volo, senza dover usare adattatori o altri accessori. Infine sempre presente il connettore minijack per cuffie e microfono, ancora mai eliminato da Apple sui suoi notebook.
C’è chiaramente la connettività wireless di ultima generazione ossia Wi-Fi 6E che oltre a supportare le tradizionali bande a 2,4GHz e 5 GHz aggiunge anche la banda dei 6GHz. Stesse caratteristiche della precedente generazione di portatili anche per il comparto audio con un array a tre microfoni, con un ottimo rapporto segnale-rumore e le tecnologie di beamforming direzionale e isolamento vocale che contribuiscono a realizzare registrazioni pulite da rumore di fondo e fruscii.
Per quanto riguarda il sistema di diffusione audio ci sono sei altoparlanti e un woofer "force-cancelling" capace di una maggior potenza e una più ampia estensione verso i toni gravi. Come visto in passato il livello d'esperienza d'ascolto degli altoparlanti è davvero elevato, permettendo in situazioni come quelle in mobilità di non far troppo rimpiangere sistemi di altra levatura. C’è chiaramente il supporto alla tecnologia di audio spaziale molto convincente con la scena sonora ampia e tridimensionale, con l’illusione, molto efficace, che il suono provenga da altoparlanti collocati esternamente al corpo del portatile. Il supporto per l'audio spaziale e Dolby Atmos permette un'esperienza d'ascolto importante, creando un palcoscenico sonoro profondo e coinvolgente. Sia per la fruizione multimediale che per attività professionali di controllo e anteprima, il sistema integrato si rivela più che adeguato. Nel complesso, difficile trovare di meglio in un laptop per quanto riguarda la qualità audio.
MacBook Pro 16 - M4 Pro | |
Colori | Nero Siderale Argento |
Processore | Apple M4 Pro (CPU 14core+GPU 20core+NPU 16core) 273GB/s Memoria Bandwith Apple M4 Max (CPU 14core+GPU 32/40core+NPU 16core) 410 e 546GB/s Memoria Bandwith |
Memoria | Apple M4 Pro 24GB - 48GB Apple M4 Max 36GB - 48GB - 64GB - 128GB |
Storage | Apple M4 Pro 512GB - 1TB - 2TB - 4TB Apple M4 Max 1TB - 2TB - 4TB - 8TB |
Display | 16.2 pollici Liquid Retina XDR display ris. 3456 x 2234 px - 254PPI XDR 1,000,000:1 contrast ratio XDR brightness: 1000 nits, 1600 nits HDR SDR brightness: up to 1000 nits 1 billion colors, Wide color (P3), True Tone technology ProMotion technology fino a 120Hz Nano-texture (opzionale) |
Batteria | 100 wh |
Ricarica | 140W con MagSafe |
Extra | Wi-Fi 6E Bluetooth 5.3 SDXC card slot HDMI 3.5mm jack 3 porte Thunderbolt 5 (USB-C) |
Camera | 12MP Center Stage con Desk View |
Audio | Sistema a 6 speaker con cancellazione del rumore Spatial Audio con Dolby Atmos |
Sistema Operativo | macOS Sequoia |
Dimensioni | 35,57 x 24,81 x 1,68 cm |
Peso | 2,14 kg |
In confezione | MacBook Pro Alimentatore 140W Cavo USB-C con MagSafe da 2m Pezza per la pulizia solo con versione nano-texture |
La Magic Keyboard del MacBook Pro 16" si conferma come una delle migliori tastiere per laptop sul mercato. La corsa dei tasti è ottima, con un feedback tattile preciso e silenzioso. Il layout a isola offre una spaziatura ottimale tra i tasti, riducendo gli errori di battitura. La retroilluminazione è uniforme ed efficace, con la possibilità di regolare l'intensità su più livelli. Il sensore di luminosità ambientale adatta automaticamente la luminosità dei LED. Il tasto Esc fisico e la fila completa di tasti funzione sono stati molto apprezzati da quando Apple ha deciso di riproporli al posto della Touch Bar, così come la presenza del Touch ID integrato nel tasto di accensione. L'autenticazione biometrica è rapida e affidabile.
Il trackpad Force Touch è semplicemente il migliore della categoria. Le dimensioni generose (16 x 10 cm) offrono ampio spazio di manovra, mentre la superficie in vetro garantisce scorrevolezza e precisione. Il feedback aptico simula alla perfezione il click fisico, con la possibilità di regolare l'intensità. Il supporto per le gesture multi-touch di macOS è da sempre impeccabile, rendendo la navigazione fluida e intuitiva così come la palm rejection funziona egregiamente, evitando input accidentali durante la digitazione.
Display con rivestimento nano-texture: mai più senza
Il display Liquid Retina XDR da 16,2 pollici è semplicemente eccezionale. La risoluzione di 3456 x 2234 pixel garantisce immagini nitidissime, con una densità di 254 PPI. In questo caso abbiamo scoperto anche che Apple con questo pannello ha deciso, per la prima volta, di introdurre la tecnologia Quantum Dot, migliorando significativamente la qualità del display.
Cosa significa adottare la tecnologia Quantum Dot in seno ai vantaggi? Innanzitutto utilizzare un film Quantum Dot al posto del tradizionale fosforo rosso KSF permette di offrire colori più vividi e accurati, oltre ad una gamma cromatica più ampia, che garantisce una riproduzione dei colori più fedele e dettagliata. C’è anche un aumento della luminanza in modalità SDR: l'utente può scegliere, nei menu di impostazione, tra due diversi profili con luminanza massima a 600 nit oppure con luminanza massima a 1000 nit, riuscendo ad ottenere una migliore leggibilità dello schermo anche con forte illuminamento ambientale. La luminosità di picco, secondo scheda Apple, su questo nuovo MacBook Pro M4 Pro da 16 pollici raggiunge i 1600 nit in HDR. Il supporto per la gamma cromatica P3 e la calibrazione di fabbrica assicurano una riproduzione dei colori estremamente accurata, fondamentale per i professionisti della grafica e del video. La tecnologia ProMotion adatta dinamicamente il refresh rate fino a 120 Hz, garantendo fluidità e reattività eccezionali. Ecco tutti i risultati ottenuti con le nostre prove in laboratorio.
Da non sottovalutare anche l’aspetto dell’efficienza energetica ottimizzata: nonostante le migliorie, l’efficienza energetica è stata mantenuta, evitando un aumento significativo dei costi di produzione. Apple potrebbe aver scelto una soluzione Quantum Dot priva di cadmio, evitando l’uso di materiali tossici e rispettando gli standard ambientali di cui Apple è portatrice da tempo.
Analisi tecnica display MacBook Pro 16" con M4 Pro
Bilanciamento RGB
Apple MacBook Pro 16 - M4 Pro - Nativo SDR
Curva di Gamma SDR
Apple MacBook Pro 16 - M4 Pro - Nativo SDR
. Luminanza misurata |
---|
. Gamma standard 2.2 |
Rapporto di contrasto: 24,027 : 1 |
Spazio Colore CIE 1931 - Coordinate cromatiche Yxy
Apple MacBook Pro 16 - M4 Pro - Nativo SDR
. Gamut misurato | Copertura | Rapporto |
---|---|---|
. REC BT.709 | 99.99% | 136.58% |
. DCI P3 D65 | 99.36% | 100.68% |
. Adobe RGB | 88.63% | 101.25% |
. BT.2020 | 72.23% | 72.23% |
DeltaE - Macbeth Color Checker
Apple MacBook Pro 16 - M4 Pro - Nativo SDR
Curva di Gamma HDR
Apple MacBook Pro 16 - M4 Pro - Nativo HDR
. Luminanza misurata |
---|
. Gamma SMPTE2084 HDR |
Rapporto di contrasto: ∞ : 1 |
Alla prova strumentale, lo schermo di MacBook Pro 16 è davvero eccellente: come detto Apple sceglie per la nuova generazione di portatili professionali un pannello Quantum Dot, tecnologia fino ad ora inedita nel catalogo della Mela, abbinato ad un sistema di retroilluminazione Mini-LED, già incontrato nei sistemi di precedente generazione. Questa combinazione consente di ottenere una resa di altissimo livello: i nostri test hanno registrato una copertura cromatica pressoché totale dello spazio colore P3 di riferimento, una ottima neutralità dei grigi e una progressione tonale estremamente corretta.
Con il profilo SDR a 600 nit, che vengono raggiunti in scioltezza, rileviamo una profondità del nero molto efficace, con l'esito di un rapporto di contrasto particolarmente elevato. Di alto livello anche la precisione cromatica, con un DeltaE medio che si arresta entro il valore di 1,5. In modalità HDR il picco di luminanza arriva di poco sopra le 1600 candele su metro quadro, con una progressione tonale che mette in evidenza un po' tutti i passi della scala di grigi. Per quanto riguara il nero, in HDR il sistema di illuminazione MiniLED arriva a spegnere la zona dello schermo in cui viene effettuata la misurazione, restituendo quindi un nero "vero".
Siamo rimasti particolarmente colpiti dalla capacità con cui il display di MacBook Pro 16 riesce a controllare con estrema efficacia i fenomeni di blooming tipici dell'illuminazione Mini-LED, che risultano difficilmente percepibili anche con angoli di visione particolarmente accentuati. La finitura NanoTexture inoltre riesce a moderare molto bene gli eventuali riflessi a schermo ed offre inoltre un'eccellente angolo di visione con ottima leggibilità delle informazioni presenti a schermo anche in caso lo si osservi da posizioni piuttosto defilate.
La finitura nano-texture per il display, rappresenta un vero e proprio game-changer per chi lavora in ambienti luminosi. A differenza di una semplice pellicola antiriflesso, si tratta di una sofisticata lavorazione della superficie del vetro che crea microscopiche scalfiture casuali. Questa texture elimina la direzionalità dei riflessi, rendendo praticamente invisibili le fonti di luce alle spalle dell'utente. Il risultato è sorprendente: durante le nostre prove, siamo riusciti a lavorare comodamente anche in condizioni di illuminazione estreme, con faretti puntiformi, lampade intense e luce solare diretta.
Confronto display glossy e nano-texture tra MacBook Air e MacBook Pro
L'efficacia di questa soluzione è notevole. Rispetto a un display standard, la differenza è enorme soprattutto su sfondi scuri, dove i riflessi sono tradizionalmente più fastidiosi. Apple ha sapientemente applicato il trattamento nano-texture sull'intera superficie del display, da bordo a bordo, risparmiando solo il minuscolo foro da 4 mm della webcam. Questo approccio "all-in" si differenzia da quanto fatto sull'iPad Pro, dove era stato necessario lasciare una cornice lucida per il funzionamento del Face ID. La cura dei dettagli si nota anche nell'inclusione di un apposito panno per la pulizia nella confezione.
L'opzione nano-texture si è rivelata un'aggiunta preziosa che aumenta ulteriormente l'esperienza d'uso del MacBook Pro. La possibilità di lavorare in qualsiasi condizione di luce, senza compromettere la qualità dell'immagine, rappresenta un vantaggio significativo per professionisti e creativi. Pur comportando un sovrapprezzo importante visti i 170 euro in più per questa opzione, riteniamo che l'investimento sia ampiamente giustificato per chi necessita della massima versatilità d'uso del proprio laptop in ogni condizione.
Nel complesso, il display del MacBook Pro 16" si conferma come tra i migliori in circolazione su un laptop, superando anche molti monitor esterni professionali. L'unico neo è forse la mancanza del supporto touch, che alcuni utenti potrebbero apprezzare ma che Apple, almeno al momento, non sembra intenzionata ad aggiungere sui MacBook. La brillantezza di piccoli elementi luminosi che è possibile ottenere con un pannello OLED è chiaramente tutt'altra cosa, ma questa alternativa Quantum Dot con Mini LED riesce con estrema efficacia a non far rimpiangere la tecnologia a base organica.
Webcam e Center Stage: finalmente all'altezza
Apple ha finalmente aggiornato la webcam, passando a un sensore da 12 MP con obiettivo ultra-grandangolare. La qualità dell'immagine è nettamente superiore rispetto al passato, con una buona resa anche in condizioni di scarsa illuminazione. La vera novità è però l'introduzione della tecnologia Center Stage, già vista su iPad. Grazie all'ampio campo visivo e all'elaborazione software, la webcam è in grado di seguire automaticamente il soggetto, mantenendolo al centro dell'inquadratura. Una funzione molto utile durante le videochiamate, soprattutto se ci si muove.
Il Neural Engine del chip M4 Pro contribuisce all'elaborazione dell'immagine in tempo reale, migliorando esposizione, bilanciamento del bianco e riduzione del rumore. Il risultato è una resa video naturale e di qualità professionale.
Da segnalare anche la nuova funzione Desk View, che sfrutta l'obiettivo ultra-grandangolare per mostrare contemporaneamente il volto dell'utente e la scrivania. Utile per presentazioni e dimostrazioni durante le videochiamate. Nel complesso, la webcam del nuovo MacBook Pro 16" è finalmente all'altezza del resto del pacchetto, offrendo prestazioni di livello professionale per videoconferenze e streaming.
Apple M4, M4 Pro e M4 Max: come sono fatti e che differenze hanno?
La nuova generazione di chip M4 presentata prima con iPad Pro e ora con i nuovi MacBook Pro, portano significativi miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza rispetto alla precedente serie M3. La famiglia M4 comprende tre varianti principali: M4, M4 Pro e M4 Max, ciascuna pensata per soddisfare diverse esigenze di potenza di calcolo.
Il chip base M4 rappresenta già un notevole passo avanti, con una CPU fino a 10 core (4 ad alte prestazioni e 6 ad alta efficienza) e una GPU fino a 10 core. Questo SoC supporta fino a 32GB di memoria unificata con una larghezza di banda di 120 GB/s, un incremento del 17% rispetto alla generazione precedente. Le prestazioni single-core dell'M4 sono impressionanti, con un aumento fino al 20% rispetto all'M3, mentre in multi-core l'incremento arriva fino al 80% confrontato con l'M1.
Passando all'M4 Pro, troviamo una configurazione CPU più potente con fino a 14 core (10 ad alte prestazioni e 4 ad alta efficienza). La GPU sale fino a 20 core, offrendo prestazioni grafiche nettamente superiori. Un aspetto interessante è la riduzione dei core ad alta efficienza da 6 a 4 rispetto all'M3 Pro, compensata però dall'aumento dei core ad alte prestazioni. L'M4 Pro supporta fino a 48GB di memoria unificata con una larghezza di banda di ben 273 GB/s, un incremento del 75% rispetto all'M3 Pro. Questo si traduce in prestazioni multi-core fino al 45-57% superiori all'M3 Pro a 12 core.
Al vertice della gamma troviamo l'M4 Max, che spinge ulteriormente i limiti con una CPU fino a 16 core (12 ad alte prestazioni e 4 ad alta efficienza) e una GPU massiccia fino a 40 core. La vera potenza dell'M4 Max si esprime però nella memoria, con supporto fino a 128GB di memoria unificata e una larghezza di banda che raggiunge i 546 GB/s, il 30% in più rispetto all'M3 Max. Le prestazioni grafiche dell'M4 Max sono fino al 25% superiori alla generazione precedente.
Un elemento comune a tutti i chip M4 è l'adozione del processo produttivo a 3nm di seconda generazione, che consente di aumentare sia le prestazioni che l'efficienza energetica. Tutti i modelli integrano un Neural Engine a 16 core potenziato, capace di eseguire fino a 38 trilioni di operazioni al secondo, il triplo rispetto all'M1. Questo si traduce in capacità di machine learning e AI notevolmente migliorate. E sappiamo che tutto questo servirà e come con Apple Intelligence quando arriverà a pieno regime in futuro.
Per quanto riguarda le frequenze di clock, i core ad alte prestazioni dell'M4 Pro possono raggiungere i 4,512 GHz in boost single-core e 3,852 GHz in multi-core, un incremento significativo rispetto ai 4,056 GHz e circa 3,6 GHz dell'M3 Pro. I core ad alta efficienza operano invece a 2,592 GHz, leggermente inferiori ai 2,748 GHz della generazione precedente.
Apple M4 Pro: prestazioni da vero professionista
Il cuore pulsante del nuovo MacBook Pro 16" che abbiamo in prova è chiaramente il chip Apple M4 Pro, evoluzione del già ottimo M3 Pro. La nostra configurazione di prova monta la versione top di gamma del M4 Pro, con:
- 14 core CPU (10 performance + 4 efficiency)
- 20 core GPU
- 16 core Neural Engine
- 48 GB di memoria unificata
- 273 GB/s di banda di memoria
Rispetto all'M3 Pro, troviamo un aumento del numero di core ad alte prestazioni (da 6 a 10) e una riduzione di quelli ad alta efficienza (da 6 a 4). Le frequenze di clock sono state incrementate, con i core P che raggiungono ora i 4,5 GHz in boost.
Il MacBook Pro di prova monta poi 48GB di memoria unificata, il massimo disponibile per la configurazione con M4 Pro. Si tratta di memoria LPDDR5X-8533, con una larghezza di banda di 273 GB/s, in aumento del 75% rispetto all'M3 Pro. La memoria unificata condivisa tra CPU e GPU offre vantaggi significativi in termini di latenza e throughput, permettendo di gestire agevolmente anche i carichi di lavoro più pesanti. Nel nostro utilizzo non abbiamo mai riscontrato colli di bottiglia legati alla RAM, nemmeno con progetti video importanti e scene 3D complesse. Da notare come la versione base del MacBook Pro 16" con M4 Pro parta ora da 24GB, contro i 16GB del modello precedente. Una scelta saggia, visto che 16GB risultavano ormai limitanti per molti utenti pro.
Sul fronte storage, la nostra unità di test monta un SSD da 2TB. Le prestazioni sono molto buone, con velocità in lettura sequenziale che sfiorano i 7 GB/s e scritture da quasi 6 GB/s. Apple offre configurazioni fino a 8 TB di SSD, ideali per chi lavora con librerie multimediali voluminose. Da segnalare però l'impossibilità di espandere lo storage in un secondo momento, visto che tutto è saldato sulla scheda logica. In generale dunque le opzioni di memoria e storage del nuovo MacBook Pro 16" sono al top della categoria, l'unico neo è il costo elevato degli upgrade, soprattutto per le configurazioni di fascia alta.
Come sempre qui su Hardware Upgrade, per trovare il livello prestazionale di questa nuova piattaforma Apple M4 Pro abbiamo considerato il fatto di registrare tramite la consueta suite di benchmark le prestazioni del processore, andando a confrontarle con quelle degli altri sistemi portatili Apple equipaggiati con le altre serie di processori M1, M2 e M3 che abbiamo avuto modo di provare in precedenza. Tutti i test sono stati condotti con il portatile alimentato a batteria (allo stesso modo di quanto fatto anche con gli altri portatili a confronto), dal momento che abbiamo già riscontrato anche in altre occasioni che il livello prestazionale di queste macchine non cambia a seconda dell'alimentazione utilizzata.
Affinity Photo
Vector CPU Single Core, Vector CPU Multi Core, Raster CPU Multi Core, Raster Single GPU, Combo CPU Multi Core, Combo Single GPU
Blackmagic Disk Speed Test
Lettura, Scrittura
Cinebench R23 Multi Core
Cinebench R23 Single Core
GeekBench 5 Compute Metal
GeekBench 5 Compute OpenCL
GeekBench 5 Single Core
GeekBench 5 Multi Core
GeekBench 6 Compute Metal
GeekBench 6 Compute OpenCL
GeekBench 6 Single Core
GeekBench 6 Multi Core
GeekBench AI CPU Single Precision
GeekBench AI CPU Half Precision
GeekBench AI CPU Quantized
GeekBench AI GPU Single Precision
GeekBench AI GPU Half Precision
GeekBench AI GPU Quantized
GeekBench AI NE Single Precision
GeekBench AI NE Half Precision
GeekBench NE CPU Quantized
Blender Benchmark Scene
Blender BMW Scene
3D Mark Wildlife
GFX Bench Aztec Ruins High Tier 1440p Offscreen
GFX Bench Aztec Ruins High Tier 4K Offscreen
Affinity Photo
Vector CPU Single Core
Affinity Photo
Vector CPU Multi Core
Affinity Photo
Raster CPU Multi Core
Affinity Photo
Raster Single GPU
Affinity Photo
Combo CPU Multi Core
Affinity Photo
Combo Single GPU
Handbrake Matroska 2160p h.265
Handbrake Matroska 1080p h.264
Handbrake Android 720p
Xcode 15 Compiling
Xcode 16 Compiling
Blackmagic Disk Speed Test
Lettura
Blackmagic Disk Speed Test
Scrittura
I benchmark sintetici mostrano miglioramenti decisamente importanti. In Geekbench 6, il punteggio single-core sale a 3974 punti, mentre in multi-core si raggiungono i 22895 punti. Prestazioni che superano di gran lunga qualsiasi Mac precedente. In Cinebench R23, il nuovo M4 Pro totalizza 2264 punti in single-core e 23419 in multi-core, con incrementi rispettivamente del 15% e 13% sulla prova con M3 Max quindi un processore di livello superiore.
Punto nevralgico dei nuovi processori M4 di Apple è senza dubbio la GPU. Sì, perché qui l’azienda di Cupertino va a toccare acceleratori hardware per il ray tracing, il mesh shading e con la cosiddetta dynamic cache che permette di allocare in tempo reale solo la memoria che serve a differenza di allocare tutto. È questo un vantaggio notevole che dovrebbe permettere all’azienda tecnicamente di introdurre in modo vigoroso titoli di un certo rilievo iniziando a contrastare il dominio dei PC assemblati. La presenza del ray tracing permette al MacBook Pro di utilizzare proprio gli acceleratori hardware del ray tracing a differenza di quando tutto il lavoro veniva fatto senza acceleratori. Anche le prestazioni grafiche vedono un notevole incremento e giocare con tutte le impostazioni attivate è stata generalmente un'esperienza piacevole.
Impressionanti anche i risultati nei benchmark di machine learning, con il Neural Engine che offre prestazioni fino a 3 volte superiori rispetto all'M1. Questo si traduce in un'accelerazione significativa di task come l'elaborazione di immagini e video con filtri AI.
L’esecuzione di alcuni stress test allo scopo di saturare selettivamente prima CPU, poi GPU e infine entrambe, ci hanno consentito di recuperare alcuni dettagli interessanti riguardanti il consumo, le temperature e la gestione di queste ultime da parte delle ventole. Un carico al 100% della sola CPU ha l’effetto di portare questo componente ad un consumo prossimo ai 50W, con temperature che arrivano ai 100 °C e portano le ventole di raffreddamento ad operare a circa 4000 giri al minuto. Se invece andiamo a saturare la sola GPU, quest’ultima arriva a consumare fino a 38W, con temperature anch’esse intorno ai 100 °C, ma ventole che operano ad una velocità di rotazione molto più bassa, di circa 1500 giri al minuto.
Il carico completo di tutti i componenti porta l’intero SoC ad un consumo di picco di 70W, chiedendo un lavoro extra alle ventole che arrivano ad oltre 5500 giri al minuto. In questo caso, come già avevamo riscontrato nelle generazioni precedenti, il SoC destina la maggior parte della potenza disponibile alla GPU, limitando le prestazioni della CPU: quest’ultima, in questa fase dello stress test, non supera i 38W.
Ottimizzazione dei software con i chip Apple Silicon
L'ottimizzazione dei software professionali per i Mac con Apple Silicon è un argomento di grande interesse per gli utenti che necessitano di prestazioni elevate. Contrariamente a quanto si possa pensare, molti software di livello professionale sfruttano efficacemente l'architettura multi-core dei chip Apple Silicon, offrendo vantaggi concreti in termini di prestazioni. Analizziamo nel dettaglio come alcuni dei software più utilizzati nel settore creativo e professionale si comportano su queste piattaforme.
- Adobe Photoshop
Photoshop mostra una buona ottimizzazione per i Mac con Apple Silicon, anche se alcune funzionalità potrebbero non essere completamente ottimizzate. Il software sfrutta il multi-core per diverse operazioni, come l'applicazione di filtri complessi e la gestione di immagini ad alta risoluzione. Alcune funzioni potrebbero non essere completamente ottimizzate per il multithreading. La GPU viene utilizzata soprattutto per operazioni come lo zoom, la rotazione della tela e l'applicazione di alcuni filtri mentre l'accelerazione hardware è supportata per migliorare le prestazioni grafiche. Attualmente, Photoshop non sfrutta il Neural Engine dei Mac con Apple Silicon per le sue funzionalità.
- Pixelmator Pro
Pixelmator Pro si distingue per la sua ottimizzazione completa per i Mac con Apple Silicon, sfruttando tutte le componenti hardware disponibili. Il software è ottimizzato per sfruttare i processori multi-core, migliorando le prestazioni durante l'editing e l'applicazione di effetti complessi. Sfrutta il multi-core della GPU integrata per accelerare il rendering, l'applicazione di effetti visivi e la gestione di immagini di grandi dimensioni. Il Neural Engine invece viene sfruttato per funzionalità avanzate come il ridimensionamento intelligente delle immagini e il miglioramento automatico, basate sull'apprendimento automatico.
- Adobe Premiere Pro
Adobe Premiere Pro mostra una buona ottimizzazione per i Mac con Apple Silicon, sfruttando efficacemente le risorse hardware disponibili. Il software è ottimizzato per il multithreading, utilizzando efficacemente più core per operazioni come rendering, esportazione e applicazione di effetti video. La GPU invece viene usata per il rendering, la riproduzione in tempo reale e l'esportazione dei video in modo comunque esaustivo. mentre l'accelerazione hardware è supportata per migliorare le prestazioni durante l'editing. Al momento in cui scriviamo, Premiere Pro non utilizza il Neural Engine dei Mac con Apple Silicon per le sue funzionalità.
- Final Cut Pro
Final Cut Pro, essendo sviluppato da Apple, mostra un'ottimizzazione ben fatta per i Mac con Apple Silicon, sfruttando appieno tutte le componenti hardware. Il software è ottimizzato per sfruttare i processori multi-core, migliorando le prestazioni durante l'editing e il rendering. La GPU permette di accelerare il rendering, la riproduzione e l'applicazione di effetti con un'ottimizzazione per le prestazioni grafiche. Il software sfrutta il Neural Engine per funzionalità avanzate come il riconoscimento facciale e l'analisi delle scene, migliorando l'efficienza durante l'editing.
- DaVinci Resolve
DaVinci Resolve si distingue per la sua ottimizzazione completa per i Mac con Apple Silicon, sfruttando tutte le componenti hardware disponibili. Il software utilizza efficacemente i processori multi-core per operazioni come la decodifica video e l'applicazione di effetti, migliorando le prestazioni complessive. Viene sfruttata intensivamente la GPU per il rendering in tempo reale, la riproduzione fluida e l'applicazione di effetti visivi e l'accelerazione hardware è fondamentale per gestire contenuti ad alta risoluzione. Il Neural Engine viene sfruttato per funzioni basate sull'intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale e la riduzione del rumore, migliorando l'efficienza e la qualità dei processi AI.
- Adobe Lightroom Classic
Adobe Lightroom Classic non sfrutta tutte le componenti hardware disponibili. Il software garantisce il multi-core per operazioni come l'importazione, l'esportazione e l'applicazione di modifiche a più immagini, accelerando il flusso di lavoro. mentre utilizza la GPU per accelerare la visualizzazione e la modifica delle immagini, migliorando la reattività durante l'applicazione di regolazioni e filtri. Al momento il Neural Engine non viene sfruttato nei Mac con Apple Silicon.
L'analisi dettagliata di questi software professionali dimostra che, contrariamente a quanto si possa pensare, molti di essi sono ben ottimizzati per sfruttare l'architettura multi-core dei Mac con Apple Silicon. Mentre alcuni software come Final Cut Pro e DaVinci Resolve mostrano un'ottimizzazione totale sfruttando tutte le componenti hardware disponibili, altri come Adobe Photoshop e Lightroom Classic potrebbero ancora avere margini di miglioramento, specialmente nell'utilizzo del Neural Engine. È importante notare che la quantità di memoria unificata gioca un ruolo cruciale nelle prestazioni di tutti questi software, specialmente quando si lavora con progetti complessi o file di grandi dimensioni. In generale, 16GB di memoria unificata sembrano essere il minimo consigliato per un uso professionale, mentre 32GB o più sono ideali per flussi di lavoro intensivi e progetti di alta complessità.
Autonomia: consuma poco
Nonostante l'incremento delle prestazioni e dei consumi di picco, il MacBook Pro 16" con M4 Pro mantiene un'autonomia eccellente grazie alla batteria da 100 Wh (che permettono il trasporto a bordo di aerei visto che secondo i regolamenti FAA e EASA è necessario stare al di sotto o al pari dei 100 Wh). Nei nostri test di utilizzo reale, che includono navigazione web, produttività office, editing video e riproduzione multimediale, abbiamo raggiunto le 14-16 ore di utilizzo continuativo.
In scenari più intensivi, come l'editing video 4K o il rendering 3D, l'autonomia si attesta sulle 6-8 ore, un risultato comunque notevole considerando il carico di lavoro. È importante sottolineare come le prestazioni rimangano costanti sia in alimentazione che a batteria, senza throttling percepibili. Giocando invece con titoli AAA abbiamo visto che anche sotto stress e con le impostazioni grafiche al massimo siamo riusciti comunque a fare sessioni di gioco superiori alle 3 o 4 ore e per un portatile con questo potenziale hardware e uno schermo del genere è un risultato più che ottimo.
Apple, come sempre ultimamente, decide di proporre agli utenti in confezione di vendita un alimentatore differente in base alle versioni. Di fatto per semplificare l’utente troverà quello da 140W con qualunque configurazione del MacBook Pro 16'' con M4 Pro o M4 Max. Se sceglierete invece un Macbook Pro 14’’ troverete in confezione un alimentatore da 70W per la versione con M4 e con M4 Pro a 12-Core. Se invece la scelta ricadrà su MacBook Pro 14'' con M4 Pro a 14-Core l’alimentatore sarà da 96W così come con M4 Max. Ricordiamo anche la funzione di ricarica rapida che si è dimostrata efficace, permettendo di recuperare circa il 50% di carica in soli 30 minuti utilizzando l'alimentatore da 140W incluso nel nostro modello di MacBook Pro.
Apple Intelligence: c’è ma non del tutto e non in italiano
Il nuovo MacBook Pro M4 si presenta come un'evoluzione significativa nel panorama dei computer portatili Apple, portando con sé non solo miglioramenti hardware, ma anche un'importante revisione software. Il cuore pulsante di questa nuova generazione è rappresentato dal sistema operativo macOS, aggiornato alla sua ultima iterazione denominata "Sequoia". Questa versione è stata appositamente sviluppata per sfruttare appieno le potenzialità delle nuove piattaforme hardware, con un focus particolare per l'integrazione di funzionalità basate sull'intelligenza artificiale.
Al centro di questa rivoluzione troviamo "Apple Intelligence", un insieme di funzionalità AI che promettono di ridefinire l'interazione tra utente e dispositivo. Queste innovazioni sono rese possibili grazie all'implementazione di un Neural Engine a 16 core, progettato per rendere l'intelligenza artificiale una componente fondamentale dell'esperienza d'uso quotidiana. L'obiettivo è chiaro: elevare la produttività e la creatività degli utenti attraverso strumenti intelligenti e intuitivi. Se su iPhone non è possibile ancora utilizzare Apple Intelligence in Italia ecco che su macOS Sequoia invece è disponibile anche se non in lingua italiana ma in inglese. Quindi impostando questa lingua è possibile usare tutte le funzionalità disponibili.
Writing Tools: l'assistente digitale per scrittori e professionisti
Uno dei fiori all'occhiello di Apple Intelligence è rappresentato dai Writing Tools. Questo strumento si propone come un vero e proprio assistente digitale per la scrittura, capace di analizzare e migliorare i testi in tempo reale. Non si limita a correzioni grammaticali di base, ma offre suggerimenti avanzati per migliorare lo stile e la coerenza del testo. È una risorsa preziosa per professionisti che redigono documenti complessi, ma anche per creativi alla ricerca di un supporto per affinare il proprio copywriting senza dover ricorrere a soluzioni esterne.
Siri: un'intelligenza artificiale più acuta e reattiva
L'assistente vocale Siri ha subito un profondo rinnovamento, beneficiando direttamente delle capacità potenziate del Neural Engine. Questa nuova versione si distingue per una comprensione più sofisticata del contesto e per la capacità di fornire risposte più rapide e pertinenti. Ma le novità non si fermano qui: Siri è ora in grado di assistere gli utenti in compiti complessi, come la creazione di documenti basati su modelli predefiniti o la gestione avanzata di attività multiple, elevando il concetto di assistente virtuale a nuovi livelli di efficienza.
Trascrizione in note: dal parlato al testo con un click
La funzione di trascrizione automatica integrata nell'app Note rappresenta un salto qualitativo nell'ambito della produttività. Questa feature permette di convertire istantaneamente le note vocali in testo scritto, semplificando notevolmente il processo di creazione di appunti basati su conversazioni o sessioni di brainstorming. È uno strumento che si rivelerà particolarmente utile per professionisti che frequentemente utilizzano le note vocali per catturare idee al volo o per documentare riunioni e conferenze.
Pulitore in Photo: l'arte fotografica incontra l'AI
Il Pulitore integrato nell'app Foto rappresenta un passo avanti nell'elaborazione automatica delle immagini. Basato su algoritmi avanzati di riconoscimento visivo e miglioramento dell'immagine, questo strumento aiuta gli utenti a organizzare e ottimizzare automaticamente le proprie raccolte fotografiche. Le sue capacità spaziano dall'eliminazione intelligente dei duplicati alla correzione di piccoli difetti, fino a suggerimenti di composizione per valorizzare al meglio ogni scatto. È un assistente virtuale per la fotografia che promette di rendere ogni utente un po' più esperto nell'arte dell'editing fotografico.
Il futuro di Apple Intelligence
Apple ha già anticipato che il percorso di evoluzione di Apple Intelligence non si fermerà qui. Sono in arrivo ulteriori funzionalità di intelligenza artificiale, come Image Playground, che promette di portare l'editing delle immagini a nuovi livelli di creatività e precisione. Inoltre, è prevista l'integrazione di ChatGPT, che potrebbe rivoluzionare l'interazione vocale e testuale con il dispositivo, aprendo scenari finora inesplorati nell'ambito dell'assistenza virtuale e della generazione di contenuti.
È importante notare che, al momento della stesura di questa recensione, Apple Intelligence non è ancora disponibile in italiano. Gli utenti più impazienti possono forzarne l'utilizzo modificando le impostazioni regionali del dispositivo, ma è bene sottolineare che questa non rappresenta un'esperienza ottimizzata. La disponibilità ufficiale in Italia è prevista per il prossimo aprile, momento in cui sarà possibile valutare appieno le potenzialità di queste nuove funzionalità nel contesto locale.
I prezzi diminuiscono
Dando uno sguardo al listino prezzi non possiamo che osservare una diminuzione generalizzata, seppur di poco, dei prezzi di vendita dei nuovi MacBook Pro. Considerando in questo caso solo il MacBook Pro 16'' troviamo quattro configurazioni standard, due con M4 Pro e due con M4 Max:
MacBook Pro 16" - M4 Pro e M4 Max | PREZZI |
MacBook Pro 16'' con M4 Pro (CPU a 14-Core - GPU a 20-Core - 24GB+512GB) | 2.999€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Pro (CPU a 14-Core - GPU a 20-Core - 48GB+512GB) | 3.459€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Max (CPU a 14-Core - GPU a 32-Core - 36GB+1TB) | 4.199€ |
MacBook Pro 16'' con M4 Max (CPU a 16-Core - GPU a 40-Core - 48GB+1TB) | 4.799€ |
Chiaramente tutti i modelli e i prezzi differiscono per tipologia di processore con CPU a 14-Core e 16-Core e poi ancora con la GPU a 20-Core, 32-Core e 40-Core o in ultimo anche la RAM da 24GB, 36GB o 48GB.
Come già con altri device Apple è possibile configurare il MacBook Pro in base alle proprie esigenze anche se in questo caso è bene ricordare che una volta scelta la configurazione e spedita la conferma di ordine, il notebook non potrà più essere modificato visto che la componentistica è direttamente integrata nella scheda logica e dunque non sarà possibile alcun upgrade a posteriori. Un passaggio da tenere bene a mente soprattutto in ottica di tenuta nel tempo della macchina: in tal caso sarebbe opportuno magari scegliere una configurazione anche poco superiore alla propria esigenza reale.
Conclusioni
Nel 2024, il MacBook Pro 16 pollici con M4 Pro si conferma come un dispositivo all'avanguardia nel panorama delle workstation portatili, offrendo prestazioni eccezionali e caratteristiche innovative che lo rendono un'opzione estremamente attraente per professionisti e creativi.
Una delle novità più significative è l'introduzione del rivestimento nano-texture per il display. Questa tecnologia rappresenta un vero e proprio der per fotografi, coloristi e tutti coloro che necessitano di una visualizzazione estremamente accurata dei contenuti sullo schermo. Il comfort visivo e la precisione cromatica offerti da questa soluzione superano in importanza persino gli incrementi di RAM e potenza di calcolo, rivoluzionando l'esperienza lavorativa degli utenti più esigenti.
Il cuore pulsante di questo MacBook Pro è il nuovo chip M4 Pro, che segna un ulteriore passo avanti nell'evoluzione dell'architettura Apple Silicon. Rispetto alla generazione precedente, si registra un incremento prestazionale del 20-25%, frutto di una combinazione di fattori: architettura rinnovata, processo produttivo ottimizzato e sinergia software-hardware perfezionata. Questa ottimizzazione si traduce in vantaggi tangibili soprattutto in ambiti professionali specifici, come dimostrato dai benchmark.
Un punto di forza indiscusso del MacBook Pro 16" con M4 Pro è la sua capacità di mantenere prestazioni elevate anche in modalità batteria. Questa caratteristica lo distingue nettamente dalla concorrenza, offrendo una flessibilità senza precedenti per i professionisti in movimento. L'efficienza energetica si traduce in consumi ridotti, un aspetto che, seppur secondario in ambito professionale, contribuisce a definire il MacBook Pro come un prodotto all'avanguardia.
Nel campo delle applicazioni creative e grafiche che richiedono elaborazioni 3D e ray tracing, il MacBook Pro con M4 Pro si posiziona in alto. Le sue prestazioni in mobilità sono paragonabili, se non superiori, a quelle di workstation desktop dotate di schede grafiche dedicate di fascia alta.
Il MacBook Pro 16 pollici con M4 Pro del 2024 si riconferma come la workstation portatile più conveniente sul mercato per determinate categorie di professionisti. La combinazione di un display all'avanguardia, prestazioni eccellenti e un'efficienza energetica notevole lo rende uno strumento perfetto per creativi, sviluppatori e professionisti che necessitano di potenza di calcolo in mobilità. L'ecosistema Apple, con la sua integrazione software-hardware ottimizzata, continua a rappresentare un valore aggiunto significativo, permettendo agli sviluppatori di sfruttare appieno le potenzialità dell'hardware. Questo si traduce in un vantaggio competitivo sostanziale in applicazioni professionali, dove le prestazioni del MacBook Pro superano quelle di configurazioni Windows teoricamente più potenti.
MacBook Pro 16" con M4 Pro si conferma come un
investimento solido per i professionisti che cercano il massimo
delle prestazioni in un formato portatile, offrendo un equilibrio unico
tra potenza, efficienza e qualità del display che lo rende un punto di
riferimento nel settore delle workstation mobili di fascia alta.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConfrontarli solo fra di loro ha senso per chi deve passare da uno all'altro ma non da una panoramica rispetto al resto del mondo.
Confrontarli solo fra di loro ha senso per chi deve passare da uno all'altro ma non da una panoramica rispetto al resto del mondo.
Beh su Geekbench c'è un browser per tirare fuori i risultati di tutte le architetture testate con tutti gli OS.
In effetti una comparativa Apple M4 vs x86 ( Intel + AMD ) vs Qualcomm Snapdragon X Elite poteva essere fatta.
Qui, comunque, un interessante articolo di comparazione tra le generazioni dei SoC M di Apple:
https://eclecticlight.co/2024/11/20/inside-m4-chips-cpu-core-performance/
In effetti una comparativa Apple M4 vs x86 ( Intel + AMD ) vs Qualcomm Snapdragon X Elite poteva essere fatta.
Qui, comunque, un interessante articolo di comparazione tra le generazioni dei SoC M di Apple:
https://eclecticlight.co/2024/11/20/inside-m4-chips-cpu-core-performance/
Si si, arrangiandosi in giro si trova tutto, ne sono consapevole. Però esatto, mettere nel calderone un paio di macchine Windows, x86 e ARM avrebbe dato al lettore un'idea un po' chiara di come va chi.
Anche se comunque chi utilizza Apple probabilmente sara' abituato alla cosa, vedo in maniera molto negativa il fatto di avere sempre tutti i componenti saldati. Non capisco perche' Apple si ostini a non voler manco mettere un SSD aggiornabile (o meglio, lo so, perche' cosi' i professionisti sono invogliati ad investire in dischi piu' capienti anche se al momento non servono, e 1Tb in piu' comprato adesso rende di piu' di un 1Tb in piu' comprato fra tre anni)...
Hai ragione, ma è abbastanza ostico da fare come test.
C'è anche il discorso delle ottimizzazioni su determinate operazioni che spariglia un po' le carte
Teniamo comunque presente, prestazioni a parte, che uno anche volendo non è che passa da win a mac e viceversa cos' come acqua fresca. Vuol dire cambiare del tutto ecosistema.
Ad ognuno il suo. Dal momento che non è possibile far girare MacOSX su una macchina Win, imho qualsiasi tipo di confronto non ha alcun senso di esistere.
Ho due MacBookPro, uno del 2015 che uso ormai per cazzeggio e l'altro, un M2 14", che uso per robe più serie e impegnative.
Oggi ho cambiato speaker e batteria al vecchio Early 2015 e l'unico appunto che faccio ai Mac in generale, è che cambiare la batteria a sti robi diventa un vero e proprio dramma!
A un certo punto, preso dalla disperazione, ho dovuto segare l'adesivo con il filo interdentale.
Fissatela con una staffa flessibile e 4 c...zo di viti, maledetti!
Quando Ifixit aprirà questo 16", vedremo se hanno migliorato qualcosa.
C'è anche il discorso delle ottimizzazioni su determinate operazioni che spariglia un po' le carte
Teniamo comunque presente, prestazioni a parte, che uno anche volendo non è che passa da win a mac e viceversa cos' come acqua fresca. Vuol dire cambiare del tutto ecosistema.
Pur essendo un fattore non di secondo piano per un eventuale passaggio, cosa c'entra l'ecosistema con le prestazioni?
Sia Intel che Qualcomm hanno fatto le loro proposte mettendo al centro prestazioni ed efficienza; una comparativa tra le tre piattaforme sarebbe stata utile.
I benchmark sintetici sono già tutti ottimizzati sicuramente per Windows x86 e macOS, così come le suite di applicazioni più importanti.
Su questa cosa ci andrei calmo... non é una macchina industriale che a ogni modello sforna il doppio dei barattoli, il doppio delle lattine ecc... qua si parla di arte, spesso (straspessissimo) il 90% del tempo lo usi con il tuo cervello inventando quello che c'e da fare... ok che il processo con una macchina sarà piu fluido ma alla fine non é automatico la cosa "nuovo + costoso = ci guadagno di più". Penso sia piu una gratificazione personale (e di immagine) usarlo che una vera necessità. Io e il mio socio usiamo un M2Max carrozzatissimo da 5k€ e un 2015, ebbene alla fine il risultato finale é il medesimo. Giusto i rendering sono piu veloci, ma oramai con i filmati cortissimi richiesti al giorno d'oggi la cosa ne risente molto poco.
C'è anche il discorso delle ottimizzazioni su determinate operazioni che spariglia un po' le carte
Però le applicazioni benchmark esistono per tutte le piattaforme e danno un risultato comparabile. Poi non è la vita reale ma anche li un riscontro puoi averlo: rendering dello stesso filmato con un programma che ci sia per tutti e due i sistemi operativi, importazione/elaborazione/esportazione di una serie di raw, editing audio, per assurdo gaming visto che esistono alcuni giochi che girano su entrambi i sistemi in maniera nativa. Certo, è un bello sbattimento una recensione del genere ma il risultato è decisamente più utile rispetto a vedere che un M4 va meglio che un M2 per dire.
Si questo è chiaro. Un ipotetico passaggio prevede che i programmi che si usino esistano su entrambi i sistemi. Io ad esempio sono in grado di usare SolidWorks per lavoro e lo uso a casa per disegnarmi la roba da stampare in 3D o se mi devo costruire qualcosa... non esiste su MacOS quindi, nonostante sia il mio sistema da un paio d'anni abbondanti, ho sempre comunque un portatile Windows per utilizzarlo. Il passaggio completo lo potrei fare solo se avessi voglia di imparare ad usare Fusion ma ad oggi la voglia e il tempo mancano
Non vale ovviamente per tutte le persone.
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