Recensione Apple AirPods Pro 2 con USB-C: cosa c'è di nuovo?

Gli AirPods Pro 2 sono gli auricolari per eccellenza di Apple. Qualche settimana fa sono usciti in una nuova versione con la porta USB-C, proprio come gli iPhone 15. Le novità finiscono qui ma li abbiamo usati in modo approfondito per capire perché il nuovo audio adattivo (che è arrivato anche sulle precedenti) è un passo importante verso il futuro.
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 02 Novembre 2023 nel canale AppleAppleAirPods
Se vi chiedessero il nome di un paio di auricolari wireless per smartphone sono sicuro che il primo nome che fareste sarebbe con ogni probabilità AirPods. Sì, perché le cuffie senza cavo di Apple sono quelle più famose tra gli utenti con iPhone e quelle che in qualche modo hanno decretato, ormai più di tre anni fa, il cosiddetto effetto ''true wireless'' nel mondo delle cuffie. Gli AirPods sono diventati un accessorio must have per chi ha un iPhone per molti motivi ma di certo in primis per la loro facilità di utilizzo. C’è una custodia di ricarica, un aspetto minimale, sono semplici da indossare e posseggono una qualità audio di livello.
Con l’arrivo dei nuovi iPhone 15 c’è stato l’arrivo anche della porta USB-C che in qualche modo ha uniformato il mondo degli smartphone Apple a quello Android con buona cosa per gli utenti che non devono ora destreggiarsi tra diverse tipologie di cavo. Apple ha deciso di proporre agli utenti anche una nuova versione di AirPods Pro 2 che sembra non cambiare se non per la presenza della porta USB-C al posto di quella proprietaria Lightning. Ma che invece, a detta di Apple, divengono più resistenti questa volta anche alla polvere, prima lo erano solo all’acqua, e introducono un nuovo protocollo audio che li rimanda al futuro con Vision Pro.
Il software però che Apple ha introdotto poco dopo il loro rilascio ufficiale sul mercato ha permesso di aumentare la loro versatilità nell’uso quotidiano grazie alla cosiddetta Modalità Adattiva che li rende, così come quelli con porta Lightning che hanno potuto aggiornarsi allo stesso firmware, ancora più dinamici nei confronti dei rumori esterni. Abbiamo voluto provarli proprio per capire cosa possono dare le novità software ad un paio di cuffie wireless tra le più amate ed utilizzate dagli utenti iPhone.
Cosa cambia tra AirPods Pro 2 Lightining e USB-C
Prendendo in mano gli AirPods Pro 2 con porta Lightning e quelli con porta USB-C vi sarà davvero difficile capire chi è una e chi è l’altra. Sì, perché le differenze a livello estetico, fatta eccezione per la porta USB-C, non ce ne sono. La custodia di ricarica, elemento per nulla accessorio, possiede la solita iconica forma rettangolare, con angoli completamente stondati e policarbonato bianco lucido. È sempre presente su di un lato un piccolo inserto in alluminio con due fori che altro non è se non un incavo realizzato appositamente per inserire un piccolo cordino per il trasporto che non è in dotazione.
Rimane la possibilità di ricaricare la custodia con il caricatore dell’Apple Watch. Un plus non indifferente per non doversi portare in giro troppi caricatori differenti. Oltre chiaramente alla compatibilità con un classico caricatore Qi standard o con il MagSafe di Apple. E chiaramente non perderemo gli AirPods Pro o almeno potremo recuperarli più facilmente grazie alla presenza nella custodia della funzionalità ''Dov’è'' vista già con gli altri device con la mela morsicata. Saremo in grado, grazie all’UltraWide Bandwidth che abbiamo già visto con AirTag, di localizzare la custodia nel giro di pochi centimetri grazie all’app su iPhone. Ben diversa dalla possibilità solo di localizzare con la rete Find Me con il bluetooth e dunque la prossimità. C’è anche un altoparlante in basso che garantisce all’utente di udire il suono per l’eventuale ''caccia al tesoro'' in caso di perdita.
Apple dichiara che i nuovi AirPods Pro 2 appena rilasciati sono però più resistenti. Nello specifico sappiate che ora il modello USB-C diventa IP54 e dunque oltre al sudore diventa resistente anche alla polvere a differenza di prima quando gli AirPods erano solo resistenti al sudore IPX4.
Chiaramente l’arrivo della porta USB-C sulla nuova custodia di AirPods Pro 2 dà il là all’utilizzo di un cavo diverso. Ecco che in confezione, Apple, pone il nuovo cavo in tessuto intrecciato che avevamo già visto con gli iPhone 15 e che ora dunque viene usato anche da chi acquista gli AirPods. Oltretutto sappiate che proprio grazie alla porta USB-C sarà possibile collegare gli AirPods ai nuovi iPhone 15 per poter ricaricare le cuffie. Sì, non è magia ma semplicemente la capacità degli smartphone Apple di garantire carica per poter caricare AirPods o anche un Apple Watch chiaramente lentamente (la carica è al massimo di 4,5W) ma comunque utile per casi in emergenza.
Altra differenza con i precedenti AirPods Pro 2 Lightning riguarda la presenza sul modello USB-C di un nuovo protocollo dedicato esclusivamente alla comunicazione tra AirPods Pro e Vision Pro. Nello specifico sappiate che questo nuovo protocollo permetterà di ''supportare l’audio lossless a latenza ultra ridotta, per un’esperienza true wireless perfetta con Apple Vision Pro. Insieme all’avanzato protocollo audio wireless, il chip H2 nei più recenti AirPods Pro e in Apple Vision Pro regala un audio lossless potente a 20bit/48kHz e con un’elevata riduzione della latenza.''
È un protocollo che potrà essere utilizzato esclusivamente con il nuovo Vision Pro in arrivo perché anche il visore di Apple sfrutta il chip H2 presente su questi AirPods. Strano il fatto però che seppur presente il chip H2 anche sulla versione di AirPods Pro con Lightning, Apple non consenta di sfruttare questo protocollo con quelle cuffie. Non ne conosciamo il motivo ma di fatto questo è quanto dichiarato dall’azienda.
Cosa non cambia tra AirPods Pro 2 Lightning e USB-C
Per il resto gli AirPods Pro 2 con USB-C sono gli stessi di sempre, bianchi in policarbonato lucido e con un’ottima ergonomia che li rende usabili con praticamente ogni tipo di padiglione auricolare. C’è sempre una parte rigida e fissa con poi la presenza di un bulbo in silicone di quattro diverse misure, capace di rendere il più possibile ''adattabile'' l’auricolare al padiglione dell’utente. Apple in questo caso garantisce tramite software di verificare se effettivamente si sta utilizzando la misura giusta del bulbo in silicone oltre alla possibilità di creare un vero e proprio profilo di ascolto personalizzato che si basa sulla forma dell’orecchio.
Il design dell’auricolare è il medesimo di prima: unica colorazione bianca completamente lucida e stelo che rimane della stessa lunghezza di prima che poi è quella che abbiamo visto con gli AirPods 3. La sua parte terminale possiede un sottile cerchio lucido in alluminio suddiviso in due sezioni così come una piccola tacca in possesso di un sensore di forza capace di garantire comandi personalizzati da iOS. C’è il comodo sensore tattile per il controllo del volume introdotto proprio con la precedente versione Lightning e che permette di alzare o abbassare il volume solamente sfiorando con le dita la superficie dello stelo. Un gesto semplice ma quanto mai immediato e soprattutto capace di evitare di controllare il volume da Apple Watch o direttamente da iPhone. Non appena lo si tocca con le dita, il sistema rimanda ad un feedback sonoro che sembra quasi tattile e questo permette di muoversi tra il volume in modo accurato. Bisogna prenderci un po’ la mano ma basta veramente qualche minuto di utilizzo per non tornare più indietro usando lo smartphone o il watch. Come sempre, tenendo premuto, si può attivare la cancellazione del rumore oppure Siri, mentre stringendolo velocemente è possibile attivare la riproduzione della musica oppure rispondere o terminare una chiamata.
Anche gli AirPods Pro USB-C dispongono di una nuova posizione delle prese d’aria introdotte con la versione Lightning. Sono sempre due, oltre ad un microfono, con una che risulta in basso e sembra voler scovare i rumori in modo più facile ed immediato. Nella parte superiore dello stelo si trova poi l’altra presa d’aria che nasconde un altro microfono. Il sistema ideato da Apple per la cancellazione del rumore attiva e per la ''Modalità Trasparenza'' ossia quella possibilità di non dover togliere gli auricolari per avere comunque sentore dei rumori che ci circondano garantisce di catturare i rumori per eliminarli nel migliore dei modi proprio come vuole l’azienda di Cupertino.
Se volete poi qualche dato tecnico sulle dimensioni e sul peso sappiate che ogni auricolare pesa 5,4 grammi. Indossate sono talmente leggere che non daranno l’impressione nemmeno di averle. Posseggono poi un’altezza di 30,9 mm, una larghezza di 21,8 mm ed una profondità di 24 mm ossia le stesse identiche misure viste con la precedente generazione.
Le novità del software che cambiano tutto
Apple ha deciso con iOS 17 di introdurre delle novità importanti lato software anche per gli AirPods Pro. Sono novità presenti solo sui modelli di AirPods Pro 2 con chip H2 quindi solo quelle di seconda generazione, che siano poi con USB-C o con Lightning non importa. Niente novità dunque per gli AirPods Pro di prima generazione che posseggono invece il chip H1. Il motivo è presto detto: Apple vuole rendere effettivo il cosiddetto Audio Adattivo come anche il rilevamento delle conversazioni che sono però elaborazioni di machine learning dispendiose capaci di reggere il passo solo con il nuovo chip H2 che l’azienda appunto ha introdotto con la seconda generazione di AirPods Pro.
Ma quali sono queste novità introdotte con iOS 17 per AirPods Pro 2?
Parliamo di Modalità Adattiva (Audio Adattivo), di rilevamento della conversazione, regolazione del volume personalizzato e infine anche il ''muto'' nelle call.
Intanto partiamo con la cosiddetta Modalità Adattiva o Audio Adattivo. Questa nuova modalità sostanzialmente unisce dinamicamente il meglio della cancellazione attiva del rumore e della modalità Trasparenza per personalizzare il livello di controllo del rumore in base alle condizioni dell'ambiente. Come detto il tutto viene alimentato dal chip H2 di Apple su AirPods Pro di seconda generazione e il meccanismo è quello di avere un audio adattivo che regola automaticamente l'esperienza di ascolto anche se gli ambienti e le interazioni cambiano costantemente durante il giorno.
L’idea di Apple è che se si sta ascoltando l'ultimo podcast durante il tragitto mattutino in città o si sta ascoltando musica mentre si è in ufficio, l’Audio Adattivo semplifica e aggiunge la comodità di un'esperienza audio personale quotidiana. Quindi, in poche parole, invece di una scelta obbligata ossia sopprimere i rumori oppure lasciare filtrare tutto, amplificando anche un po’ il volume, la nuova modalità Adattiva sfrutta l’audio computazionale per regolare in modo automatico il livello di isolamento dall’ambiente circostante. Per attivarla come sempre c’è la semplicità del software di Apple: basterà infatti tenere premuto uno dei due steli degli AirPods Pro per passare dalla modalità Cancellazione Rumore alla modalità Audio Adattivo che oltretutto viene codificato a vista nel menù degli AirPods con un’icona coloratissima.
E ammettiamo che funziona molto bene perché l’abbiamo provato per molte ore in tragitti diversi e soprattutto in situazioni diverse con rumori importanti come i treni, aerei o traffico cittadino o anche con la semplice TV in casa. Se inizialmente il volume di quello che stiamo ascoltando è basso e non c’è rumore ambientale gli AirPods Pro mantengono questo volume. Se poi interviene qualche rumore ‘’molesto’’ esternamente ecco che automaticamente il chip H2 delle cuffie adatta la soppressione del rumore ambientale ritoccando anche il livello dell’audio in modo tale da garantire lo stesso volume percepito anche con un rumore presente. Chiaramente, se ve lo state chiedendo, gli AirPods Pro non attiveranno alcuna modifica se ad esempio faremo un forte colpo di tosse o se per qualche motivo saranno presenti dei bisbigli strani o anche degli sbadigli. In questo caso il machine learning capirà che non è quella la situazione in cui intervenire.
Il suo indispensabile compagno è poi il rilevamento della conversazione, altra importante novità sugli AirPods Pro di seconda generazione. Cosa si intende per Rilevamento della conversazione? Quando si inizia a parlare con una persona nelle vicinanze, ecco che il volume viene abbassato o l’audio addirittura messo in pausa se la conversazione prosegue a lungo, mentre le voci di chi ci parla vengono alzate, filtrando comunque i rumori di fondo. Uno scenario abbastanza classico quando ci troviamo magari in ufficio ad ascoltare della musica durante del lavoro e qualcuno ci si avvicina e inizia a parlare. In questo caso con il nuovo sistema ideato da Apple non sarà più necessario stoppare manualmente la musica o addirittura togliere gli AirPods Pro dalle orecchie. Il software rileverà che qualcuno ci sta parlando e dunque si abbasserà il volume della musica che stiamo ascoltando amplificando la voce del nostro interlocutore. Nel momento in cui la conversazione termina ecco che automaticamente dopo qualche secondo il volume della nostra musica tornerà ai livelli di prima. Oltretutto se la conversazione viene ritenuta piuttosto lunga ecco che il machine learning di Apple deciderà in autonomia di mettere in pausa la musica che si sta ascoltando per riavviarla solo a conversazione effettivamente terminata.
Funziona davvero così? Nella pratica abbiamo trovato la funzione comoda e in linea con le aspettative. Chiaramente c’è un piccolissimo delay da quando effettivamente la conversazione inizia a quando il sistema abbassa il volume della musica che si sta ascoltando ma è un ritardo che non crea mai nessun problema. Giustamente il sistema deve capire che sta iniziando una conversazione per impartire il comando di abbassare il volume. Oltretutto lo abbiamo trovato utile perché con questo sistema per noi che abbiamo indossati gli AirPods Pro risulterà più semplice parlare ossia non ci verrà di parlare a voce più alta come facevamo prima con le cuffie indossate.
Sappiate anche che il sistema rileverà solo la voce altrui e non la nostra. Non solo perché il rilevamento della conversazione, giustamente, si attiverà anche quando sarete in stazione e magari c’è un annuncio della voce registrata per l’arrivo o meno di un treno. In quel caso potrebbe risultare utile per non perdere proprio quell’annuncio mentre state ascoltando musica con soppressione del rumore attiva. D’altra parte per alcuni potrebbe risultare non comodissima proprio per il fatto che se la voce realizza annunci ripetuti automaticamente anche il sistema regolerà a sua volte ripetutamente il volume e magari non bloccherà sempre la riproduzione di quello che si sta ascoltando facendo perdere magari una parte importante. Di fatto è una funzionalità che funziona bene ma che può comunque venire attivata o meno tramite il menu su iPhone in pochissimi secondi a discrezione dell’utente.
Per quanto riguarda invece la regolazione del volume personalizzato sostanzialmente il sistema quando si ascolteranno contenuti preferiti su AirPods Pro non farà altro che regolare il volume in modo personalizzato ossia perfezionando la propria esperienza multimediale e utilizzando l'apprendimento automatico delle proprie preferenze di ascolto nel tempo insieme alle condizioni dell’ambiente. In questo caso ci vuole del tempo affinché il sistema di machine learning possa imparare dalle nostre abitudini di ascolto e impartire in quel caso una calibrazione del volume adatta proprio alle abitudini.
Nel corso dei giorni di utilizzo abbiamo percepito che gli AirPods sono risultati sempre pronti nel darci un volume uguale nel momento in cui ci ponevamo nello stesso ambiente e con la stessa playlist. Non è semplice e soprattutto palese capire se effettivamente tutto questo è dovuto al lavoro del volume personalizzato ma di fatto la realtà è quella che vi abbiamo detto.
L’ultima novità in fatto di software per gli AirPods Pro di seconda generazione è poi quella del controllo del ''mute'' durante le call di lavoro. Sì, era un’esigenza che tutti gli utenti hanno avuto durante questi anni di smart working o anche di un aumento sconsiderato delle call di lavoro o anche personali e che Apple ha deciso di implementare. L’idea e l’esecuzione è veramente semplice: se si è in una call di lavoro o personale e si indossano gli AirPods Pro di seconda generazione, basterà una pressione sul controllo touch di uno dei due auricolari per metterci in muto magari perché non dobbiamo parlare e dobbiamo fare altro. Allo stesso modo basterà toccare nuovamente per riattivare il nostro microfono. Sembra una cosa di poco conto ma di fatto il software di Apple prima di questo aggiornamento non lo contemplava mentre ora finalmente è utilizzabile.
Audio sempre di qualità
Per il resto i nuovi AirPods Pro di seconda generazione con USB-C non cambiano il loro carattere sonoro che risulta dettagliato, brillante, ricco e ritmicamente nitido. C'è calore nella voce e consistenza nel coinvolgimento musicale. Inutile ribadire il fatto che essendo auricolari e per giunta wireless ottenere qualità professionale Hi-Fi non sarà possibile ma è altrettanto chiaro che garantire il codec LC3 (Low Complexity Communication Codec) permette di avere qualità con latenza quasi nulla pur non compromettendo l’autonomia.
Sono auricolari fortemente prestanti per qualità audio con bassi importanti, con un bilanciamento preciso soprattutto nell’ascolto della voce, magari con podcast, o ancora con brani estremi, con un ascolto che difficilmente tende ad affaticare. Ed è chiaro che l’Audio Spaziale come anche i contenuti in Atmos possono rendere gli auricolari un passo avanti agli altri. Lo ricordiamo ancora una volta: l’audio spaziale riesce a ricostruire la scena acustica con una restituzione praticamente perfetta di quello che dovrebbe essere l’ambiente di ascolto. Si possono ascoltare ad occhi chiusi brani in Atmos e immergersi completamente nell’ascolto come se si fosse veramente nel luogo in cui i musicisti stanno suonando con tanto della posizione degli strumenti nell’ambiente. C’è chiaramente potenza e dettaglio e quel senso di appagamento che device professionali possono davvero dare.
Tutto questo ben di dio di software non inficia quella che è l’autonomia che abbiamo sempre osservato sugli AirPods Pro di seconda generazione. Utilizzando le cuffie con cancellazione del rumore attiva o con quella adattiva siamo riusciti a coprire praticamente più di 6 ore di ascolto ininterrotto. Un ottimo risultato che cala leggermente (parliamo di meno di un’ora) se utilizziamo continuamente l’audio spaziale. Insomma tutto quello che fa il software non intacca assolutamente l’autonomia degli AirPods Pro 2.
CONCLUSIONI
AirPods Pro 2 con USB-C dunque non cambiano rispetto a quelle con Lightning se non appunto per la porta di ricarica e per la certificazione IP54 contro polvere e sudore. Esteticamente non c’è differenza e a cambiare le carte in tavola per il modello con USB-C c’è il nuovo protocollo per l’audio Lossless che si interfaccerà con il visore Vision Pro di Apple garantendo latenza praticamente inesistente per contenuti di estrema qualità in futuro.
Le novità sono più software che hardware in questo caso e sono estese non solo al modello con porta USB-C ma anche a quello con porta Lightning, importante che siano di seconda generazione per la necessità della presenza del chip H2.
Migliorano senza dubbio l’esperienza di utilizzo quotidiano di queste cuffie soprattutto quando si indossano in ambienti con presenza di altre persone, sia in ufficio che magari durante una passeggiata in città. Progressi software che sono arrivati in modo completamente gratuito e permettono dunque di aumentare il livello di personalizzazione dell’ascolto andando incontro a quelle che sono le esigenze degli utenti odiernamente. Il rilevamento delle conversazioni sarà molto utile a chi solitamente usa gli AirPods Pro in ambiente di ufficio e dunque si deve interfacciare spesso con altri colleghi e allo stesso tempo deve isolarsi in alcuni momenti. Chi invece utilizza le cuffie con determinate routine di luoghi e musica apprezzerà sicuramente la regolazione del volume personalizzato. O ancora chi è abituato ad usare le cuffie per correre, ad esempio, potrà attivare la modalità Adattiva per non sentirsi completamente ‘’ovattato’’ come avviene con la cancellazione del rumore totale pur mantenendo l'esclusione dei rumori esterni.
Se avere in mente l’acquisto di un iPhone 15 e volete abbinarci anche gli AirPods è palese che se volete il massimo dovrete puntare su questi nuovi AirPods Pro 2 in versione USB-C che vi permetteranno di poter usare un unico cavo e alimentatore. Per gli altri invece il modello Lightning, come detto, vedrà gli stessi aggiornamenti e seppur con una certificazione in meno, quella contro la polvere, rimarranno di livello oltretutto se le troverete con qualche sconto.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoah si, esattamente come faccio tutti i giorni. senza.
se il 99% dell'utenza vuole questo tipo di recensioni si fanno questo tipo di recensioni. spendere soldi per far felici l'1% dell'utenza mi sembra puro masochismo, poi nulla vieta all'utenza di fare donazioni per fornire tali apparecchiature
L’italiano e il registro verbale di questo articolo fanno semplicemente schifo.
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