iPhone Xs Max, display e prezzo mai così in alto

Il nuovo iPhone Xs Max ha lo stesso form factor delle versioni Plus, ma un display molto più ampio. Sotto la scocca è tutto nuovo, con tante prestazioni in più rispetto ad iPhone X: ma per ora non vale l'upgrade rispetto al diretto predecessore
di Andrea Bai pubblicato il 01 Ottobre 2018 nel canale AppleAppleiPhone
Nella famiglia di iPhone l’iterazione S è quella con poche novità di forma ma tante novità di sostanza sotto la socca: non fa eccezione iPhone Xs e il fratello maggiore “Max” (con un nome che sembra quasi uno scioglilingua - aifon-ten-es-max) su cui concentriamo le attenzioni nella nostra prova odierna.

I nuovi iPhone Xs e Xs Max seguono pertanto l’impostazione estetica e progettuale che Apple ha introdotto lo scorso anno con iPhone X: design borderless, assenza del pulsante home e la famigerata “notch” presente in corrispondenza del bordo superiore del display. Con iPhone Xs e Xs Max Apple introduce però la nuova livrea Gold, laddove iPhone X offriva solamente la colorazione Silver e Space Gray.

Dal punto di vista progettuale, però, nonostante non vi siano particolari novità evidenziabili ad occhio nudo, è bene sottolineare la nuova certificazione IP68 che permette al telefono di resistere all’acqua fino a 2 metri di profondità per un massimo di 30 minuti, una caratteristica che dovrebbe essere sufficiente a preservare i nuovi iPhone anche nel caso di malaugurate cadute in acqua, che sia la piscina o la vasca da bagno. Arriva inoltre la possibilità di scegliere una versione con ben 512GB di capienza, utile per chi scatta veramente tante foto.


Xs e Xs Max sono identici, fuorché ovviamente per le dimensioni e l’ingombro complessivo che nella versione Max sono a loro volta determinati dal display da 6,5 pollici. Dimensioni ed ingombri che sono praticamente corrispondenti, se non per qualche trascurabile millimetro, a quelle di tutte le versioni “Plus” delle generazioni precedenti: il vantaggio però è che a parità di dimensioni fisiche si ha un’area del display non solo più ampia rispetto alle versioni Plus, ma anche con molti più pixel. Il display di iPhone Xs Max ha una risoluzione di 2688x1242 pixel (contro la risoluzione FullHD di iPhone 8 Plus e precedenti), che decretano sulla diagonale di 6,5 pollici una densità di 458 pixel per pollice, al pari del fratellino minore. Apple orgogliosamente lo descrive come “il più grande dispay di sempre su un iPhone”

Le maggiori dimensioni dello schermo permettono di sfruttare, come già nel caso delle versioni “Plus”, la modalità Split View di iOS, per le applicazioni compatibili. Nel caso di Mail o Messaggi, ad esempio, orientando il telefono in modalità landscape sarà possibile visualizzare contemporaneamente sullo schermo la inbox con l’elenco dei messaggi, e accanto l’anteprima del messaggio: ciò non è possibile con i display di dimensioni inferiori come quello di iPhone X o Xs.

Il display di iPhone Xs Max supporta la modalità HDR, offrendo compatibilità agli standard Dolby Vision e HDR 10. Ritroviamo inoltre la tecnologia True Tone che analizza la temperatura colore dell’ambiente circostante e adatta automaticamente la temperatura colore del display per uniformare la visione di ciò che ci circonda e di ciò che vediamo a schermo e ridurre così l’affaticamento degli occhi. Le rilevazioni alla sonda mostrano una aderenza davvero molto buona allo standard DCI-P3, confermando l'elevata qualità del display.

Come dicevamo in precedenza, questa generazione di iPhone Xs/Xs Max conserva la amata/odiata “notch” nella parte superiore del display, la quale accoglie tutta la sensoristica necessaria al funzionamento della tecnologia di autenticazione Face ID basata sul riconoscimento del volto. In questa edizione i sensori sono gli stessi che Apple ha usato su iPhone X di precedente generazione, ma grazie al nuovo SoC A12 Bionic e a nuovi algoritmi ottimizzati, la risposta d’uso di FaceID è migliorata. Testando empiricamente Face ID in parallelo con iPhone Xs Max e iPhone X si nota una latenza leggermente inferiore nel primo, che sfocia in una migliore reattività durante l’uso ordinario. Ricordiamo che FaceID oltre che per lo sblocco del telefono può essere usata anche per le credenziali di accesso ad app e account web nonché per autorizzare le installazioni di App Store e i pagamenti con Apple Pay.
Migliora il comparto fotografico, ma attenzione ai riflessi

Per quanto riguarda il comparto fotocamera iPhone Xs Max porta, al posteriore, un corredo ottico praticamente invariato rispetto ad iPhone x (doppio obiettivo 28mm/50mm equivalente con apertura focale massima, rispettivamente, di f/1.8 e f/2.4 e doppia stabilizzazione ottica dell’immagine) così come il Flash True Tone. Anche quei le vere novità sono sotto la scocca, con l’adozione di nuovi sensori che pur mantenendo la risoluzione in 12 megapixel sono di dimensioni maggiori e caratterizzati da pixel più grandi e più profondi. Tutto ciò significa: miglior capacità di stabilizzazione dell’immagine, soprattutto per i video, minor rumore nelle foto a bassa luminosità e maggior fedeltà d’immagine.
iPhone Xs Max
iPhone X
Grazie alla maggior sensibilità del sensore, e alla capacità di catturare più luce, le foto scattate con iPhone XS Max appaiono immediatamente più ricche di dettaglio e meno rumorose, seppur leggermente meno sature e contrastate rispetto a quanto possibile con iPhone X. La minor rumorosità è immediatamente evidente nelle foto con bassa luce come vediamo di seguito (lo scatto di una medesima scena, con lo stesso punto di fuoco/esposizione, è visibilmente meno rumoroso e più dettagliato su XS Max).
iPhone Xs Max
iPhone X
Negli scatti sopra vediamo come i contorni delle foglie e la trama delle stesse risultino più definite negli scatti eseguiti con iPhone Xs Max, grazie ad una minor rumorosità invece presente in iPhone X dove le trame fini risultano più "impastate" nelle fotografie con poca luce.
iPhone Xs Max
iPhone X
iPhone Xs Max
iPhone X
Anche l’HDR è migliorato - questa volta Apple lo chiama Smart HDR, e consente di spingersi oltre con il recupero di ombre e luci. La maggior sensibilità permette quindi di avere anche una miglior resa negli scatti HDR, per i quali è stato migliorato - dice Apple - anche l’algoritmo di fusione. A confronto con il diretto predecessore gli scatti HDR appaiono più bilanciati, con una miglior capacità di recupero di alte luci ed ombre, sebbene in generale meno contrastati e più morbidi rispetto ad uno scatto normale, con una leggera perdita di dettaglio. La modalità Smart HDR può essere lasciata attiva di default oppure selezionata volta per volta con ciascuno scatto, ed è pure possibile scegliere se conservare o meno lo scatto originale qualora si scelga questa modalità di scatto.

Altre novità riguardano il comparto software, che propone ora una migliorata modalità ritratto e che permette di regolar la profondità di campo dopo lo scatto: dalle prove che abbiamo eseguito vediamo che l’algoritmo e la capacità di separare i piani funzionano in maniera abbastanza convincente, a patto di non spingersi alla simulazione di aperture estreme (si arriva fino a f/1.4) dove in alcuni casi può venir introdotto qualche fastidioso artefatto. Nella maggior parte dei casi con f/2.0 si ottiene una resa gradevole con uno stacco del soggetto dallo sfondo che appare abbastanza naturale.
iPhone Xs Max
iPhone X
I nuovi algoritmi hanno conseguenze positive anche nelle modalità di ritratto: se con iPhone X talvolta apparivano aloni bizzarri, specie attorno a contorni un po’ complicati, con iPhone XS Max ciò accade molto meno di frequente, anche perché la simulata ombreggiatura viene resa in maniera differente rispetto al predecessore, oscurando maggiormente i bordi del soggetto
Sul fronte della registrazione video iPhone Xs e Xs Max guadagnano qualche piccola chicca in più rispetto ad iPhone X con, in particolare, la possibilità di registrare video HDR fino a 30fps e di effettuare direttamente senza alcun microfono esterno, la registrazione dell'audio in stereofonia. E finalmente: quest'ultima disponibile su alcuni cellulari Android già da circa 4 anni.
Tutto quanto sopra descritto per il comparto foto/video si applica anche alla fotocamera frontale True Depth, la cui unica differenza è l'obiettivo singolo e la risoluzione: in questo caso sono 7 megapixel, con un'ottica 28mm equivalente e diaframma con apertura massima di f/2.2.
iPhone XS Max (come in realtà anche iPhone X) mostra un piccolo problema di riflessi indesiderati che compaiono nella foto quando si effettua uno scatto di una scena ad alto contrasto con fonti di luce piccole e ben definite. Nella foto sopra vediamo infatti che la luce al neon viene riflessa sulla parete, probabilmente a causa del vetro di copertura delle due lenti della fotocamera posteriore. Nella maggior parte degli scatti ciò non rappresenta un particolare problema, ma in alcune situazioni, specie quando abbiamo una parte della scena composta da tonalità uniformi, i riflessi possono andare a compromettere l'immagine. Si tratta di un comportamento che può risultare complicato da tenere a bada negli scatti in notturna: nella seconda foto vediamo infatti tre puntini nel cielo che non sono astri ma semplicemente il riflesso dei tre lampioni stradali.
A12 Bionic sotto la scocca: è tutto nuovo
Come dicevamo in apertura, e come in realtà ci ha ormai abituato Apple con la versione “S” dei propri smartphone, le grosse novità di questo iPhone Xs/Xs Max sono sotto la scocca e prendono forma nel nuovo SoC Apple A12 Bionic.
Il SoC include una componente CPU a sei core basata su architettura a 64-bit ARMv8.3-A e progettata internamente da Apple. Due core operano a 2,49GHz di frequenza e sono riservati ai task computazionalmente più intensi, mentre i restanti quattro core operano ad alta efficienza per la gestione delle attività ordinarie: Vortex e Tempest sono, rispettivamente, i nomi in codice delle due tipologie di core. La RAM integrata, secondo le informazioni recuperate dagli strumenti software usati per i test, è di 3,65GB (la memoria fisica è di 4GB). Rispetto al precedente SoC A11 Bionic Apple dichiara il 15% di prestazioni in più per i core ad alta potenza e un consumo enegetico inferiore del 50% per i core ad alta efficienza. A grandi linee l’approccio che Apple segue per la ripartizione dei compiti tra core ad alta potenza e ad alta efficienza è simile a quello denominato big.LITTLE nel contesto delle architetture ARM delle ultime generazioni, con la differenza fondamentale che, quando necessario, tutti e 6 i core possono operare in sinergia fornendo un sensibile boost prestazionale. Fronte GPU troviamo una unità customizzata a quattro core di cui si può conoscere molto poco, che Apple dichiara essere il 50% più veloce rispetto a quanto implementato nel predecessore A11 Bionic. Next Gen Neural Engine è invece l’hardware neurale dedicato che dispone di otto core di elaborazione ed è capace di compiere fino a 5 mila miliardi di operazioni al secondo: da questo punto di vista il passo avanti rispetto ad A11 Bionic è davvero notevole, che poteva compiere fino a 600 miliardi di operazioni al secondo. Il salto è, quindi, di un ordine di grandezza. Infine due note sull'aspetto produttivo: Apple A12 Bionic è realizzato dalla taiwanese TSMC, che fa uso -per la prima volta in uno smartphone- del processo FinFET a 7 nanometri, rendendo possibile ottenere ben 6,9 miliardi di transistor in un’area di 83,27 millimetri quadrati. Rispetto al predecessore ritroviamo quindi 2,6 miliardi di transistor in più su una superficie più piccola del 5% circa (su A11 era di poco inferiore agli 88mm qudarati).
Complessivamente le analisi prestazionali mostrano un incremento del 20% medio per quanto riguarda le attività CPU, mentre sul fronte GPU il guadagno di capacità di calcolo è davvero notevole con un incremento che in alcuni i casi arriva addirittura al doppio rispetto a quanto registrato con iPhone X. In virtù della batteria di maggiori dimensioni migliora anche l'autonomia (quasi 12 ore nel test di navigazione Wifi), nell'ordine del 27% circa e permette di arrivare con più tranquillità a fine giornata rispetto a quanto possibile con iPhone X: non è merito solamente della batteria più grande ma anche di un'efficienza energetica leggermente migliore.
Apple continua poi a lavorare sul fronte realtà aumentata: il significativo salto prestazionale che i nuovi iPhone Xs e Xs Max offrono rispetto al diretto predecessore va infatti considerato in quest’ottica. Lo scopo? Mettere nelle mani dell’utente, anche quello meno attenti a questo aspetto, una piattaforma hardware in grado di sostenere tranquillamente e senza incertezze tutto il grande carico computazionale necessario richiesto dalle varie applicazioni ad oggi disponibili della realtà aumentata, così da rendere questa esperienza la più convincente possibile. Nella pratica, grazie al Neural Engine di nuova generazione e alla GPU sensibilmente più potente, l’esperienza di realtà aumentata risulta più fluida e reattiva rispetto alla già molto buona su iPhone X, e gli elementi virtuali tridimensionali che vengono sovraimposti all’ambiente reale sono renderizzati con una miglior cura dei dettagli. Nel complesso le esperienze di realtà aumentata fruite tramite smartphone - ma questo vale per tutti gli smartphone che offrono oggi questo tipo di esperienze - risultano un po’ forzate, costringendo l’utente a brandire il terminale dinnanzi a se. Quel che crediamo, però, è che Apple stia attentamente preparando il terreno, lo scenario (grazie ad ARKit gli sviluppatori già da tempo stanno creando un nutrito ecosistema di app AR) e il suo pubblico a qualcosa di più immediato, che nel futuro più o meno prossimo potrebbe trovare concretizzazione in un visore AR, con iPhone nel ruolo di unità elaborativa.
iOS 12
iPhone Xs e Xs Max sono equipaggiati nativamente con il sistema operativo iOS 12 che introduce svariate migliorie e novità all'esperienza utente tradizionale di iOS.

Una delle novità più interessanti del nuovo iOS 12 è l'introduzione della sezione "Tempo di utilizzo" che permette di sviluppare una maggior consapevolezza dell'uso che si fa del proprio telefono. Tutte le nostre attività vengono riassunte in una schermata e divise per tipologia: potremo così sapere quanto tempo, in una giornata, abbiamo trascorso (o sprecato, a seconda dei punti di vista!) sui social network e quanto invece utilizzato proficuamente. Si tratta di una funzionalità utile sia per sviluppare un miglior autocontrollo, sia per moderare l'utilizzo dello smartphone che possono fare i figli. Nella sezione è infatti possibile definire per ogni tipologia di app un tempo massimo di utilizzo, una finestra temporale di "pausa" e anche una blacklist/whitelist per l'utilizzo di specifiche app.

Tra le aggiunte frivole troviamo i Memoji: si tratta della possibilità di comporre un emoji a propria immagine e somiglianza (i tratti del memoji dovranno essere selezionati a mano, non esiste per ora una funzione di riconoscimento dei tratti) che potrà essere animata grazie alla capacità di tracciamento della fotocamera frontale TrueDepth.
Un piccolo accorgimento utile è quello delle notifiche raggruppate: nella schermata di blocco schermo potremo ora vedere una pila di notifiche quando appartenenti tutte ad una stessa app, invece di avere un elenco disorganico da gestire. In questo modo la schermata di blocco schermo risulta più ordinata e di pià facile consultazione.
In iOS 12 è poi stata posta una particolare attenzione alle "scorciatoie", in due forme principali: Siri shortcuts e l'app Shortcut (in italiano Comandi). Nel primo caso è possibile richiamare tramite comandi vocali specifiche funzioni (ad esempio aprire un album di foto, controllare una casella di posta) utilizzate con frequenza, mentre con l'app Shortcut è possibile definire un task complesso che magari coinvolge anche più app, ma che siamo soliti compiere con una certa frequenza. Il principio di funzionamento è un po' quello di Automator in OS X: si tratta praticamente di un creatore e gestore di "Macro".
Non indispensabile per chi ha iPhone X, ma può far gola a chi piace "grosso"
Le edizioni “S” di iPhone sono sempre un po’ particolari: identiche nell’aspetto a quelle immediatamente precedenti, portano però tante novità sotto la scocca e che all’utente meno attento potrebbero passare inosservate. Il cliché si ripete con i nuovi iPhone Xs e XS Max, sviluppati sugli stessi stilemi di iPhone X, che compiono un passo avanti di sostanza rispetto al diretto predecessore. Per semplicità elaboriamo il giudizio in relazione al modello che abbiamo provato, cioè alla versione Max, tenendo presente che il fratellino iPhone Xs è perfettamente identico con l’unica differenza delle dimensioni dello schermo.
iPhone Xs Max che è la vera novità di questo giro di giostra e ha il compito di portare tutto quanto introdotto con iPhone X, migliorando in vari aspetti, sul form factor proprio dei precedenti modelli “Plus”: già questa caratteristica è sufficiente per convincere chi lo scorso anno ha temporeggiato sull’acquisto di iPhone X poiché abituato alle dimensioni più generose dei modelli Plus. iPhone Xs Max ha gli stessi ingombri fisici ma un display di più ampie dimensioni che, quando utilizzato in assetto landscape, può -quasi- non fare rimpiangere lo schermo di un tablet. E, in modalità landscape, si guadagnano grazie ad iOS alcune funzionalità davvero utili come la vista Split View in quelle app dove più è efficace.
Il comparto fotografico compie un passo avanti significativo rispetto ad iPhone X. La parte ottica è immutata, ma il nuovo sensore e i nuovi algoritmi di elaborazione dell’immagine permettono di ottenere scatti sensibilmente migliori rispetto al predecessore. Divertente e convincente la modalità ritratto con il controllo del bokeh. Peccato davvero per il problema dei riflessi, che in determinate situazioni possono addirittura pregiudicare l’intero scatto: per uno smartphone che pone particolare attenzione verso il comparto fotografico (e per una società come Apple che fa della cura dei dettagli un tratto distintivo del proprio operato) è un neo non trascurabile e qualcosa su cui lavorare con attenzione per le prossime generazioni.
Non è ancora disponibile, e dovrebbe esserlo fino a fine anno. Non sappiamo ancora da quali operatori, in Italia, sarà supportata (ipotizziamo Vodafone, che già ne sta offrendo un antipasto con Apple Watch Series 4), ma di certo è una delle caratteristiche più succulente di questa nuova iterazione di iPhone: la possibilità - finalmente! - di utilizzare due SIM. Una delle quali, però, non sarà fisica ma di tipo embedded o eSIM. Un iPhone dual SIM si attende veramente da tanto tempo, e Apple finalmente decide di soddisfare le richieste di una ampia parte del pubblico. Può sembrare poca cosa, ma probabilmente è questo l’elemento che orienterà molte delle decisioni di acquisto per questa generazione di Smartphone della Mela. La configurazione della eSIM promette di essere veramente molto semplice ed immediata: Apple, nel suo supporto ufficiale, indica semplicemente un’operazione di lettura di un QR Code che sarà sufficiente da sola a configurare il telefono e renderlo operativo immediatamente.
Veniamo ai prezzi che per semplicità di consultazione riassumiamo in tabella:
64GB |
256GB | 512GB | |
iPhone Xs | € 1.189,00 | € 1.359,00 | € 1.589,00 |
iPhone Xs Max | € 1.289,00 | € 1.489,00 | € 1.689,00 |
iPhone X (al lancio) | € 1.189,00 | € 1.359,00 | - |
Per quanto riguarda iPhone Xs il listino resta invariato rispetto a quello composto lo scorso anno al lancio di iPhone X (che ora non è più sul mercato), mentre per quanto riguarda il nuovo Xs Max vediamo prezzi superiori di 100 euro per ogni taglio di storage rispetto ai corrispettivi modelli iPhone Xs. Se lo scorso anno iPhone X aveva conquistato il primato di "iPhone più costoso di sempre", quest'anno gli viene strappato dalla versione a 512GB di iPhone Xs Max, che richiede un esborso di ben 1689 Euro. E anche il prezzo "di ingresso" di 1289 Euro per la versione di iPhone Xs Max da 64GB (che iniziano a diventare strettini, specie se si scattano tante foto e si usano molte app) non è proprio una cifra trascurabile. E pur vero, tuttavia, che una larga fascia dell'utenza acquisterà lo smartphone in abbinamento ai piani di un operatore, spalmando quindi la spesa in un periodo di tempo più o meno esteso. E, invece, chi vuole acquistare il telefono in un'unica soluzione può sempre rivendere il modello in possesso o affidarsi al servizio di GiveBack di Apple, così da poter "moderare" il prezzo di acquisto. Ciò non toglie che il costo sia veramente elevato.
Modello | Prezzo |
iPhone 7 32GB | € 549,00 |
iPhone 7 128GB | € 659,00 |
iPhone 7 Plus 32GB | € 679,00 |
iPhone 8 64GB | € 719,00 |
iPhone 7 Plus 128GB | € 789,00 |
iPhone 8 Plus 64GB | € 829,00 |
iPhone 8 256GB | € 889,00 |
iPhone Xr 64GB | € 889,00 |
iPhone Xr 128GB | € 949,00 |
iPhone 8 Plus 256GB | € 999,00 |
iPhone Xs 64GB | € 1.189,00 |
iPhone Xs Max 64GB | € 1.289,00 |
iPhone Xs 256GB | € 1.359,00 |
iPhone Xs Max 256GB | € 1.489,00 |
iPhone Xs 512GB | € 1.589,00 |
iPhone Xs Max 512GB | € 1.689,00 |
In ogni caso considerando i modelli che Apple lascia sul mercato, vediamo che di alternative per entrare nel mondo iPhone (per chi, ovviamente, non vi sia già) o di aggiornare il telefono in possesso sono ben 16 e con un prezzo di partenza di 549 Euro per iPhone 7 da 32GB: un modello tutto sommato ancora attuale e che grazie ad iOS 12 guadagna in reattività. Il listino appare quindi ben segmentato e capace di dare una risposta a tutte le possibili esigenze, spaziando su una gamma di prezzi veramente vasta.
Insomma, ne vale la pena? A chi, lo scorso anno, ha acquistato iPhone X suggeriamo di passare tranquillamente oltre (a meno proprio di desiderare le maggiori dimensioni di Xs Max e il supporto dual-SIM): i nuovi modelli, pur con diverse migliorie, non offrono un balzo in avanti tale da giustificare l'acquisto e il relativo esborso richiesto. Chi viene da una versione "Plus" potrebbe trovare in più tanta carne al fuoco, in particolare un comparto fotografico più evoluto soprattutto sul fronte hardware, registrazione video HDR, lo sblocco tramite riconoscimento facciale, un display più bello e con tanti pixel in più e il supporto dual SIM: tante ragioni che per l'utenza più esigente possono bastare per effettuare l'upgrade, addirittura se in possesso di un iPhone 8 Plus, anch'esso rilasciato un anno fa. Chi, invece, viene "da più indietro", troverà in più oltre a tutto ciò anche la ricarica wireless, il display True Tone e il Neural Engine. Molte di queste, è innegabile, sono funzionalità che per una larga fetta di utenti sono tranquillamente ascrivibili nell'elenco delle "overkill features", soprattutto per coloro i quali utilizzano lo smartphone limitatamente ai suoi compiti di comunicazione tra telefonate e messaggistica e poco più: se vi ritrovate in questa descrizione allora potete tranquillamente restare con l'iPhone che avete. iOS 12, del resto, offre un supporto fino ad iPhone 5s (rilasciato 5 anni fa), e migliora la reattività dei modelli meno recenti. Se non siete "nerd" o "fanatici", perché cambiare un cavallo che continua a svolgere egregiamente il suo lavoro? Se invece siete spinti solamente dal gusto estetico...beh, i gusti non si discutono, no?
PRO
- Display
- Fotocamera
- Dual SIM
- Prestazioni
CONTRO
- Prezzo
- Riflessi indesiderati in alcune foto
- Manca l'adattatore Lightning nella confezione
77 Commenti
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Si proprio cosi, le cose che sono costose sono piu' ambite, anche se ha una miriade di lentezze e incongruenze!Bè guarda, proprio ieri sera a striscia la notizia, hanno fatto un servizio su un fantomatico "ingegnere" che spacciava una mascherina per gli occhi che permetteva di vedere senza usare gli occhi...
Alla dimostrazione, del costo di 1000 euro ( mille euro ) cadauno, c'erano un sacco di persone, quindi dato il fatto che ci siano persone disposte a spendere 1000 euro per questa cosa, non mi stupisco di certo di chi gli spende per un cellulare !
Se tralasciamo chi se li puo' permettere senza colpo ferire, tanto meglio per loro, piu' che dei telefoni mi sembrano veicoli per indebitare le persone.
Non per scatenare flame ma...
Quando uscì un certo Universal, alias Jas Jar o meglio Qtek 9000 (i tempi in cui HTC era imbattibile e esisteva ancora imate) costava la bellezza di 2300 euro,era un pocket PC Phone,qualcosa che nel mercato con quelle caratteristiche non esisteva ma il prezzo era giustificato dalle componenti e dalla sopraffina progettazione.Ora,mi pare esagerato un po' il prezzo per una consolle portatile telefonica,che alla fine sono i moderni smartphones, l'Universal era fatto per l'utenza business ,per chi il telefono serviva per lavorare seriamente non per farsi selfie ed eseguire giochini.
Io la vedo così,sarebbe come se la black&decker mettesse in commercio trapani commerciali,magari un po' meglio rifiniti,allo stesso prezzo degli Hilti che sono fatti,progettati e creati per l'utenza professionale.
Per me gli smartphones costano troppo,se fosse roba professionale, con sistema operativo fatto esclusivamente per uso professionale e software inclusi per uso professionale sarebbe un prezzo accettabile,ma siccome sono oggetti ludici ormai, prezzi così non sono giustificati.
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