Apple MacBook Air: la mela si fa sottile

Apple MacBook Air: la mela si fa sottile

Apple propone una soluzione ultraportatile che con un peso di appena 1,3kg riesce ad offrire una tastiera di dimensioni standard e un monitor da 13,3 pollici di diagonale ma rinuncia all'unità ottica a tutto vantaggio di uno spessore ridottissimo. Si tratta di un prodotto di nicchia, che non ha la pretesa di soddisfare le masse: vediamolo all'opera

di pubblicato il nel canale Apple
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Remote Disc

L'assenza del lettore ottico ha portato con sé la nuova funzionalità software chiamata "Remote Disc". All'atto pratico, grazie alla connessione WiFi o alla tradizionale connessione Ethernet, sarà possibile sfruttare il lettore ottico di un qualunque Mac o PC presente nella stessa rete per compiere le operazioni che necessitino di una unità ottica, qualora non si disponga dell'unità Superdrive esterna.

Remote Disc necessita l'installazione di una piccola utility sul sistema che ci dovrà "prestare" l'unità ottica. Il software è presente in uno dei due CD forniti in dotazione con MacBook Air ed è disponibile nelle due versioni per Mac e per Windows. Una volta terminata l'installazione sarà necessario, nel caso di un Mac, dover riavviare il sistema mentre nel caso di Windows Remote Disc sarà pronto a funzionare immediatamente.

Per poter sfruttare la funzionalità è sufficiente, da MacBook Air, andare a selezionare la voce "Disco Remoto" nella colonna laterale del Finder: in questo modo il sistema avvierà la scansione nella rete alla ricerca di un altro PC o Mac che possa mettere a disposizione la propria unità ottica. Una volta individuato il sistema, avremo la possibilità di richiedere la condivisione dell'unità ottica: l'utente verrà informato della richiesta tramite una finestra di dialogo che richiederà la conferma o l'annullamento dell'operazione.

Una volta che l'operazione è stata confermata, MacBook Air individuerà il disco presente nell'unità: facendo doppio click su di esso lo si potrà "montare" sulla scrivania, esattamente come si opererebbe in condizioni tradizionali.

Le operazioni appena descritte devono essere compiute ogniqualvolta sia necessario dover utilizzare un CD o DVD condiviso, anche se ci si affida al medesimo computer remoto: sarebbe stato preferibile poter disporre di una sorta di "white list" nella quale inserire i sistemi per i quali l'impiego di Remote Disc risulta essere piuttosto frequente in modo tale da automatizzare le operazioni.

Remote Disc, tuttavia, è caratterizzato da una serie di limitazioni, come Apple stessa avverte sia a questo indirizzo della guida in linea, sia nel manuale utente fornito con MacBook Air: non è possibile utilizzare supporti che prevedono un sistema anticopia.

Abbiamo voluto comunque effettuare alcune prove, dalle quali è emerso un quadro piuttosto chiaro: Remote Disc permette di utilizzare qualunque supporto CD e DVD contenente semplici dati e permette di riprodurre film in DVD qualora non siano protetti da copia (anche se la fluidità di riproduzione dipenderà strettamente dalle prestazioni della rete) ma non consente di utilizzare in nessun modo alcun tipo di CD audio, protetto o non protetto, e non consente di effettuare il "ripping" di DVD anche non protetti. Non è inoltre possibile eseguire operazioni di masterizzazione con Remote Disc: qualora infatti nel sistema remoto venga inserito un CD o DVD vergine, MacBook Air non sarà in grado di identificarne la presenza.

A titolo informativo segnaliamo inoltre la prova di installazione di un software di dimensioni consistenti distribuito su più CD. In questo caso abbiamo potuto avere a disposizione solamente il videogioco World of Warcraft (ripetiamo: lo scopo è solamente quello di provare Remote Disc e non World of Warcraft!), la cui installazione richiede la sostituzione di 4 CD. Tramite Remote Disc non è stato possibile installare il gioco: al momento dell'inserimento del secondo CD infatti, l'installer di World of Warcraft non è in grado di ripartire in modo autonomo. Non siamo tuttavia in grado di stabilire se si tratti di una limitazione propria dell'installer (che non permette di poter riselezionare il path di origine e tantomeno chiede una conferma di avanzamento) oppure di una limitazione di Remote Disc. Segnaliamo inoltre che il tempo necessario per l'installazione del primo CD tramite l'unità esterna SuperDrive è risultato essere di 5 minuti, mentre tramite Remote Disc si è arrivati fino a 9 minuti.

 
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