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09-08-2008, 06:53 | #41 |
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Un po di storia Georgiana :
La Georgia post-sovietica (1991-2008) Zviad GamsakhurdiaGamsakhurdia fu eletto presidente il 26 maggio 1991 con l'86% dei voti, ma venne ampiamente criticato per uno stile di governo duro ed autoritario. I nazionalisti ed i riformisti unirono le forze in una coalizione in funzione anti-Gamsakhurdia: la situazione divenne tesa, peggiorata dalla grande quantità di armi dell'ex-repubblica sovietica a disposizione dei partiti e dal crescere dei gruppi paramilitari. Le celebrazioni per la riconquistata autonomia furono così presto soppiantate dal rumore dei violenti combattimenti che si svolsero nelle vie di Tbilisi nel dicembre del 1991, quando per due settimane le guardie nazionali ribelli e altre forze paramilitari combatterono nel centro cittadino per rovesciare il presidente. Il 22 dicembre 1991 i gruppi armati dell'opposizione lanciarono un violento colpo di stato militare contro Gamsakhurdia ed i suoi sostenitori nella formazione del governo centrale a Tbilisi; Gamsakhurdia riusci a eludere i suoi nemici e fuggì nella repubblica russa separatista di Cecenia nel mese di gennaio del 1992. Eduard Sevardnadze fu invitato a presiedere un Consiglio di Stato, e fu poi nominato presidente dal parlamento nel mese di marzo del 1992 per dare un veste moderata al regime che era stato stabilito dopo l'uscita di Gamsakhurdia. Il periodo immediatamente successivo all'indipendenza fu caratterizzato da sanguinosi conflitti interni. La tregua stipulata il 24 giugno 1992 pose fine ai combattimenti che si protraevano sin dal 1989 fra i georgiani e i ribelli della regione autonoma dell'Ossezia meridionale. Tuttavia, nell'agosto dello stesso anno, scoppiò un conflitto ancora più grave in Abkhazia. Un tempo fiore all'occhiello dell'Unione Sovietica grazie alle sue rinomate località balneari, l'Abkhazia godeva di un tenore di vita estremamente elevato per gli standard del tempo e, in quanto musulmani, gli abkhazi guardavano verso il Caucaso settentrionale piuttosto che verso la Georgia, nonostante fossero stati assorbiti dal regno georgiano nel corso del Medioevo. Dopo l'arrivo dei sovietici nel 1921, l'Abkhazia fu proclamata una repubblica indipendente e in seguito accorpata alla Repubblica Sovietica della Georgia. A partire dagli anni '30 fu incoraggiato il trasferimento di un gran numero di georgiani nella regione, e la popolazione abkhaza arrivò nel 1989 ad essere addirittura solo del 18%. Nel 1921 Mosca decretò che la lingua abkhaza doveva essere scritta in caratteri latini, nel 1938 si adottò il georgiano e dopo il '54 si passò al cirillico. All'epoca delle riforme di Gorbaciov gli abkhazi iniziarono a pretendere una maggiore autonomia culturale e politica e cominciarono in Georgia a manifestarsi i primi sintomi di nazionalismo. La richiesta del soviet supremo abkhazo di ripristinare lo status della regione quale repubblica autonoma rappresentava per i georgiani una vera provocazione. La secessione dell'Abkhazia, costata la vita a 14.000 persone e che ha generato 250.000 profughi. Il conflitto vero e proprio cominciò nel 1992: con il pretesto di difendere la via ferroviaria per la Russia, i soldati georgiani occuparono la capitale Sokhumi e il leader Abkhazo, Vladislav Adrzinba, fuggì. A settembre cominciò la controffensiva abkhaza. Per una nno ci furono violenti scontri, con immani sofferenze per la popolazione civile. Nel settembre 1993 gli abkhazi attaccarono Sukhumi, violando un armistizio, e cacciarono i georgiani dal loro paese. L'intera popolazione georgiana residente in abkhazia fu costretta ad andarsene e molte persone non sopravvissero alla traversata delle montagne innevate. Morirono 14.000 persone, e ancora oggi in Georgia vivono più di 250.00 profughi, che nella maggior parte dei casi vivono in condizioni di grave disagio. Il 24 settembre 1993, Zviad Gamsakhurdia pensò, vista la drammaticità della situazione, di tornare al potere. L'esercito georgiano era sparpagliato e stremato, e le forze irregolari di Gamsakhurdia riuscirono così ad avanzare quasi incontrastate verso Kutaisi. L'appoggio delle truppe russe, prontamente richiesto da Shevardnadze, pose rapidamente fine a questa breve ma sanguinosa guerra civile e nel dicembre del 1993 Gamsakhurdia morì, probabilmente suicida. Con un accordo altamente discutibile, il governo di Sevardnadze aderì alla CSI come prezzo per il supporto militare e politico. Una forte coalizione di riformisti, diretti da Mikheil Saakašvili, Nino Burjanadze e Surab Zhvania si coalizzò per opporsi al governo di Sevardnadze. L'ex ministro degli esteri dell'Unione Sovietica, acusato di favorire la corruzione, di nepotismo e di sperperare i soldi ottenuti dalle istituzioni internazionali, dopo aver perso anche l'appoggio del governo americano si presentò alle elezioni politiche del novembre 2003 chiramente sfavorito. Tuttavia, grazie ad una serie di gravi irregoalrità e brogli, risultò alla fine ancora una volta il vincitore. La protesta popolare non si fece attendere e una folla di manifestanti si radunò davanti al parlamento di Tbilisi assicurando che non si sarebbe mossa fino a quando Sevardnadze non avesse rassegnato le dimissioni. Inizialmente la protesta non sembrò dissimile dalle innumerevoli dimostrazioni di dissenso che si erano susseguite negli anni '90; in seguito, però, ottenne l'adesione di tutti gli abitanti della capitale. Il 22 novembre i dimostranti invasero il parlamento mentre Sevardnadze stava tenendo il discorso di investitura. Dopo un'umiliante fuga da una porta sul retro sospinto dalle sue guardie del corpo, il 23 novembre Sevardnadze rassegnò le dimissioni. Alle elezioni del 4 gennaio 2004 Mikheil Saakašvili ottenne una vittoria schiacciante (il 96% dei voti validi) con la promessa di combattere la piaga della corruzione e del nepostismo che ostacolavano lo sviluppo economico del paese. La "Rivoluzione delle rose" (chiamata così perchè ottenuta senza nessuno spargimento di sangue - vedi approfondimento) dimostrò a tutte le repubbliche caucasiche dell'ex Unione Sovietica come l'avvento della democrazia nella regione potesse trasformarsi da lontana speranza a realtà.. Folla in piazza durante la Rivoluzione delle Rose A febbraio, il parlamento approva una riforma costituzionale che rafforza le competenze del presidente della repubblica. Il nuovo presidente deve affrontare molti problemi: più di 230.000 profughi in fuga dalle zone separatiste hanno messo a dura prova l'economia georgiana; la pace nelle regioni separatiste di Abkhazia ed Ossezia del sud, sorvegliate dal contingente di pace delle Nazioni Unite e dalle forze armate della Russia, rimane fragile; la risoluzione dei problemi che hanno portato alla nascita di conflitti locali è ancora lontana. La questione della regione separatista dell'Ajaria viene risolta abbastanza rapidamente: il capo separatista Aslan Abashidze rifiuta dapprima di applicare il decreto del governo Saakašvili mirnate a riprendere il controllo dell'Ajaria, ed entrambe le parti hanno mobilitato le loro forze per prepararsi apparentemente per un confronto militare: l'ultimatum di Saakašvili e l'effettiva minaccia di un'azione di forza provocano tuttavia la fuga di Abashidze. I rapporti con la Russia rimangono problematici a motivo del sostegno economico e militare di quest'ultima nei confronti dei governi separatisti di Abkhazia ed Ossezia del sud. Le truppe russe tuttora mantengono due basi militari, sotto la faccciata di contingente di pace in queste regioni, nonostante i reiterati inviti del governo di Tbilisi a ritirarli. L'integrazione nella NATO e nell'UE rimane il principale obiettivo della politica estere della Georgia. Il 29 ottobre 2004, il Consiglio dell'Atlantico del nord (NAC) della NATO ha approvato il piano d'azione specifico di associazione (IPAP) per la Georgia: la Georgia è la prima fra i paesi associati alla NATO che ha portato a termine con successo questa operazione. La Georgia continua a sostenere le forze di coalizione nell'Iraq. Il giorno 8 novembre 2004, 300 soldati georgiani supplementari sono state inviate nell'Iraq. Il governo georgiano si è impegnato ad inviare un totale di 850 soldati in Iraq nelle forze di protezione della missione dell'ONU. Con l'aumento dei soldati georgiani in Iraq, gli Stati Uniti addestreranno i 4 mila soldati georgiani supplementari all'interno delle strutture del programma (GTEP) di cui la Georgia fa parte. Mikheil Saakašvili, presidente della Georgia Il governo georgiano è impegnato nella riforma economica in collaborazione con la banca mondiale e con l'FMI (fondo monetario internazionale) e punta molto sulla rinascita dell'antica via della seta come corridoio euroasiatico, sfruttando la posizione geografica della Georgia come ponte per il transito delle merci fra Europa ed Asia. Saakašvili si è impegnato per migliorare l'economia in generale e specificamente per aumentare le paghe e le pensioni, come pure per eliminare la corruzione e riportare alle casse statali i guadagni illeciti dei politici del governo precedente. Nel febbraio 2005 il primo ministro Zurab Zhvania è stato assassinato e Zurab Nogaideli è stato nominato come nuovo primo ministro. Il 9-10 maggio 2005 la Georgia è stata visitata dal presidente USA George W. Bush, che ha incontrato di Mikheil Saakašvili e un gruppo di parlamentari georgiani. Nel 2006 Saakašvili è ancora sotto pressione per la mancata attuazione delle riforme promesse in campagnia elettorale. Le organizzazioni come Amnesty International hanno seria preuccupazioni per quel che riguarda il rispetto dei diritti dell'uomo. La disoccupazione, le pensioni e corruzione eccessive e la continua disputa sull'Abkhazia hanno notevolmente diminuito la popolarità del Saakašvili nel paese. I rapporti della Georgia con la Russia sono esso al punto più basso nella storia moderna dovuto alla polemica sulla arresto di quattro ufficiali russi accusati di spionaggio in Georgia (poi estradati in Russia). Con l'incidente delle spie la Russia impone da ottobre un embargo aereo, marino e postale, l'arresto di georgiani accusati di crimine organizzato e di aver favorito l'espatrio di georgiani in territorio russo. La Russia oltretutto minaccia di raddoppiare il prezzo del metano venduto alla Georgia. Da parte sua la Georgia minaccia di porre il veto all'ingresso della Russia nel WTO
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09-08-2008, 06:54 | #42 | |
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L'Ossezia del sud e' parte integrante del territorio della Repubblica Georgiana, ed e' solo una regione a statuto indipentente. L' ONU, l'Unione Europea, l'OSCE, il Consiglio dell'Unione Europea, gli Stati Uniti e la NATO riconoscono l'Ossezia del Sud come parte integrale dello stato Georgiano. Tuttavia, il governo indipendente de facto, governato dall'esecutivo secessionista ha tenuto un secondo referendum di indipendenza il 12 novembre 2006, dopo che il primo referendum del 1992 non era stato riconosciuto valido dalla comunità internazionale. Come previsto, l'indipendenza dalla Georgia nel referendum ha ottenuto la maggioranza. Tuttavia, esso non è stato riconosciuto internazionalmente dall'Unione Europea, dall'OSCE, dalla Nato e dalla Federazione Russa, a causa della mancanza di partecipazione della popolazione di etnia georgiana. Parallelamente al referendum secessionista ed alle elezioni, il movimento dell'Ossezia di opposizione a Kokoity ha organizzato proprie elezioni, nelle quali molti Georgiani e abitanti dell'Ossezia hanno votato in favore di Dmitri Sanakoev, come presidente alternativo dell'Ossezia del Sud[2] E' come se il Sud Tirol decidesse dall'oggi al domani di fondare il proprio parlamento, le proprie leggi e il proprio esercito. Ergo i Georgiani esercitano il proprio diritto entro i propri confini
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09-08-2008, 08:57 | #43 | |||
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A quanto pare l'unica cosa rilevante che c'è nel territorio di questo Paese è il "Roki Tunnel", che più precisamente è: Quote:
A quanto pare questo tunnel è strategico perché collega direttamente la Federazione Russa alla Georgia. Non a caso le truppe russe che stanno entrando nel territorio dell'Ossezia del Sud stanno utilizzando proprio questo tunnel. Secondo me l'obiettivo immediato della Russia è quello di annettere l'Ossezia del Sud al suo territorio, in modo da avere il controllo totale su questo tunnel e mettere così sotto pressione la Georgia. A medio-lungo termine niente vieterebbe alla Russia di invadere la stessa Georgia lanciando un attacco dall'ormai annessa Ossezia del Sud. |
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09-08-2008, 09:57 | #44 |
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Pazzesco, i Russi che spalleggiano gli indipendentisiti Osseti (filo-russi) e bombardano la capitale di uno stato indipendente e sovrano come la Georgia.
Questi vanno fermati!!! |
09-08-2008, 10:24 | #45 | ||
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1) l'uccisione di funzionari russi in ossezia nelle prime ore di guerra 2) la "difesa" dei civili a tutti gli effetti russi che abitano nella zona di guerra (60000; in pratica negli ultimi 4-5 anni tutti gli osseti hanno ottenuto il passaporto russo) 3) il fare rispettare il cessate il fuoco in vigore ancora dal 92 Ora, ciò che ha scatenato l'intervento russo (a parole, poi sulle cause "coperte" ce ne sarebbe da parlare) sembra essere stato l'intervento spropositato dell'esercito georgiano (si parla di lanci di GRAD verso la capitale): in pratica è come se il tirolo dichiarasse l'indipendenza e l'italia decidesse, come risposta, di fare tabula rasa di Bolzano ed a quel punto i tedeschi, dichiarando di proteggere i civili, entrassero nel tirolo come forza "cuscinetto". In pratica è una situazione molto simile da quello che è successo in Kosovo dove la NATO ha protetto la minoranza Kosovara dalla Serbia che esercitava il proprio diritto entro i propri confini. Guarda bene che non stò giustificando l'intervento russo ne gli attacchi georgiani, cerco solo di capire bene la situazione. E cmq le notizie sono ancora frammentarie e poco verificate, le informazioni faticano veramente tanto ad uscire dalla zona di guerra. Quote:
Per quanto riguarda l'ossezia secondo me oramai è assodato che sarà annessa alla russia, non ci sono possibilità che qualcuno intervenga in favore della Georgia. E ritengo anche che i Russi, a meno che non si prolunghino gli attacchi georgiani, non rischieranno di inimicarsi ancora di più la comunità internazionale svalicando dall'ossezia in georgia: in fondo, se le notizia che ci arrivano sono vere, possono sempre commentare che stanno facendo in ossezia ciò che la NATO ha fatto in Kosowo e che quindi i paesi occidentali possono solo stare lì a guardare in silenzio che la situazione "se la sbrigano loro". Ed è anche per questo che spero in un cessate il fuoco: la tattica del presidente georgiano potrebbe infatti essere addirittura quella di obbligare i russi ad invadere tutta la georgia e a provocare altre vittime civili per screditarne l'intervento (e non lo spero per i russi ma per i civili che ci stanno in mezzo). |
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09-08-2008, 10:32 | #46 | |
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ma vogliono l'ossezia indipendente dalla georgia... spero che un giorno[ non troppo lontano] la cina li gasi un po'...
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09-08-2008, 10:56 | #47 | ||
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09-08-2008, 11:01 | #48 |
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MOSCA - Aspri combattimenti a sud della capitale dell'Ossezia del Sud, Tskhinvali, tra le forze russe di mantenimento della pace e ''unita' militari georgiane''. Sono 1.500 i morti negli scontri di ieri a Tskhinvali, secondo il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. Anche coloro che "hanno venduto le armi alla Georgia", afferma Lavrov in una chiara allusione agli Stati Uniti, devono essere ritenuti parzialmente responsabili degli avvenimenti in Ossezia del sud. Il ministro degli esteri ha accusato l'Ucraina per la vendita di armi, "che ha incoraggiato la pulizia etnica in Ossezia del sud". Sono oltre 30.000 i profughi che hanno lasciato l'Ossezia del sud per cercare rifugio in Russia dall'inizio delle ostilità con la Georgia, ieri all'alba.
Stamattina due caccia russi hanno bombardato i dintorni della città di Gori, in Georgia. Lo riferisce un reporter della Reuters, il quale precisa che tra gli obiettivi colpiti c'é una postazione di artiglieria a circa 10 chilometri a nord della città. Paracadutisti russi continuano a venire lanciati nella zona del conflitto con la Georgia. Due aerei militari russi, un Su-25 e un Tu-22, sono stati abbattuti nella zona delle ostilità con la Georgia. Lo ammette il comando russo. Il segretario del consiglio di sicurezza georgiano Aleksandr Lomaia afferma per parte sua, sempre citato dall'agenzia Itar-Tass, che nei due giorni di conflitto sono stati abbattuti 10 aerei russi, quattro dei quali oggi sopra la cittadina di Gori. Le forze georgiane, ha detto il segretario del consiglio di sicurezza georgiano, hanno abbattuto un jet russo e ne hanno catturato il pilota. Secondo il presidente russo Dimitri Medvedev le forze russe stanno conducendo in Ossezia del Sud, regione separatista della Georgia, un'operazione militare per "costringere la parte georgiana alla pace". "Essi hanno anche la responsabilità di proteggere la popolazione. Questo è quello che stiamo facendo ora", ha aggiunto il presidente. Medvedev ha definito "una catastrofe umanitaria" quanto sta avvenendo in Ossezia del sud e ha aggiunto che "i responsabili devono rendere conto di quanto hanno fatto, anche di fronte al diritto internazionale". Intanto il governo georgiano si prepara a dichiarare lo stato di guerra. Il ministero della difesa e la residenza presidenziale stanno venendo evacuati così come altre istituzioni statali strategiche. Agli abitanti di alcuni quartieri di Tbilisi è stato raccomandato di scendere nella metropolitana. Dalla zona dell'aeroporto, vicino Kutaisi, sono stati evacuati donne e bambini. L'aeroporto internazionale ha interrotto i collegamenti, tranne che con la Turchia e l'Ucraina. RICE ALLA RUSSIA, FERMARE GLI ATTACCHI La Russia deve fermare gli attacchi in Georgia, ritirare le truppe dall'Ossezia del Sud e rispettare la sovranita' nazionale georgiana: e' l'esortazione del segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che ha detto di star lavorando con gli alleati europei per mediare nella crisi. ''Gli Stati Uniti chiedono un immediato cessate il fuoco nel conflitto armato'', afferma la Rice, in una dichiarazione diffusa dal Dipartimento di Stato. Gli Usa chiedono alla Russia, ha aggiunto la Rice , ''di cessare gli attacchi sulla Georgia con aerei e missili, rispettare l'integrita' territoriale delle Georgia, e ritirare le proprie forze da combattimento dal suolo georgiano''. Washington, ha detto la Rice, sta ''lavorando attivamente con i partner europei, per avviare una mediazione internazionale''. Gli Usa chiedono ''con urgenza'' alla Russia di sostenere questi sforzi. La Rice ha ricordato il sostegno della comunita' internazionale alla sovranita' e all'integrita' territoriale della Georgia, ribadito da varie risoluzioni dell'Onu, la piu' recente delle quali lo scorso aprile. DELEGAZIONE CONGIUNTA UE-USA-OSCE IN GEORGIA Gli Stati Uniti, l'Unione europea e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) invieranno una delegazione congiunta per cercare di ottenere un cessate il fuoco nell'Ossezia del sud: lo rende noto questa sera una comunicato della presidenza francese di turno dell'Ue in un comunicato. ''E' stato deciso che inviati dell'Osce, dell'Unione europea e degli Usa si recheranno in Georgia per giungere appena possibile ad un cessate il fuoco'', si legge nel comunicato. Questa decisione, prosegue il comunicato, e' stata presa ''tenendo conto della gravita' della situazione nell'Ossezia del sud e molteplici contatti presi da ieri sera dal ministro degli esteri francese Bernard Kouchner''. In precedenza da Washington fonti diplomatiche avevano parlato dell'invio di una delegazione congiunta Usa-Ue.
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09-08-2008, 11:27 | #49 | |
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09-08-2008, 11:29 | #50 |
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edit: è vero, letto ora.
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09-08-2008, 11:49 | #51 | |||
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Certo che se, come tu dici, i russi sono passati pure per i sentieri di montagna significa che avevano già la preparazione logistica per farlo dato che un sentiero di montagna non è certamente così comodo da attraversare per mezzi militari come lo è un tunnel bello largo ed attrezzato! Quindi concordo con te quando dici che i russi erano già pronti da tempo. Quote:
L'indipedenza del Kosovo è un principio sacrosanto di autodeterminazione dei popoli, mentre l'indipendenza dell'Ossezia del Sud non lo è altrettanto a quanto pare. Perché? Non credo che c'entrino molto i diritti delle popolazioni: molto più semplicemente l'indipedenza del Kosovo diminuisce l'area di influenza russa, mentre l'indipendenza dell'Ossezia del Nord diminuisce l'area di influenza degli USA, dal momento che la Georgia è uno dei principali alleati USA nell'area del Caucaso. Quote:
Non credo che comunque gli USA vogliano rischiare una guerra termonucleare con la Russia solo per difendere la Georgia... |
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09-08-2008, 12:06 | #52 | |
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Dopo il kosovo, chiunque ne abbia la possibilità può legittimamente chiedere l'autodeterminazione interna di minoranze nazionali..quello che ha fatto la Nato in Kosovo (amputando illegittimamente un territorio serbo, contro i precedenti accordi negoziali e contro il dir. int. consuetudinario e costituendo uno stato monoetnico in mano alla mafia kosovara) , lo farà adesso la fed. russa in Georgia con gli indipendentisti. Ripeto: le coglionate si pagano sempre. E mica la cosa finirà qui...c'è un rischio serio anche nei balcani. (in particolare in cameria, in bosnia-erzegovina e in macedonia). Ultima modifica di zerothehero : 09-08-2008 alle 12:09. |
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09-08-2008, 12:22 | #53 | |||
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09-08-2008, 12:23 | #54 | |
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Non esiste alcun principio giuridico che preveda l'autodeterminazione interna di una minoranza etnica. Nessuno. Se ciò avviene è per altro (accordo tra stato e secessionisti, referendum concesso, negoziazione politica oppure una secessione), ma non in base al diritto o alle regole internazionali. (il kosovo è parte integrante della serbia ben prima della II guerra mondiale). Tra l'altro qua siamo di fronte anche ad una violazione di una risoluzione del consiglio di sicurezza (n. 1244) che dice espressamente (cito). Riaffermando l’impegno di tutti gli Stati membri per la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica Federale Yugoslava e degli altri Stati della regione, come indicato nell’Atto finale di Helsinki e nell’Allegato 2, Devo continuare? Nell'affaire "kosovo" si è violato il violabile....oltre al fatto che stento a comprendere l'utilità di avere uno stato monoetnico mafioso a pochi km dall'Italia. |
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09-08-2008, 12:30 | #55 |
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Grazie al Kosovo la Georgia sarà costretta a sciropparsi la secessione dell'Abkhazia e dell'Ossezia (de iure e de facto).
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09-08-2008, 12:34 | #56 | |
Bannato
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Quanto ai vantaggi per l'Italia... Beh se Milosevic avesse fatto in kosovo la stessa opera di pulizia etnica realizzata altrove quel milione di albanesi si sarebbe riversato sulle coste dall'altro lato dell'adriatico. quindi meglio lo stato mafioso, che poi nella zona è in buona compagnia. |
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09-08-2008, 12:35 | #57 |
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E poi c'è il casino delle ex-repubbliche sovietiche che stanno tutte passando alla nato, ad est e in asia centrale.
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09-08-2008, 12:36 | #58 | |
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09-08-2008, 12:41 | #59 |
Bannato
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Città: ti piacerebbe, eh..
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Tutti quanti o almeno a 99% di persone che vivono in Ossezia e in Giorgia hanno il passaporto RUSSO!!!! Liberi di muoversi in tutta la Russia.
Ho amici a Mosca è tra di loro anche Georgiani e Ossetini e secondo voi si stanno ammazzando tra di se alla piazza Rossa?! Beh non credo.. BUSH HAI ROTTO IL RAZZO CON STO PETROLIO!!! |
09-08-2008, 12:41 | #60 | |
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Però se violi le regole, non puoi pretendere che la controparte non faccia lo stesso, specialmente se la controparte non è più con l'acqua alla gola e non è disposta più ad accettare che vengano calpestati i propi legittimi interessi. Inoltre la pulizia etnica in kosovo è stata reciproca: prima hanno pagato i kosovari musulmani, poi quelli ortodossi. (che praticamente in kosovo vivono sotto controllo dei soldati nato, altrimenti li ammazzano.). La secessione illegale del kosovo a cosa è servita? A nulla. O forse nel 2008 c'era ancora un rischio di una pulizia etnica?. Si poteva concedere un'ampia autonomia (che Belgrado avrebbe concesso volentieri), disinnescando i rischi che adesso ci pioverranno copiosi addosso. |
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