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Originariamente inviato da Kewell
Sono stato colto da un dubbio tremendo
Nel bilancio civilistico le lavorazioni esterne vanno ad incremento della voce b.6 (costi per materie prime, sussidiare, consumo e merci) del conto economico o vanno incluse nei costi per servizi (b.7)?
Il dubbio nasce dal fatto che l'OIC inserisce le lavorazioni esterne tra i costi per servizi... però nei costi per materie prime, semilavorate, ecc... devo tenere in considerazione gli oneri accessori anche se (documento interpretativo 1) "i costi indicati alla voce b6 sono comprensivi dei costi accessori d'acquisto (...) se inclusi dal fornitore nel prezzo di acquisto delle materie e merci. In caso contrario vanno iscritte alla successiva voce b.7".
Ora a me la soluzione sembra chiara: le lavorazioni esterne vanno comunque in b.7 perché il costo non è incluso dal fornitore nel prezzo di acquisto, ma è frutto di una successiva lavorazione. Un po' di dubbio mi resta comunque. Voi che dite?
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Le lavorazioni esterne, così come tutti i costi per servizi vanno sicuramente in B7. I principi italiani classificano il conto economico per natura, con tutti i pregi ed i limiti del caso. Il ragionamento della seconda parte del tuo post presuppone una riclassificaizone dei costi per "destinazione" e non per natura. In quel caso le lavorazioni esterne vanno da incrementare il costo del venduto (e quindi i costi d'acquisto) ma tale riclassifica è usabile solo a fini gestionali e non civilistici (coi principi italiani, con gli IAS invece è ammesso).